grain of sound    di e. g. (no ©)




Sonic_Scope_Quarterly_#4:_Pedro_Tudela
Le etichette portoghesi Grain Of Sound e Ristretto racchiudono nel loro modus vivendi e nella loro storia buona parte delle caratteristiche tipiche della sperimentazione sonora contemporanea, tanto da poter essere citate come esempio. Queste caratteristiche si possono riassumere in: decentramento geografico ed economico, multidisciplinarità , popolarizzazione, deprofessionalizzazione del musicista, ma anche atteggiamento conformista della stampa... tutti elementi noti e già presenti in buona parte della musica del Novecento - Ornette Coleman era un musicista autodidatta e Charles Ives lavorava come assicuratore (o qualcosa del genere) - ma mai così tipizzanti e interconnessi come in questi anni. Sicuramente ha influito in ciò quella certa libertà d`azione e di comunicazione venutasi a creare con il lancio del PC come bene di massa e, altrettanto sicuramente, questa libertà è destinata a durare lo spazio di una giornata (il tempo necessario al potere economico per regolamentare la materia)... e probabilmente fra un tot di anni etichette come Grain Of Sound e riviste come Sound and Silence saranno pura utopia (i più vecchi ricorderanno sicuramente la breve estate delle radio libere), ma intanto, e fin che ci sono, godiamocele.


Quando, nel 2002, ricevetti un pacchetto contenente le prime realizzazioni della Grain Of Sound, mi servì un certo tempo per realizzare che si trattava di CD-R, tanta era l`accuratezza grafica e la scarna bellezza delle confezioni, prossime a quelle della Trente Oiseaux e della Meme, che solo lo studio attento di alcuni piccoli particolari (su uno dei quali mi cadde accidentalmente l`occhio) lasciava trasparire la vera carta d`identità di quei dischetti. Si trattava di tre lavori, ottimi anche dal punto di vista qualitativo, accreditati a Stapletape, ok.suitcase e Formatt.
Stapletape è un duo formato da Nuno Moita e dall`artista visuale João Vicente, i due responsabili primari dell`etichetta, e al loro “Soft Landing” fu affidato il compito di aprire il catalogo. Si tratta di microelettronica raffinata dal contributo di alcuni importanti musicisti del circuito portoghese: Carlos Santos, Paulo Raposo, Andrè Gonçalves, Manuel Mota e Margarida Garcia. Quella di Moita è una musica attraversata a tratti da ritmi sornioni che, pur utilizzando frequentemente tecniche glitch, non disdegna connubi con vecchie strumentazioni acustiche. Oltre alle otto piste musicali il disco contiene anche una pista video, che serve soprattutto per dare spazio al talento di Vicente che, altrimenti, resterebbe confinato alla grafica della confezione.
E` proprio Andrè Gonçalves, uno dei musicisti ospiti in “Soft Landing”, ad incrementare il catalogo con il suo progetto ok.suitcase e con un disco più rumoroso e oscuro, a tratti quasi funereo, con i tratti percussivi che non rappresentano dei tentativi di dare ritmo quanto delle sottolineature di fresca memoria industrial. Definirei il tutto più greve, ma non pesante, e in alcuni momenti la fantasia vola verso il noise elettronico di artisti come Merzbow.
Per inciso va detto che Moita e Vicente hanno fondato la Grain Of Sound nel Febbraio del 2002. Vicente è anche il maggior responsabile delle grafiche di copertina ed alla sua mano è ascrivibile il nuovo sito web, Sonic_Scope_Quarterly_#3:_Nuno_Barrosomentre le prime due versioni dello stesso sono state disegnate da Andrè Gonçalves che, a sua volta, nel Luglio di quest`anno è stato captato a tutti gli effetti nello staff dell`etichetta.
Formatt (il belga Peter Smeekens) rappresenta il primo passo fatto dall`etichetta oltre i confini del Portogallo. “Edito” è, fra i tre, il disco più ritmico, solare e `brillante`, con soluzioni definibili come `da video-games`. In alcuni momenti sembra di sentire una pallina da flipper che colpisce varie suonerie creando tutta una serie di pling e plong a catena, fino ad intrappolarsi in qualche anfratto per dare vita a suoni echeggianti e più dilatati. Si tratta di un disco più divertente, e piacevole all`ascolto, rispetto ai due che l`hanno preceduto, ma non per questo è meno riuscito.
Fra il primo e il secondo CD ha visto la luce anche un 7-pollici, unico vinile del catalogo, che ripropone un lavoro di Plan, aka Luis Temudo, originariamente realizzato nel 1997 in un`edizione limitata di 100 copie. “Randomizer” è composto da quattro piste realizzate utilizzando due giradischi, alcuni dischi, nastri, onde radio ed un distorsore, per un risultato sonoro che ha il tono di micidiali bordate noise, non proprio appetibili ma comunque interessanti.


