Su questa no-zine non s`erano trattati proprio bene i precedenti CD di questo compositore teutonico che, comunque, continua a inviarci le proprie produzioni, invitandoci così a rivedere i nostri giudizi, se non sulle precedenti produzioni, sulle sue indubbie qualità compositive.
Questo “17 Clips”, pur permanendo fra le sue pieghe quella glacialità tipicamente nordica, si lascia apprezzare sotto vari aspetti.
Innanzi a tutto c`è il DVD creato in collaborazione con il video-artista canadese Marcel Wierckx.
Per quanto ho capito 17 Clips, diciassette frammenti che funzionano come altrettanti videoclip, hanno origine in un lavoro per la radio fatto in collaborazione con Stephan Froleyks (un altro compositore tedesco). Nell`occasione Froleyks compose venti frammenti sonori per fisarmonica e violoncello che definì clips a causa della loro connotazione, usando però solo alcuni di essi, e così Wittenburg ne ha ripreso e rielaborato una buona parte mantenendo comunque inalterata la loro natura di `clips`. I suoni del violoncello di Daniela Grenz e della fisarmonica di Burkart Zeller (così sono riportati nelle note di copertina, ma ho idea che queste siano errate e i due vadano scambiati di ruolo).... comunque sia i suoni di fisarmonica e violoncello vengono trattati elettronicamente dallo stesso Wittenburg e l`effetto è quello di glissando che si inseguono e/o sovrappongono. Le immagini disegnate elettronicamente da Wierckx creano il contraltare perfetto attraverso un loro dinamismo dovuto ai continui mutamenti delle tonalità (dal bianco / luce al nero / buio) e delle forme (linee, figure geometriche, reticoli...), ai movimenti orizzontali, verticali o circolari delle ultime e, infine, agli effetti di profondità . L`impatto con il video è comunque straniante, è come se giochi di forme e luce scorressero in rapidità durante un viaggio (magari spaziale) fatto ad altissime velocità .
17 Clips, naturalmente, è presente anche nel CD in una variante esclusivamente audio. A fare da contorno ci sono due versioni di Für Alina, un brano di Arvo Pärt, suonato da Wittenburg al vibrafono.
Infine, all`inizio e in chiusura, stanno in bella mostra i due `patch` per Steve Reich, ispirati alla tecnica del phasing e a lavori come Drumming. I due brani sono suonati dall`autore su strumenti idiofoni, marimba nel primo e vibrafono nel secondo, con manipolazione elettronica dei suoni. Il modello è chiaramente quello minimalista reichiano, con caratteristiche circolari e ripetitive, e un piccolo motivo di ulteriore interesse è rappresentato dal confronto fra i due strumenti utilizzati, simili per struttura e caratteristiche ma estremamente diversi per costituzione (la marimba è in legno e il vibrafono è in metallo).
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