`Telegraphy By The Sea´

Autore disco:

Jim Haynes

Etichetta:

Helen Scarsdale Agency (USA)

Link:

www.helenscarsdale.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Stereo 2) My First Mine 3) Cut Your Hair 4) Summer Babe 5) Blue Hawaiian 6) Here 7) Platform Blues 8) Trigger / Cut/Wounded-Kite at :17

Durata:

55:57

Con:

Jim Haynes

Aspre Dissolvenze Naturali

x Marco Carcasi

Jim Haynes, fotografo, pittore, scrittore; musicista.
Una continua ricerca della `fisicità interiore` nei processi naturali, un osservatore discreto di inneschi fisiologici; un manipolatore di fenomeni.
Descrive alla perfezione il proprio lavoro quando dice `I rust things...`.
Vero, il suo è un operare che si interseca continuamente con il fattore casuale; un consapevole evidenziare la bellezza primordiale nascosta.
Una vasta disposizione di sfumature di grigio su nero, un`opera ribollente di vita; la staticità un`impressione puramente superficiale.
Jim Haynes ha collaborato (collabora) con, Loren Chasse nel progetto audio/visual Coelacanth e con il `gruppo da passeggio domenicale` The Sleeping Moustache, in compagnia di: M.S. Waldron, Steven Stapleton, Sigtryggur Berg Sigmarsson e R.K. Faulhaber; questo è il suo secondo cd solista.
Haynes sviluppa un metodo operativo stratiforme, accumula registrazioni naturali e poi le interseca con frammenti di live e piccole aggiunte `brutiste`, quel che ne viene fuori è una visione generale non troppo distante dagli indimenticabili affreschi emozionali di Alan Lamb (meno elegante ma con maggior impatto) ed in parte anche con le fasi migliori di Francisco Lopez (quello meno logorroico).
Un unico lungo brano in continua evoluzione, plumbeo ed avvolgente, field recordings atmosferici che si fanno mareggiate droning, elettromagnetismo naturale che diviene substrato armonico, onde sinusoidali profonde ed avvolgenti; un luogo per la mente.
Questo cd non doveva essere neanche edito stante alle parole dell`autore, poi i consigli e l`incitamento continuo di Giancarlo Toniutti hanno convinto Haynes a mettere definitivamente mano a questa coinvolgente opera.
“Telegraphy By The Sea” è lavoro fortemente descrittivo (poteva essere altrimenti?), turbolenti eventi che si susseguono senza sosta, ma attenzione, non è una raccolta di field recordings ammucchiati a caso questa, ci vuole tempo (tanto) per raggiungere un tale grado di coesione fra i suoni; è un equilibrismo continuo.
Ecco allora spiegate le nubi grigie di shortwave sullo sfondo, gli inserti aspri di metalli in fase stridente, i movimenti impercettibili delle pietre; il frantumarsi di un vetro.br> Un suono che muta, coagula; si flette e si dissolve.
Semplicemente, con aspra grazia.
Bellissimo.


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Data Recensione: 27/3/2007

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