L`avevamo preannunciato ed ecco arrivare le prime uscite in cd-r della rudiMENTALE: l`etichetta si affranca così dallo status di semplice net label per intraprendere una strada che si speri la porti ad una distribuzione se vogliamo `classica` e ad una maggiore visibilità . Le prime due uscite, in bellissime confezioni home-made numerate, ci presentano i progetti de L`addimmuru, duo composto da Luca Sciarratta, il deus ex-machina dell`etichetta, e Dario Sanfilippo, sorta di geniale manipolatore sonoro, incontrato già con il moniker di Tirriddiliu; e il Canzoniere Sintetico, piccolo combo composto da Antonio Mainenti, Manuela Basile, Rinus van Alebeek e l`onnipresente Tirriddiliu.
L`addimmuru è un interessante sequenza di improvvisazioni basate sulla chitarra di Luca Sciarratta, ovvero la fonte primaria per le invenzioni elettroniche di Dario Sanfilippo che ne ha processato in real time il segnale. Diversamente dall`accoppiata Tetuzi Akiyama / Toshimaru Nakamura, alla perenne ricerca della perfetta fusione digitale, l`elettroacustica dell`Addimmuru si sposa con la musica concreta, con derive ambientali dai toni scuri senza però mai scendere nel noise. I due attuano una ricerca incentrata più che sull`umore del momento, su memorie del passato, su suoni ancestrali che sanno di luoghi abbandonati e cantine carbonare.
All`intimità dell`Addimmuru si contrappone l`apertura e la collaborazione del progetto del Canzoniere Sintetico, ensemble che vede lo stesso Dario Sanfilippo affiancato da Antonio Mainenti, Manuela Barile e Rinus Van Alebeek. A sentirlo distrattamente sembrerebbe una riunione di pazzi scalmanati intenti alla caciara più oltranzista (e non si può escludere a priori che sia così). In realtà è un riuscito tentativo di far convivere l`improvvisazione e la materia elettroacustica con le radici, la tradizione e l`humus siciliano di cui i quattro musicisti fanno parte. Il disco è diviso in tre parti, “Teufeltanzmasken”, “Del porco non si butta mai niente” e “Caveau”, alla cui creazione i quattro si sono più o meno alternati. L`impronta etnica è dominante, nell`ironia messa in campo, nella teatralità dei giochi di voce (e naso), nella ripresa di stornelli tradizionali (stornello di Carini [Trad.]; canto dei bastori siculo-baresi (emigrati in Germania) [Trad.]), nell`uso classico di strumenti, quali lo scacciapensieri (notevole l`intreccio con le bordate elettroniche e il canto di Manuela Barile in dance (in barba alla legge)) o la chitarra, e nell`uso invece improprio di oggetti e finanche del territorio stesso (in suonando casa di Tirriddiliu suonano effettivamente la casa!). Pensate al E-NEEM Projekt in chiave avant-elettronica. Se ne sono visti davvero pochi di dischi come il Canzoniere Sintetico, non fatevelo mancare.
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