`Airre´ // `In A Persian Market´ // `The Consumer CD´ // `Das Duz Dae Duz Das´

Autore disco:

Big City Orchestra // Big City Orchestra // Big City Orchestra // Daevid Allen

Etichetta:

Entr`acte (GB) // Verato Project (D) // Ubuibi (USA) // Voiceprint (GB)

Link:

www.ubuibi.org

Formato:

CD-R // CD-R // mp3 // CD

Anno di Pubblicazione:

'05 // ? // ? // '06

Titoli:

1) Ariel 2) Shindig 3) Objects In Space 4) Dairy Arre 5) Bushwhacked 6) Illuminairre 7) Summer Airre 8) Carl 9) Heart O` Gold 10) Penny Airre 11) Busy Mattress 12) Question Airre // 1) In A Persian Market // 1-58) senza titolo // 1) 21st Century Prog Rock Man 2) Clown Is Petrol 3) Master Freek 4) Barnicool Bill 5) Not Smiling Shaving 6) Artscrew 7) Stuckinmybrain 8) I, Planet 9) No Udder Radio 94.1 FM Berkley

Durata:

63:39 // 78:26 // 64:53 // 49:52

Con:

Big City Orchestra (Cliff Neighbors, Ninah Pixie, Daevid Allen, Werner Slack, Rob Wortman, Phil Knight, Alan Herrick, Michael Clare, Russ Kent, Melissa Margolis, Mark Robson, Michael Gendreau, dAS, Tom Koch, Kerri Pidnow, Cait McWhirr, Mike Dringerberg...)

la millanta-e-unesima anima viva dell`underground

x e. g. (no ©)

Recensendo la splendida raccolta “Women Take Back The Noise” promettevo di tornare sulla Big City Orchestra e, dato che ogni promessa è debito, eccomi di nuovo pronto a disquisire di questo grandissimo collettivo, che ormai da innumerevoli anni agita le acque dell`underground statunitense per la soddisfazione di un esiguo, ma fedele, gruppo di estimatori. La difficoltà nel reperirne le produzioni, quasi sempre in cassetta o CD-R, ha contribuito alla definizione di una vera leggenda (una delle poche presenti nella contemporaneità ) che oggi, complici le facilitazioni offerte dalla rete, inizia a scoprire il suo splendido corpo dai troppi veli che lo nascondevano ad occhi indiscreti.
Difficile darne una rappresentazione `terrena` sufficientemente soddisfacente attraverso le parole. Tenterò. L`idea di miscelare generi musicali a ruota libera - e anche strumenti acustici, elettronica e rumori - lascia intravedere idee mal definibili altrimenti se non come `progressive`. In termini più concreti tornano alla mente il primo Frank Zappa ed i primi Residents (ma in “The Consumer CD” è facile trovare anche altri riferimenti, da Tom Waits alle Cibo Matto). I loro brani sono costruiti sempre, anche quando vengono utilizzate forme più che note, con criteri bizzarri, albestri, ubriachi e ano(r)mali, in una sorta di lucida follia (ma lo è davvero?) e/o di condizione comunque visionaria. Strutturalmente ho idea che si tratti di un porto di mare dove approdano continuamente le menti più disparate, e disperate, e se i nuovi arrivi sono piuttosto frequenti altrettanto lo sono le partenze... c'è inoltre da dire che questo brulicare di ospiti si aggrega, come in una sala da gioco, in gruppi più o meno numerosi che variano a seconda di qual'è la partita che viene giocata.
“Airre”, dal mood generalmente rilassato, avvolgente e spaziale, dovrebbe essere - stando alle informazioni in mio possesso - il loro ultimo parto. Agli elementi sopra descritti si unisce un uso simpatetico delle voci (non ci sono informazioni a proposito della loro provenienza, cioè non è dato sapere se si tratta di campioni o dello sforzo canoro di qualchessia componente dell`Orchestra): recitato in Bushwhacked, confidenziale vecchio stile in Objects In Space, voci angeliche in Carl, respiro in affanno in Heart O` Gold.... Straordinari i tre brani conclusivi, nei quali le volute orchestrali, o l`intreccio degli arpeggi, sono stratificati con cigolii, scratch e o fruscii di natura indefinita e indefinibile.
Il concetto di progressive è rafforzato dalla rilettura del In A Persian Market di Ketelby. Minuetti exotici, bellissimi pastorali, cineserie e arabismi sono racchiusi fra le registrazioni di una tempesta, che svolgono il ruolo di parentesi. Ho l`impressione che questa sia la riedizione di un vecchio lavoro, magari uscito solo in cassetta, ma non ne ho la certezza assoluta.
In “The Consumer CD” una serie di spot pubblicitari radiofonici o televisivi, dagli anni `40 ad oggi, vanno a formare 58 brani di 1 minuto cadauno. Alcune di queste reinterpretazioni sono basate sulla memoria mentre altre sulle registrazioni originali, e non sto ad insistere sulla qualità e sulla varietà di un CD che, pure, ha un suo mood estremamente uniforme. Mi sembra inutile anche osservare come questo possa essere considerato il fratello gemello del “Commercial Album” dei Residents. Il CD è interamente scaricabile, gratuitamente, dal sito dell`Orchestra (compresa la copertina firmata da Bill Koeb) e quindi pare inutile anche il consiglio di iniziare da qui il vostro viaggio.
Quanto scritto sopra trova ulteriore conferma nel fatto che, per un certo periodo, l`Orchestra è stata bazzicata anche dal maggior pretendente al trono d`Albestria, e oggi parte del materiale scaturito da quella frequentazione trova sistemazione nella eccellente serie “Bananamoon Oscura”, dedicata dalla Voiceprint proprio al recupero di registrazioni `oscure` dell`ex Gong. Quest`ultimo non si smentisce e, attraverso 9 freakerie ancor più radicali di quella ch`è la sua produzione più classica, conferma di poter continuare a dare pappa e cena ai suoi numerosi epigoni. I nove brani si situano in ambito free-form, con accentuate propensioni al rumore ed un uso della voce, spesso recitante, veramente allucinato. Fra di essi, tutti di ottima fatta, emerge Barnicool Bill, un set da bettola che fa passare i Pogues più imborrachati per timidi chierichetti.
Visitate il sito segnalato sopra perché, oltre a quelle trattate, troverete innumerevoli altre sorprese. E lunga vita alla BCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


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Data Recensione: 24/12/2006

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