I Camillocromo (ensemble da strada e da sala allo stesso tempo) si pongono in uno spazio indefinito che sta fra le orchestrine jazz, i complessini circensi, le piccole bande paesane e le fanfare militari. La musica che propongono è una colonna sonora per film immaginari (ma lo è stata anche per alcuni cortometraggi reali) che, secondo quanto dicono loro stessi, spazia fra sonorità jazz, zingare, balcaniche, popolari e sudamericane (direi soprattutto argentine). Personalmente aggiungerei a tutto ciò Stravinskij, e di conseguenza Zappa e tutti i derivati. Solitamente la consistenza strumentale è di sei unità , ma in queste registrazioni il trombonista Rodolfo Sarli non è della partita e l`insieme è ridotto ad un quintetto con clarinetto, tromba, contrabbasso, batteria e, a ricoprire quella posizione che nelle formazioni jazz è riservata al pianoforte od alla chitarra, con la presenza caratterizzante di una fisarmonica. Una serie di fantasie familiari si inseguono, a volte discrete e altre spumeggianti, accompagnando l`ascoltatore attraverso estrosi sbalzi di temperatura. Diciamo pure che i Camillocromo ridisegnano la musica popolare(sca) attraverso quell`attitudine `globale` imposta dalla modernità e tipica, da sempre, del bacino mediterraneo. Il CD è stato registrato in presa diretta ed è sintomatico sia dell`incredibile livello di qualità raggiunto dai materiali autoprodotti, in ogni ambito, sia di quanto i metodi per diffondere la musica senza intermediari siano oggi radicati. Ma è anche sintomatico di una situazione paradossale, poichè la sua qualità complessiva è superiore ad un buon 70% dei dischi mostrati sfacciatamente in quelle vetrine dei negozi che, essendo una produzione `artigianale`, gli sono precluse. L`ascolto di “Musica onirica...” è super-consigliato a tutti coloro che hanno apprezzato “L`angelo sul trapezio” di Paolo Angeli e “Uccellacci” del sestetto omonimo, ma anche a tutti coloro che hanno voglia di fare un`esperienza auditiva al di fuori dagli schemi e dalle solfe che il racket del disco impone a ritmi ormai inverecondi.
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