`Archaea´

Autore disco:

Dan Joseph

Etichetta:

Mutablemusic (USA)

Link:

www.mutablemusic.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Percussion and Strings 2) Archaea Quartet 3) Lotus Quintet

Durata:

51:83

Con:

Tom Chiu, Michael Lowenstern, Danny Tunick, Marija Ilic, Loren Dempster, Dan Joseph

(vecchio) minimalismo storico

x Fabio Selvafiorita

Album di debutto del compositore `free-lance` (così si autodefinisce) di New York, Dan Joseph. Un passato punk, attivissimo nella produzione sperimentale di tape music fine anni 80. Dopo essersi trasferito nella west coast studia al California Institute of the Arts e al Mills College e assimila il linguaggio dei suoi maestri, Pauline Oliveros, Alvin Curran e Mel Powell. Virtuoso del salterio, ha fondato l`ensemble che porta il suo nome, The Dan Joseph Ensemble con il quale ha registrato questo cd. Come suona la musica di un Compositore, ex punk, sperimentatore di tape music e virtuoso del salterio? Ad un primissimo ascolto sembra di ascoltare una qualsiasi composizione della prima generazione minimalista americana. Ad un secondo ascolto, pure. Bene, facciamo rewind (per dire qualcosa di musicalmente più sensato).
Il Dan Joseph Ensemble è costituito dal seguente organico: violino, clarinetto, percussioni, clavicembalo, violoncello e salterio. Le composizioni contenute nel cd sono tre, ognuna sfrutta piccole variazioni del medesimo organico. La prima composizione, Percussion and Strings, in due movimenti più una sorta di cadenza conclusiva, si apre con un `tutti` dell`ensemble che intona uno sfavillante modulo ritmico armonico costantemente reiterato, poi microvariato in maniera del tutto originale mantenendo sempre un`unica pulsazione costante di base e una vivace (ma non molto originale) varietà armonica (la varietà è illusoria come in tutto il minimalismo essendo questa sostenuta più dall`impasto timbrico e dagli incastri ritmici). Il secondo movimento inizia con unisoni e ottave in solo di clavicembalo anch`essi continuamente reiterati fino ad un `naturale` ampliamento degli intervalli e poi, a gradini, l`inserimento progressivo dell`ensemble in questo modulo ritmico armonico. Inaspettata l`evoluzione e la chiusa drammatica di questo movimento. Conclude una cadenza del salterio. La seconda composizione Archea Quartet insieme alla terza, Lotus Quintet, seguono più o meno quanto esposto a proposito della prima composizione. In sostanza si reggono su quelle che sono un pò le `regole compositive` del primo minimalismo storico con una sapiente progressione ritmico/contrappuntistica, o di phasing secondo la precisa definizione di Steve Reich (più o meno stretti canoni a distanza modulabile a creare quell`illusione percettiva di progressione/immobilità a cui questa musica ci ha abituato).


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Data Recensione: 9/12/2006

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