`Unjust Malaise´

Autore disco:

Julius Eastman

Etichetta:

New World Records (USA)

Link:

www.newworldrecords.org
www.newmusicbox.org/article.nmbx?id=4411

Formato:

3 CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Stay On It 2) If You`re So Smart, Why Aren`t You Rich? 3) Prelude To The Holy Presence Of Joan D`Arc 4) The Holy Presence Of Joan D`Arc 5) Gay Guerrilla 6) Evil Nigger 7) Crazy Nigger 8) Julius Eastman`s spoken introduction to the Northwestern University concert

Durata:

60:56 / 71:16 / 61:48

Con:

Julius Eastman, Georgia Mitoff, Petr Kotik, Benjamin Hudson, Amrom Chodos, Joseph Ford, Doug Gaston, Dennis Kahle, Jan Williams, Akram, Daniel Wittmer, Lori (Noody) Osgood, Charles Lirette, Philip Christner, Geoffrey Brown, Christopher Conlon, James Kasprowicz, Thomas Miller, Don Harry, Michael Pugliese, Edward Folger, Paul Schmidt, Thomas Perl, Jodi Beder, Sarah Carter, Barry Gold, Julie Green, Christine Gummere, Maureen Hynes, Chase Morrison, Abby Newton, Larry Radon, David Sabee, Frank Ferko, Janet Kattas, Patricia Martin

un compositore anomalo

x e. g. (no ©)

Julius Eastman (1940-1990) è stato senza dubbio un compositore anomalo, se non altro come raro esempio di compositore nero in un ambito musicale tipicamente bianco qual era il minimalismo storico (e la musica contemporanea americana in generale). Anche il suo modo di essere minimalista può essere ritenuto particolare, dacchè lo è per quanto riguarda l`idea di strutture ripetitive mentre è sicuramente un massimalista se lo si osserva sotto altri parametri quali la corposità e la durata delle sue composizioni. Anche la drammaticità , di operistica memoria, fugge alle regole tracciate dai suoi contemporanei e riflette una condizione di estrema emarginazione (nero e gay) vissuta nella propria pelle; tale situazione di doppio handicap è riflessa anche nei motivi delle singole composizioni, ad iniziare da The Holy Presence Of Joan D`Arc e proseguendo con Gay Guerrilla, Evil Nigger e Crazy Nigger. Da simili considerazioni appare chiaro come questa pubblicazione, che libera parzialmente il suo nome dall`offuscamento riservato ai `troppo` diversi, rivesta un`importanza fondamentale.
L`assimilazione di una musica che, di suo, è già piuttosto ostica viene quindi complicata ulteriormente da una inguaribile non aderenza agli schemi, tanto che ho dovuto effettuare un ascolto più prolungato del solito prima di penetrarne la scostante bellezza. Il primo disco è il più contraddittorio: Stay On It, in principio, diletta con la sua formula - voce, piano, violino, clarinetto, doppio sax e doppie percussioni - e con la sua evoluzione, che dall`insieme iniziale va a sfumare nei suggestivi tocchi di Kotik sulla tastiera del pianoforte; viceversa trovo che la seconda composizione, troppo sinfonica, rappresenti il punto più debole dell`intera triplice raccolta. Ma sono le quattro composizioni degli altri due dischi, orchestrazioni per un solo tipo di strumento, a rappresentare i momenti più coinvolgenti ed a rendere “Unjust Malaise” una pubblicazione indispensabile. Non si tratta certo di un`idea originale e personale - posso citare le Bachianas Brasileiras per violoncelli di Villa-Lobos, Six Pianos di Steve Reich, le sinfonie per chitarre elettriche di Glenn Branca... - ma è pur sempre una formula singolare in grado di soddisfare quei palati che sono in fuga dalle strumentazioni routinarie. Scendendo più nei particolari, The Holy Presence Of Joan D`Arc è una scrittura per dieci violoncelli mentre la trilogia `negro-gayosa` è roba per quattro pianoforti ed ha il suo apice nei 55 minuti tondi di Crazy Nigger.
Uno dei collegamenti inseriti nel riquadro iniziale porta direttamente ad un articolo su Julius Eastman scritto da Mary Jane Leach (compositrice anche lei), buttateci un occhio perchè è molto interessante.


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Data Recensione: 15/2/2007

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