Tre monoliti.
Ingombranti, oscuri, compatti, pesanti.
Badate bene, l`aggettivo 'pesante' potete anche interpretarlo in senso negativo; più di due ore insieme a questi suoni possono fare male, ma, in realtà , funziona come il sesso, l`alcool o la droga: la misura è individuale.
“Between” e “Love Me Two Times” nascono nel 2006 ma erano già nell`aria da sempre; dischi così precisi nella definizione personale di tempo, stile, suono, attitudine e immaginario ne nascono pochi.
Qui non importa più chi suona e con cosa ma c`è da chiedersi da che mondo provengono e, soprattutto cosa ti comunicano.
Ramificazioni taglienti di potenti frequenze ipercompresse; non c`è più NIMB, non c`è più table-guitar, tutto è coeso, addensato, due in uno: ecco “Between”.
Rombi di suono e disarmonie metalliche; macchine arrugginite di nastri e fiati direttamente dalla cruda preistoria a raccontarci che la Terra sta morendo: ecco “Love Me Two Times”.
“Such” è del 1999, otto anni fa, eppure è quello che saranno i due doppi appena descritti: evergreen.
Una mistura di AMM, Cage e shakuhachi: ti accorgi di quanto sia vecchio e inutile parlare di nazioni e confini, di passato e presente, quando tutto è già lì, si fonde alla perfezione, niente strappi, bastava solo stringersi la mano.
|