`Same Place Different Weather´ // `Beau Chien ´

Autore disco:

Dead Wood // Germlin & Thee Months

Etichetta:

Dirtydemos (GB)

Link:

www.dirtydemos.co.uk/

Formato:

CD-R // CD-R 3-inch

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) collar felt 2) rain 3) years of space 4) now we can talk about the birds 5) seen feet 6) bank tube // 13 track

Durata:

27:13 // 18:12

Con:

Adam Baker // Alex Botten, Joe Howe

L'importanza del cd-r tra espressione e autarchia

x Salvatore Borrelli

L'orrenda macchina atomica del glitch, quella macchina elettro/elettroacusmatica quasi militarizzata per la sua leggendaria mimesi, per la sua densità -rizomatica forse ribadita dal disorientamento in cui i suoni centuplici vanno ad annidarsi, trova una nuova cerbottana progetto Dead Wood, gestito, insieme all'etichetta da Adam Baker, qui forse alla quinta o sesta produzione, sempre in cd-r, sempre in copie limitatissime, sempre però ineccepibile e spaventosamente orgiastico. Il disco, di breve durata, ma di inequiparabile intensità , la stessa che spinge Adam a vedersela da solo, è un viaggio assai infernale e maledetto nella spirale paradigmatica di un field recordings dalle scombussolanti aperture Coh e da una inconsueta forza infiammante che raramente la musica di stampo digitale esprime. Un viaggio pachidermico a metà strada tra le spiraloidi di Robert Smithson e l'anima intercessionistica e decadentista di un blocco d'acciaio sospeso dentro l'astrazione della notte. Non solo uno scherzetto invece il tossicissimo giochetto nichilista di Germlin & thee months: 18 minuti di frammentazioni a gate e conizzazioni per processing di chitarre, voci, tastierine e batterie che sembrano uscite da una take degli Oval in acido che riciclano Ubzub? Anche in questo caso si tratta di glitch, ed anche in questo caso la veste spartana e naif del piccolo cofanetto ha senso altrimenti un lavoro del genere avrebbe trovato uno spazietto tra la marea di stronzate che annidano i siti mp3 e sarebbe morto senza mai nascere. Un dischetto coraggioso, infarcito di novità strutturali anche molto importanti, ma che indipendentemente da queste riesce a farsi amare per la sua inattualità ed il suo caos intelligente.

Data Recensione: 28/2/2007

`Trónco´  

`Transient´ // `HerbstReise´  

`Due Mutabili´ // `Cadenza del Crepuscolo´  

`Ornettiana´ // `Monk On Viola´  

`The Quietest Of Whispers´  

`Ochotona Calls´  

`Zanshou Glance At The Tide´  

`OSSI – Album Su LP´  

`Quadrivium´  

`An Artist’s Life Manifesto´  

`Terrestrial Journeys´  

`Uragano´  

`Live at De Roze Tanker´ // `Left Side Right´  

`Tetrapylon´  

`Orchid Music´ // `Green Album´  

`333´  

`From Solstice To Equinox´ // `Starlight And Still Air Reworked´ // `Out Of Standard!! – Italia 11´  

`All The Way Down´  

`Twofold´ // `Made Out Of Sound´ // `Decameron´  

`Conjugate Regions´  

`Wells´  

`Spiralis Aurea´  

`Black Holes Are Hard To Find´  

`Níjar´  

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`Austin Meeting´  

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`Folk! Volume 1´ // `Folk! Volume 2´  

`Ilta´  

`Sings´  

`Tempoo´  

`After The Storm (complete recordings)´  

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`Blue Horizon´  

`Hide Nothing´ // `BeforeThen´  

`Signals´  

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`The Soundtrack Of Your Secrets´  

`Transmutation Of Things´  

`Run, The Darkness Will Come!´ // `Fetzen Fliegen´ // `Two Sides Of The Moon´  

`Double Exposure´  

`People And Places´  

`Landscapes And Lamentations´  

`The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs´