`Tape Crash #6´

Autore disco:

Eugenoise / The Lay Llamas

Etichetta:

Old Bicycle Records (CH)

Link:

oldbicyclerecords.blogspot.it/
eugenoise.bandcamp.com
soundcloud.com/lay-llamas-from-nigeria

Email:

Formato:

Audiocassetta

Anno di Pubblicazione:

2013

Titoli:

1) Cape Drepano / 1) Beyond The Time And The Space 2) Back To Planet Earth 3) Desert Of The Lost Souls 4) Down To The Underworld 5) A New Beginning

Durata:

47:00 ca

Con:

Eugenio Luciano / Nicola Giunta, Guido Broglio, Gioele Valenti

un tandem per amatori

x Lucrezia Orgia (no ©)

Ecco che ritorna, dopo una parentesi polverosa, la serie di cassette split prodotte dalla Old Bicycle Records. I due progetti che condividono la “Tape Crash #6” hanno in comune un mood abbastanza sinfonico, sebbene il loro orientamento musicale appaia poi estremamente diverso.
La lunga suite del primo lato, in logica dello stesso nome scelto dal one-man-orchestrina Eugenio Luciano, può essere ben definita come `darknoise`, con però un fondo folk-progressive derivante dai riferimenti mitologici. Cape Drepano è infatti «...l`interpretazione musicale del mito della castrazione di Urano da parte del figlio Crono.», e per la sua realizzazione sono stati utilizzati «...i suoni emessi dal pianeta Urano, letture del mito e vari strumenti...», in parte di derivazione africana, «...e distorsori...», oltre a varie riprese sonore d`ambiente con insetti, fuochi d`artificio e altro. Il coacervo di voci iniziale si trasforma presto in una nenia ripetitiva, fra il meccanico e il forestale, che potrebbe funzionare anche come colonna sonora per un viaggio spaziale.
Se il progetto Lay Llamas è altrettanto personale, nella figura di Nicola Giunta, ha comunque una conformazione a fisarmonica che nell`occasione si allarga a trio. I tratti dei 5 titoli sono indubbiamente di natura psichedelica, di quella che punta l`occhio verso oriente, seppure più che il viaggio sembrerebbe essere qui contemplato il ritorno dal viaggio (Back To Planet Earth), ritorno comunque arricchito e con le valige piene zeppe di variopinte `experience`. Si sentono `echoes` dei Beatles più indiofili, dei Pink Floyd, di Paul Roland e bestie simili, per un abbozzo di legislatura che approda indiscutibilmente a risultati reali interessanti e non è la solita fregatura di italica costumanza. Fra gli strumenti, immancabili icone del genere quali chitarre, organo, percussioni fluide, sitar e bansuri.
Apprezzabili entrambi.


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Data Recensione: 23/5/2014

`Transient´ // `HerbstReise´  

`Due Mutabili´ // `Cadenza del Crepuscolo´  

`Ornettiana´ // `Monk On Viola´  

`The Quietest Of Whispers´  

`Ochotona Calls´  

`Zanshou Glance At The Tide´  

`OSSI – Album Su LP´  

`Quadrivium´  

`An Artist’s Life Manifesto´  

`Terrestrial Journeys´  

`Uragano´  

`Live at De Roze Tanker´ // `Left Side Right´  

`Tetrapylon´  

`Orchid Music´ // `Green Album´  

`333´  

`From Solstice To Equinox´ // `Starlight And Still Air Reworked´ // `Out Of Standard!! – Italia 11´  

`All The Way Down´  

`Twofold´ // `Made Out Of Sound´ // `Decameron´  

`Conjugate Regions´  

`Wells´  

`Spiralis Aurea´  

`Black Holes Are Hard To Find´  

`Níjar´  

`Songs in Time of Plague´  

`Austin Meeting´  

`Arkinetics´  

`Shirwku´  

`Le Jardin Sonore´ // `TMR´  

`Folk! Volume 1´ // `Folk! Volume 2´  

`Ilta´  

`Sings´  

`Tempoo´  

`After The Storm (complete recordings)´  

`Virus´  

`Blue Horizon´  

`Hide Nothing´ // `BeforeThen´  

`Signals´  

`You’re Either Standing Facing Me Or Next To Me´ // `Yurako´ // `My Lord Music, I Most Humbly Beg Your Indulgence In The Hope That You Will Do Me The Honour Of Permitting This Seed Called Keiji Haino To Be Planted Within You´  

`The Soundtrack Of Your Secrets´  

`Transmutation Of Things´  

`Run, The Darkness Will Come!´ // `Fetzen Fliegen´ // `Two Sides Of The Moon´  

`Double Exposure´  

`People And Places´  

`Landscapes And Lamentations´  

`The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs´  

`White Eyes´