Il quarto CD, “Deconstruct_Rebuild”, è in parte frutto di uno scambio di file fra João Pinto e Koji Asano, un giapponese che risiede in Spagna, ed è un disco minore rispetto a quelli che l`hanno preceduto. Il primo brano, il più lungo e complesso, è il frutto dello scambio di materiale via e-mail, che concretamente ha significato un lungo processo di destrutturazione-ristrutturazione, e si presenta come un`affascinante catena di anelli di suono. Le altre piste sono state registrate in presa diretta utilizzando le stesse fonti sonore della precedente, ma in sedute d`improvvisazione avvenute a Barcellona nello studio del giapponese. Questa seconda parte è la meno interessante di un CD, nel complesso, piuttosto contraddittorio.
La qualità torna su altissimi livelli con “Nine Songs” dei tu m` e “The Release Of The Wandering Eyed Girl” dei No One Receiving.
I primi introducono il loro concetto di (pop) songs, e lo fanno con un disco vario, variabile e umorale. Nonostante la sostanza si basi su quello che soltanto quindici anni fa avremmo definito come rumore, e nonostante l`appropriato utilizzo di tecniche glitch, nella musica dei tu m` riesce sempre ad emergere quel forte senso di melodia, fantasia e organizzazione che ha saputo farsi tanto apprezzare ed ha portato agli abruzzesi riconoscimenti ed apprezzamenti piuttosto cospicui. Questa è anche l`ultima pubblicazione del 2002.
I secondi agiscono con un armamentario fatto di strumenti tradizionali, come viola da gamba e chitarra classica, elettrici ed elettronici, per una musica piuttosto oscura come potrebbe venir fuori da un incrocio fra Third Ear Band, AMM e Illusion Of Safety. Si tratta di un duo composto da Lorne Shapiro e Michal Seta, con Hiroya Miura in veste di terzo componente non stabile, e quella pubblicata dalla Grain Of Sound è forse l`unica testimonianza discografica di questa sghemba formazione underground.
Il CD seguente rappresenta un punto d`arrivo e di riflessione: in “Show Case: First Steps” i dj londinesi dello Slow Sound System azzardano infatti un montaggio in tempo reale, con tre lettori per CD portatili come unico ausilio, di suoni tratti da cinque dei primi sette dischi prodotti dall`etichetta (Stapletape, ok.suitcase, Plan, tu m` e Formatt). Il disco rappresenta un momento importante perché, per la prima volta, è racchiuso in una confezione priva di illustrazioni e con le scarne note confinate in un adesivo tondo incollato nella parte centrale, preludio ad un futuro ancor più povero a base di conchigliette e file pdf.
Sonic_Scope_Quarterly_#4:_André_Sier

Da “Show Case: First Steps” emergono alcuni dati di fatto (già preventivabili): la produzione del CD-R costa più , in linea di massima e considerando l`enorme mole di lavoro che richiede la masterizzazione per singola copia, del normale CD prodotto industrialmente tramite master, e l`unico risparmio consiste nella possibilità di stampare un numero limitato di copie. Ma questo è il cosiddetto cane che si morde la coda: poche copie stampate rappresentano una quantità ancor più esigua di introiti. A ciò va aggiunto l`ostracismo dei grandi distributori e della stampa nei confronti di questo tipo di produzione artigianale. In questi anni la stampa che si occupa di musica ha svolto un ruolo estremamente conservatore, ad esclusione di poche testate come “The Broken Face” e “Bananafish”, che riflette nel suo piccolo quello degli altri strati della società e si manifesta attraverso un`attitudine di tipo `imprenditoriale`, per cui l`arbitrio sulla musica da trattare è spesso legato ad una scelta di autopromozione. La musica che viene trattata è quindi prevalentemente ciò che vende e, di conseguenza, può far vendere... e quanto può far vendere un CD-R stampato in 200-300 copie? Chi non può adeguarsi alle regole del mercato, che vanno quindi ben oltre al potenziale commerciale del prodotto, deve quindi cedere il passo. Lo sanno bene i responsabili della Grain Of Sound, dacchè la loro etichetta, e con essa altri marchi simili, è stata vittima proprio di questo ruolo conservatore avuto dalle riviste che trattano di musica. Quando comunicai a Nuno Moita che il giornale in cui scrivevo non accettava più le recensioni di materiale in CD-R, il portoghese mi rispose sconsolato che purtroppo erano in molti a snobbare questo tipo di produzioni... lo stesso The Wire, tendeva a puntualizzare Moita.... La Grain Of Sound aveva infatti comprato un quadratino di pubblicità sulla rivista inglese, probabilmente pagandolo a caro prezzo, con la speranza di ottenere delle recensioni che non sarebbero mai arrivate. Questo ostracismo costringe Moita & Co a ripiegare su metodi di confezione meno costosi, quale può essere l`utilizzo delle conchigliette con le note compresse in una piccola etichetta incollata al CD, costringendo coloro che sono interessati a più ampie informazioni a spulciare direttamente nel sito dell`etichetta, e questo è un escamotage utilizzato in quel periodo anche da altri marchi, non esclusivamente legati alla produzione in CD-R, e mi riferisco particolarmente all`austriaca Durian.


