Cosa hanno in comune Secret Mommy e Stunt Rock? Certamente l`idea di fare musica per divertirsi e divertire. Secret Mommy, all`anagrafe Andy Dixon, giunto al terzo album, si conferma folletto dell`elettronica fatta in casa, giocherellona e cazzara. Il concept alla base del disco si poggia sul concetto di sport nelle sue svariate forme: ad ogni tipo viene dedicata una traccia in cui, come suo solito, Secret Mommy elabora una serie di suoni partendo da registrazioni attinenti alla materia in questione. Il suono però non cambia di una virgola rispetto ai vecchi trascorsi ma gli si deve riconoscere almeno una tendenza più marcata all`elaborazione di canzoni complete, alcune davvero ben fatte, che riescono saggiamente a trovare una via d`incontro tra il suono della Tigerbeat6 e influenze altre: reminiscenze new wave, suoni orientaleggianti, arie pop. Pur rimanendo derivativo, “Very Rec” si colloca come il miglior disco fatto da Andy Dixon fino a questo momento.
Di contro William Flegal, in arte Stunt Rock, presenta un lavoro dal suono più corposo e rock, una via di mezzo tra le performance strumentali di Bobby Conn e un`elettronica teutonica molto danzereccia. Il disco, tutto un cut-up di beat dance robotici, samples vocali vari e loop di strumenti classici, è concepito come un`opera rock di cui potete seguire con attenzione le vicende leggendo le liriche fedelmente riportate nel libretto, dove disquisisce tra l`altro su alcune delle attività più frequenti dell`uomo (il fumo, l`alchol, la masturbazione, la paura della morte, etc...). Richiama alla mente opere di qualche decennio fa (senza però ripetere la durata sfiancante che di solito le caratterizzava), ma l`ironia e lo scazzo che sottende il tutto valorizzano di molto il lavoro. Il disco è meglio di quello che sembra, pur essendo tutt`altro che fondamentale.
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