`Gyre´

Autore disco:

Seth Nehil & Jgrzinich

Etichetta:

Cut (CH)

Link:

cut.fm

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Cast 2) Weald 3) Furl

Durata:

41:31

Con:

Seth Nehil, John Grzinich

Field recordings dal sapore baltico

x sergio eletto

`...emozioni che raccolgono ricordi atavici come stupori quotidiani. L`uomo e la terra, potremmo insinuare, dove la grandezza dell`uomo (o di alcuni uomini) sta nel saper tacere, ascoltare, recepire e raccogliere...`
Beh, ho deciso di intraprendere l`esplorazione di questo top servendomi proprio delle parole già apparse su Sands-Zine, in occasione della venuta al mondo di “Insular Regions”, ultimo cd in ordine temporale, coniato da Jgrzinich.
Parole, motivi - scritti allora da e.g. - che per un simile momento piovono, dritte dritte, al cuore di ”Gyre”, ma più in generale, centrano con efficacia la sostanza e lo spirito guida che spinge due ricercatori, come Seth Nehil e John Grzinich, nel fascinoso mondo della sound art (più nuda e oltranzista che vi sia) e della tecnica del field recordings, quasi del tutto incontaminato da manipolazioni postume.
Due personaggi che hanno stretto, ormai, un sodalizio da discreto tempo e che non sono nuovi allo scambio reciproco di propri campionamenti, anche quando si tratta di uscite personali.
Seth Nehil e Jgrzinich, scivolando via negli anni, diventano sempre più una sola e indivisibile entità : non un duo qualsiasi, dove è facile marcare le rispettive vedute, ma una unica sagoma decisionale... un corpo solo... una mente sola.
Entrambi si dedicano alla redazione di progetti extra-musicali: Jgrzinich, come già saprete, è parte integrante del circolo culturale denominato MoSK, attivo nel piccolo centro rurale di Mooste in Estonia, mentre il Nehil dedica buona parte del suo ingegno alla cura della pubblicazione di FO A RM: rivista interessata all`arte contemporanea, con un sguardo vigile al fenomeno `moderno` della sound art.
La scissione di Cast, Weald e Furl dal contesto specifico in cui ondeggiano, dal robusto nucleo che compongono una volta uniti, apparirebbe come una frammentazione assurda e imperdonabile. Si manifesta una pura congiunzione spirituale, un amalgama (quasi) perfetto di rara simmetria: registrazioni di campo trasformate in forme geometriche enigmatiche, ove è naturale, spontaneo e, fortemente, rilassante incontrare e meditare su suoni di diversa consistenza e, più di tutto, unici. Materia sonora `solida, liquida e vaporosa` che si spoglia dell`originario - appunto - carattere austero e diviene per incanto melodia vitale e indispensabile...
Il senso del concreto, il realismo del mondo, i diversi `canti` che capita di captare distrattamente dalla quotidianità di tutti i giorni, sono materia organica principale, ovvero gli strumenti in senso tradizionale di “Gyre”e di tutti gli altri lavori firmati dalla coppia Nehil/Grzinich.
In termini tecnici, la fonte della prima traccia risale interamente a registrazioni atmosferiche tutte americane mentre, sia Weald che Furl, battono il loro cuore per la prima volta nella lontana e fredda Estonia, tra la cara Mooste e un`altra località chiamata Saaropera. Nella loro integrità i tre capitoli sono stati, inoltre, presentati come `four-channel sound piece` all`interno della penultima edizione di Correnti Sonore, a Tarcento in Italia.
Dedicato, o meglio consigliato ai fan dei reportage sonori di Chris Watson, di Annea Lockwood, ma con una predilezione particolare per i climi baltici.


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Data Recensione: 3/1/2007

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