Le pubblicazioni originali riprendono in grande stile, sempre nel 2003, con altri tre piccoli gioielli: “Cotor” di Sawako, “Rockets of The Mekong” di Quiet American e “Floating Point” di Paulo Raposo.
Quello della giapponese dovrebbe essere, almeno credo, il primo suo disco (o uno dei primi suoi dischi) non autoprodotto; ed a questi pionieri lusitani va di nuovo dato il merito, come in altre occasioni, di aver saputo riconoscere e promuovere il talento di artisti `in erba` praticamente sconosciuti. Il disco di Sawako è veramente delizioso e, pur non mostrando la maturità delle sue ultime realizzazioni, rivela già quella musicista dalla vena crepuscolare estremamente poetica e personale che molti lettori oggi conoscono.
Sonic_Scope_Quarterly_#3:_Lia“Rockets of The Mekong”, di Quiet American (aka Aaron Ximm), lo abbiamo già ampiamente trattato nell`articolo sul “Reportage Sonoro”: si tratta di una serie di composizioni concrete, basate su registrazioni effettuate nel Laos, ed è uno dei migliori dischi del genere che ci sono in circolazione.
Quella di Paolo Raposo è invece una registrazione dal vivo, in compagnia di Carlos Santos e Jason Kahn, e mostra il responsabile della Sirr.ecords in un brano (ri)costruito utilizzando alcuni frammenti registrati durante il Sonic Scope Festival (poi ne parilamo) del 2002. E` questo uno di quegli (ormai) classici dischi d`improvvisazione elettro-elettronica, chiaramente di stampo post-surrealista, dal taglio minimale e dal suono asperso. Davvero molto bello anche se l`etichetta ci aveva abituato a sorprese più imprevedibili e inusuali.
“The Power Of Del Te” chiude, nel 2004 e almeno per il momento, questo tipo di pubblicazioni in CD-R. Hinterlandt (aka Jochen Gutsch) è un tedesco residente in Australia, già componente di gruppi come Buckethead e Feedback Recycling, che si è dedicato anima e corpo alla costruzione di paesaggi sonori utilizzando chitarra e computer. Il disco si presenta nudo e crudo, se si escludono la busta trasparente di nylon in cui è racchiuso e l`ormai consueta chiocciolina in plastica, mentre notizie, note e cover-art sono allegate al CD in un file pdf.


Ma i responsabili dell`etichetta sembrano ormai interessati, più che alla produzione discografica, ad altri aspetti del fare musica e arte in generale. Ad assorbire i loro sforzi è soprattutto il “Sonic Scope Festival” che, da qualche anno a questa parte, si svolge ormai con una certa regolarità a Lisbona. Al festival si è affiancata una rivista in pdf dedicata alle arti contemporanee, “Sonic Scope Quartery”, interamente e gratuitamente scaricabile da internet. Nel 2004 è stata pubblicata anche una “Sonic Scope 04 : The Portable Edition”, edizione in CD del Sonic Scope comprendente brani di musicisti partecipanti e non partecipanti alla rassegna. Risale a questa edizione del festival anche l`inizio delle importanti collaborazioni con la Fonoteca Municipale di Lisbona e con l`etichetta francese Baskaru.
L`iniziativa più importante della Grain Of Sound, dal punto di vista discografico, è l`avvio di una serie di compilation dedicate alla `variazione elettronica` su un tema prestabilito. Il primo volume, “One Mutant Minute”, è uscito nel 2003 ed è basato sul brano 747 di Alva Noto. I partecipanti, in questa prima occasione, sono tutti musicisti portoghesi che gravitano nell`entourage dell`etichetta: ETCH (aka Andrè Gonçalves), PL (aka Pedro Lourenço), Draftank (aka Nuno Moita) e João Castro Pinto. Molto più ricca è “35 Mutant Seconds: Based On Rafael Toral`s Creamy Burst” (2005), che presenta un cast internazionale davvero notevole (da Kim Cascone a Pita, attraverso Richard Chartier, ENT, Ian Epps, John Kannenberg, Stapletape, @C, Sawako, Blake Stickland e Allto) e rinforza i legami con la Fonoteca di Lisbona e la Baskaru (entrambe co-produttrici del CD).
Degli ultimi cinque dischi citati (“Floating Point” -> “35 Mutant Seconds”) potete trovare resoconti più dettagliati negli spazi dedicati alle recensioni.


Nel frattempo, nel Maggio del 2004, Nuno Moita ha dato vita alla nuova etichetta Ristretto che, com`è precisato nel sito web, è sorella ma non gemella della Grain Of Sound. Con Ristretto viene ripresa la produzione artigianale in CD-R, adeguata però alle esigenze di risparmio emerse nelle ultime produzioni della Grain Of Sound: confezioni senza nessun allegato di tipo cartaceo, mentre le note e quella che una volta era la grafica di copertina sono recuperabili in file pdf scaricabili dal sito dell`etichetta. Ciò per quanto riguarda i rapporti di sorellanza con la Grain Of Sound, mentre il parto non gemellare è garantito, oltrechè dai due anni intercorsi fra le date di nascita e dalla diversa paternità , da una produzione di taglio decisamente più melodico. In questi due anni di vita il nuovo marchio ha pubblicato quattro dischi, i primi tre sono piccoli gioielli in formato tre pollici e il quarto, nella più classica dimensione a cinque pollici, è la prima realizzazione sulla lunga distanza del nuovo progetto personale di Moita (Draftank).
“Niju” di Asamo (Shinjiro Yamaguchi): questo giovane musicista giapponese rappresenta la nuova scoperta del talent-scout lusitano; il disco è composto da tre brani impalpabili e ipnotici, venati da una profonda/amabile inquietudine e sorretti da moderate sottolineature ritmiche. Una musica in bilico fra ambient e psichedelia.
Fonoteca_Municipale_di_Lisbona:_logo_manifesti_poster“Sunday Best” di My Fun (Justin Hardison): si tratta della tipica elettronica inglese post-aphex, con ritmi marcati e terrigni che contrastano soluzioni melodiche più nebulizzate. Una musica trascinante, incalzante e divertente.
“48” di @C (Pedro Tudela e Miguel Carvalhais): del duo portoghese (alla cui formula va aggiunto l`artista visuale Lia) abbiamo già parlato in diverse occasioni e anche questo CD fa parte di quelli che abbiamo già recensito. Una musica fluida e fluttuante fatta di scaglie concrete e raffinate manipolazioni elettroniche.
Resta da dire di “Orange Book”, il disco di Draftank (anche questo recensito di recente), che mostra come Moita sia, oltre che un ottimo organizzatore, un musicista estremamente maturo, sensibile e pregevole. La musica è un eccellente saggio di taglia/e/incolla, con accostamenti cromatici che denunciano il buon gusto dell`autore, e con un lavoro di strutturazione certosino e privo di sbavature. La piccola Ristretto è davvero in buone mani.


Ebbene, mi sembra doveroso aggiungere, riconducendomi all`inizio, che Grain Of Sound e Ristretto sono ben rappresentative anche di una città , la capitale portoghese, artisticamente viva e innovativa. La dimostrazione è nel bel nucleo di musicisti che vi fanno base e in altre interessanti etichette come Sirr.ecords, Creative Sources e Headlights... oltrechè in un istituzione pubblica come la Fonoteca Municipale che è decisamente proiettata in avanti.
Non mi resta che chiudere con un autocitazione che, spero, mi perdonerete: `sembra che la sperimentazione sonora sia per i portoghesi alla stregua del baccalà , che dicono di poter cucinare in 365 modi diversi (366 negli anni bisestili)`.



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