Il prolifico, musicalmente parlando, artista giapponese Akifumi Nakajima, meglio noto tra gli appassionati ascoltatori di musica di confine come Aube, ci presenta un nuovo e interessante lavoro di trattamento, riprocessamento e ri-composizione di materiale musicale originale di Stefano Gentile, già responsabile della stessa etichetta Silentes per cui è uscito il CD oggetto di recensione.
Questo lavoro va ad affiancarsi, sia in termini logici che prettamente cronologici, ad un altro lavoro uscito in contemporanea per la medesima label, il CD "Aube Reworks Maurizio Bianchi Vol. I", nel quale Aube ha sapientemente "rilavorato" materiale sonoro del noto artista sperimentale italiano, in dettaglio materiale estratto dal CD "M.I. Nheem Alysm", anche questo recentemente pubblicato da Silentes.
In linea con lo stile ben consolidato in tanti anni di attività , caratterizzata peraltro da un numero così vasto di produzioni su CD e CD-R tale da rendere piuttosto difficile poter compilare una discografia ufficiale e sufficientemente completa ed esaustiva, Aube torna ad utilizzare sapientemente le sue tecniche di elaborazione, qui fondamentalmente basate su loops, e quindi strutture cicliche e ipnotiche, su cui sovrappone efficacemente altri strati sonori metamorfosanti, in lenta e progressiva trasformazione/evoluzione.
Sei tracce in cui domina un' apparente staticità , tra atmosfere tese e stranianti e andamenti pulsanti di ripetitive sequenze elettroniche.
Il brano Nei tuoi occhi introduce il CD con suoni molto rarefatti e crepuscolari, tenui e riverberati, mentre nel seguente Dove nasce il fiume, è una sequenza elettronica discreta ma dall'andamento cadenzato a fare da linea guida per gli strati sonori che, in modo ugualmente discreto e misurato, vanno via via a sovrapporsi...
In Un'altra volta ancora tornano andamenti e sonorità rarefatte, analoghe a quanto già ascoltato in Nei tuoi occhi, stavolta però arricchite da un imprevedibile 'passaggio' a base di ronzii, interferenze, e moderati rumorismi probabilmente derivanti da registrazioni di onde radio, cui segue poco oltre un'altra ampia e suggestiva parte in cui la struttura sonora va a decomporsi e poi ricomporsi ancora, lasciando percepire sullo sfondo sottili suoni riverberati e subliminali accennate sequenze melodiche...
Quindi Le nostre mani, traccia che riprende in forma variata ma ugualmente efficace lo 'schema' sonoro-compositivo già collaudato in Dove nasce il fiume, per arrivare alle tensioni statiche di Anima, brano in cui la 'semplice' ripetizione ciclica di un suono della durata di 4-5 secondi, cui si sovrappongono con andamento sempre lento e progressivo sibili e altre onde sonore dalla timbrica variata e operanti su diverse frequenze armoniche, risulta soluzione già più che sufficiente per 'plasmare' otto minuti di ben congegnate emozioni elettroniche...
Stranianti e ipnotici loops nella traccia conclusiva, Nei miei occhi, altri dieci minuti di alienanti tensioni sonore, d'impronta sempre piuttosto minimale, ma ugualmente sempre molto coinvolgenti...
Un CD che i numerosissimi estimatori dell'eclettico artista giapponese non possono mancare di procurarsi, vivamente suggerito anche a chi non conosca o conosca poco Aube, e intenda avvicinarsi per la prima volta alla sua opera o approfondire le proprie conoscenze sul suo variegato macrocosmo musicale...
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