`March(e)ingegno Sonoro´

Autore disco:

autori vari

Etichetta:

Kathodik (I)

Link:

www.kathodik.it

Formato:

mp3

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) morning coffee tablets 2) meat disaster 3) tralantino e lombra 4) capestro 5) pitagora 6) esperimenti uniti d`america 7) riformatorio 8) trends 9) carl 10) father 11) furious pig 12) magoo 13) back in london / 1) 1 2) freccia del sud 3) buddha`s thinking 4) kunst 01 5) spermicidio 6) medicine man 7) new and sad 8) tranc 2 9) track 02 10) nefertie (jun)11) rompicollo 12) passeggiata nel tubo 13) krill 14) riavvicinamento tk02

Durata:

38:49 / 58:38

Con:

Orinoknaus, Butcher Mind Collapse, Dadamatto, Vel, Altro, Affluente, Rotacupa, Cyberpork, Lebowski, Need Her Liver, Splatter, Leroy, Mothus / Andrea Scopetta, Petraniura, IOIOI, Magnitostock, scarapocchio, Ex End, Eddy Currents, Stefano Coppari, From Hands, Margot, Luca Confusione, Contradamerla, Narvalo & Confusione, Lorenzo Brutti.

Valido affresco sonoro

x Alfredo Rastelli

Nel segno della continuità , si rinnova l`appuntamento con il march(e)ingegno sonoro di kathodikiana fattura; a distanza di due anni escono infatti il volume tre e quattro di questo nobile progetto che cerca di fare un quadro della situazione rockettara in quel delle Marche. E come i precedenti due volumi (risalenti al 2004), anche questa volta i ragazzi della webzine Kathodik elargiscono il tutto gratuitamente al link sopraindicato.
Cosa rimane di quella precedente esperienza? Oltre a un gran bel daffare nell`organizzare il tutto, sicuramente i Vel, unico gruppo a partecipare ad entrambe le edizioni, che propone un`evoluzione del loro sound in chiave post-punk anni `80; per il resto, 26 nuove canzoni di altrettante band tra conosciute (poche) e nuove proposte (i più). Il sound del primo cd si conforma ad un tipo di hardcore (tra i presenti, segnalo gli Affluenti come i puristi del genere, sia in teoria che pratica), più o meno emo / noise / crossover(izzato). Tra i più emo(tivi) ci farei rientrare, almeno per il cantato (musicalmente sono ancora troppo lineari), i Oginoknaus, gli ottimi Butcher Mind Collapse (che uniscono un nervosismo sia vocale che chitarristico di buona fattura), i raggelanti Dadamatto (al primo ascolto non sapevo se ridere o piangere, optando poi per la prima: Loredana Bertè meets Jesus Lizard! Bravi comunque) e gli Altro, i più attenti alla ricerca melodica. Virano al noise invece i validissimi Leroy (la loro passeggiata nel tubo gira alla perfezione nella combinazione tra potenza e rifiniture strumentali), i Rotacupa (gli Shellac con un cantante grind-metal), e i sonicyouthiani Lebowski che non disdegnano discrete reminiscenze new wave. Senza speranze i Cyberpork (no, i Green Day hard no!), i Need Her Liver (troppo legati a certo mainstream tamarro) e gli hard-stoner Splatter (ingenuamente derivativi). Mancano i Mothus, è vero: leggasi il commento agli Splatter.
Il volume quattro, quello con i nomi più rinomati, si apre con un coinvolgente e convincente quadretto acustico di Andrea Scopetta; qualche tocco di corda, delle percussioni sparse e brevi arpeggi di chitarra. Tra i miei pezzi preferiti. Una ben congeniata cavalcata chitarristica è il pezzo dei Petraniura, in certi momenti addirittura tendente al klezmer. L`influenza del `nome` è sempre relativo: la prima volta ho ascoltato il disco senza sapere chi fossero gli autori dei brani nello specifico e al terzo pezzo mi dico, `cazzo che bel pezzo, chissà di chi è`; trattasi di IOIOI, come sempre allucinata interprete di visioni tra ballad folk e tradizione teatrale (NO) giapponese. Space-rock non particolarmente esaltante è kunst 01 dei Magnitostock, mentre a Scarapocchio concedo l`attenuante che il pezzo donato sia uno dei primi esperimenti realizzati, perchè spermicidio non si può proprio sentire. Gli Ex End sarebbero andati benissimo inseriti nel volume precedente; dalla loro vi è una maggiore accuratezza in fase di produzione ma il brano non convince del tutto mentre davvero di poca presa è la Ballad rock degli/di Eddy Currents. Stefano Coppari fa invece il paio con il pezzo di Scopetta: anche qui un affresco sonoro a base di chitarre, più lineare ma altrettanto efficace. I From/Hands sono l`altro nome grosso del lotto: track 02 è un grandissimo pezzo che associa l`improvvisazione di marca Bailey ad una ricerca sonica propriamente noise. Riuscito divertissement è nefertie (jun) dei Margot, cut-up sonoro suadente e seducente. Altro mio pezzo preferito è rompicollo di Luca Confusione: il titolo è azzeccato, con il mix elettronica/percussioni che via via aumenta di intensità fino ad un crescendo di notevole fattezza. Mezzo folkloristico, mezzo `exotico`, molto umorale, il brano di Contradamerla, più che altro una simpatica distrazione. Non male il duo Narvalo & Confusione, tra suoni elettrici, elettronici e di ricerca. Chiude in bellezza Lorenzo Brutti tra nastri in reverse, elettronica in forme ondivaghe e paesaggi onirici.
Come si è capito, ho gradito maggiormente il volume quattro, non tanto per le sonorità a me più congeniali, ma perchè l`esperienza degli autori del secondo cd si fa valere di più rispetto all`irruenza giovanile degli autori del primo cd che, eccetto uno-due, devono ancora sverginarsi del tutto.


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Data Recensione: 23/3/2007

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