Ueli Fuyûru Derendinger è un flautista svizzero dedito allo studio e all`esplorazione dello shakuhachi.
Lo shakuhachi è il flauto diritto giapponese in bambù.
Così messa la cosa può apparire semplice, in realtà non lo è e merita un pur breve approfondimento.
In primo luogo va detto che i suonatori di shakuhachi hanno esercitato una profonda influenza in alcuni musicisti occidentali, in particolare negli improvvisatori e ancor più nello specifico nei sax-sopranisti.
In secondo luogo, e su sands-zine se n`è parlato, non è proprio raro che uno strumentista occidentale si appassioni a uno strumento, e a una disciplina, appartenente alla tradizione giapponese o orientale in termini più generici (vedi l`americano Brett Larner con il koto).
In terzo luogo in Svizzera esiste un buon numero di shakuhachisti.
In quarto luogo Ueli Fuyûru Derendinger è amico del sassofonista Christoph Gallio.
In quinto luogo Gallio è uno dei sassofonisti che ha subito l`influenza del flauto di bambù nipponico.
E` quindi più che logico se “Tsuru No Sugomori”, così come il suo predecessore “San`ya” del 1995, viene pubblicato dall`etichetta di quest`ultimo (quella Percaso che il lettore dovrebbe ormai conoscere).
Questo restando nel presente, senza approfondire la storia di uno strumento che sembra avere avuto le sue origini in Cina.
Piuttosto, per indirizzare il lettore verso un giusto approccio a questo CD, va specificato che Derendinger si dedica in modo serio e totalizzante a questa sua attività , tanto da farne una disciplina e sposarne gli aspetti rituali, come è dimostrato dall`aggiunta di “Fuyûru” al suo nome e di un`immagine di copertina perfettamente in sintonia con le scuole artistiche giapponesi.
Tre dei dieci titoli sono dello stesso Derendinger, mentre gli altri sette appartengono a varie scuole della tradizione giapponese. I flauti utilizzati sono categorizzati in base alla lunghezza in piedi (1 feet = 30, 48 cm).
“Tsuru No Sugomori” è un disco che può senz`altro soddisfare gli appassionati di questo affascinante strumento, mentre per il neofita può rappresentare un buon punto fermo da cui partire alla scoperta di autori classici quali il monaco buddista Watazumido.
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