Il quarto incontro della rassegna “Scatole Sonore” sembra uscire direttamente dal nostro articolo “Il boom italiano”, andando a coinvolgere musicisti tanto distanti fra loro, per storia e attitudine, quanto possono esserlo un amalfitano e un finlandese (oppure quanto possono esserlo il pollo e il pesce della `paella valenciana`): Roberto Bellatalla è un contrabbassista (jazz) formatosi alle scuole del CRIM pisano e di Donald Rafael Garrett (vedi a questo proposito l`intervista con Eugenio Sanna allegata all`articolo già citato); Andrea Marutti è il proprietario di AFE Records (vedi l`articolo intervista curato da Giuseppe Verticchio) ed è musicalmente noto soprattutto per i suoi progetti dark-ambient; Patrizia Oliva, ex Allun e Rosas Y Tulipanes, è oggi nota per la sua attività di organizzatrice con il Lab 12 e di musicista con lo pseudonimo di Madame P (anche su di lei potete trovare ulteriori notizie nell`articolo intervista allegato all`articolo “Il boom italiano”). Ma l`uomo ha due gambe e ciò, facilitato anche da `invenzioni` quali il cavallo, la nave, l`aereo e internet, ha reso possibile l`incontro per gli abitanti di mondi così apparentemente inconciliabili. Bellatalla e Marutti si intersecano circa a metà strada (dovunque andate esiste sempre un posto chiamato `mezzavia`) mentre la Oliva fa la spola fra `Lady Day`, Maggie Nichols e Lisa Gerrard, prostituendosi al dialogo ora con il Marutti e ora con il Bellatalla. Fra questi solchi v`è una piccola dimostrazione che l`impossibile non esiste.
Il quinto incontro coinvolge invece tre musicisti dal mood meno distante e tale circostanza è sicuramente importante nella riuscita del momento migliore nel ciclo dell`intera rassegna. Il fisarmonicista Luca Venitucci, effettivo del collettivo Ossatura, il batterista Davide Tidoni, un eccellente disco su Afk, e il manipolatore elettronico Mirko Cangiamila danno succo a 20 minuti che potrebbero venir fuori da un gruppo d`improvvisazione stabile, tanta è la coesione e la dovizia con cui la miriade di particolari viene cucita in un tutto unico. Scampoli di vita quotidiana, voci di repertorio, citazioni e cazzeggi vari si prestano ad un dialogo astratto e pure ben godibile e comprensibile, in un susseguirsi di colpi di scena che tengono desta l`attenzione fino al (quasi) finale affidato alle dolenti note della fisarmonica. I laboratori di sperimentazione sonora sono interessanti di suo, anche se spesso i risultati non si innalzano al di sopra di un pur pregevole risultato dignitoso (d`altra parte i fallimenti sono insiti a tutti gli ambiti della ricerca), e tanto di guadagnato se ogni tanto ci scappa fuori anche un jolly come questo. C`è veramente da dolersi di non aver potuto assistere al concerto e il CD, seppur bello, non può essere altro che un piacevole palliativo.
Naturalmente il mio consiglio è per l`acquisto dell`intera serie, che dovrebbe concludersi con l`incontro del prossimo 4 Maggio (Tirriddiliu, Urkuma e Økapi), e con la speranza che questo interessante momento di scambio e crescita possa ripetersi anche nella prossima stagione.
|