Se dovessi categorizzare Claudio Rocchetti, spero che non avvenga mai, non saprei proprio come definirlo: improvvisatore, compositore, strumentista, dj, manipolatore... nulla di tutto ciò e, magari, un po` di tutto ciò. E, comunque, c`è qualcosa che resta fuori, qualcosa che sfugge, nel cercare di tratteggiare un`immagine certa di questo mago alchimista. Quando è sul palco, dietro al suo tavolo-laboratorio, ti aspetti sempre di veder partire lampi, fulmini, saette e quant`altro dalle mani di quella irrefrenabile silhouette da dio vulcano. E chissà che il portento non abbia realizzato questo disco mentre stava riposando, vista l`atmosfera quieta, tenue e assennata che lo caratterizza. Il pezzo proviene da un`installazione commissionata al Rocchetti dall`Eurac (un centro di ricerca di Bolzano). La composizione è avvenuta in tempo reale, senza nessun ritocco, ed è basata su suoni sottratti ai tre materiali fondamentali che costituiscono la struttura dell`Eurac (metallo, vetro e cemento). L`inizio è pieno di silenzi, ma poi si leva una flebile modulazione in crescendo che, sottolineata strada facendo da fantasiose inserzioni concreto-rumoriste, si protrae fino ai circa 25 minuti, poi il tutto precipita di nuovo nel silenzio, frantumato adesso da flash di crepitii che introducono la seconda parte, dove il rapporto fra la modulazione in continuum e gli sketch rumoristi sembra invertirsi. “The Red Tower” è un piccolo capitolo `fuori ordinanza`, ma non per questo il suo acquisto è meno raccomandabile, da integrare a quel fantastico libro delle meraviglie sonore che Claudio Rocchetti sta scrivendo. Per trovare il CD potete rivolgervi direttamente al musicista attraverso il suo sito web.
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