Guardi la copertina orrida e pensi: questo è un guaio.
Sei certo di non sbagliare di molto, la nuova label di James Bullen (Napalm Death/Scorn) ad ospitare, potrebbe essere un guaio; di quelli grossi.
Ed invece ti sbagli; e di molto.
kREEPA è ben oltre la soglia del tragico, di diritto dunque nel regno del sublime; è una questione di questioni.
Da ogni angolazione lo osservi non ne vieni a capo.
Le note sono poche e lasciano il tempo che trovano, riconosci il nome di Paul Dunmall al sax (con i trascurabili Mujician di Keith Tippett) e poco altro.
Non riconosci però la poltiglia viscosa che ti viene propinata in abbondanti ed intossicanti dosi.
Siamo dalle parti di certa improvvisazione electro/noise funerea e disastrata, però la formula con la quale ti imboccano è di quelle rare ed insidiose; dunque probabilmente sublime.
E` un eccesso incestuoso minimale, un sanguinoso rasoiar sul filo dei nervi; sollecitazioni elettroniche come raffiche di gas intestinali e sinuose movenze acustiche maligne e dissennate.
Volendo accostarli (neutralizzarli/normalizzarli):
il cingolato Choir Boys (senz`altro), i Borbetomagus più efferati (ma certamente!), eppur non ci siamo; quel che accade da quelle parti respira l`alito della frontalità .
In questo caso di audacia annichilente non vi è traccia, la materia cola e confluisce in un blob sonoro che:
potremmo e non potremmo:
definire acusmatico (senz`altro! Bravo, ci hai preso! Sono un povero stronzo).
Potremmo e non potremmo:
definirlo uno scherzo cattivo ed irrancidito.
Potremmo e non potremmo:
additarlo come uno dei più vitali tentativi attuali di far altro con materiali obsoleti.
Dunque gira che ti rigira torniamo nei paraggi dell`eccezionalità , di quella cattiva e sciancata; debosciata poco ma sicuro.
Materiali sfatti, somigliano ad un incolonnamento estivo di 30 chilometri sulla Salerno/Reggio Calabria con il sole che ti fonde la lamiera della Golf nuova.
Vi è da gioire in questo?
La conclusiva Bash Haddock lambisce territori Reptilicus; le ginocchia cedono.
Un`espansione acustica in continuo movimento (sempre dove non vorresti); intollerabilmente nuovo ed osceno.
Rimescolar spazzatura a mani nude ed innamorarsene.
Sono in giro dal 2000 e non ce ne siamo mai accorti.
Un brutto risveglio dopo un buon sogno.
Di diritto fra le uscite migliori dello scorso anno (ma anche di questo 2007).
Inutile pensarci troppo; provateli e basta.
|