 `Qui´
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cose preziose |
x mario biserni (no ©) |
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Questo è il secondo capitolo della collaborazione artistica fra la voce di Lalli e il contrabbasso di Stefano Risso (che, nell’occasione, si produce anche su pianoforte, harmonium e come seconda voce). L’unica digressione al duo proviene dal sax di Andrea Ayace Ayassot in Un Altro Orizzonte e Perduti, Nel Cuore. Come per “Un tempo, appena” per la produzione si è creata una cordata di piccoli editori che agli affari del business prediligono quelli del cuore. In “Qui” il recitativo ha preminenza sul cantato, e non vorrei che questo dato di fatto inibisse i nostri lettori perché si tratta di un recitativo che non si appiattisce mai a pura letteratura ma resta sempre essenzialmente musica, seppure contaminata con la poesia.
Quelle di “Qui” sono storie di emigrazione, di guerra, di pandemia e di perdita, e nell’unica canzone originale (Le colline di fronte) Lalli ci pone di fronte a una di quelle rare voci che migliorano invecchiando, col divenire più profonde, più mature, più vere, più comunicative e più coinvolgenti. L’accompagnamento strumentale, come in tutto il disco estremamente scarno, è demandato a un contrabbasso che, per ammissione dello stesso duo, paga più di un debito nei confronti di Charlie Haden. Le altre tre canzoni spalmate in scaletta sono rifacimenti da un patrimonio storico che, per chi sa cercare senza paraocchi né tappi per le orecchie, offre gemme antiche e moderne di grande valore. In apertura c’è una chanson enfantine francese risalente al XVI o XVII secolo (À La Claire Fontaine) e in chiusura un’insospettabile ripresa dal repertorio di Lady Gaga (Million Reasons). In mezzo quello che potrebbe essere l’unico passo falso del disco, Amara Terra Mia, passo falso perché della bella canzone popolare abruzzese si è in tempi recenti un po’ abusato, ma la versione a due voci qui proposta è talmente commovente da farci perdonale quelle che sono unicamente semplici quisquiglie.
Tra i recitativi, tutti sei molto coinvolgenti, segnalo la commovente Ciao, Bella, storia reale di un sogno spezzato, poi Jane, Ancora Con Me, dedicata a Charlotte Bronte e sottolineata dall’incalzante suono del contrabbasso, e la drammatica Le Colline Spezzate, a memoria del 9 Marzo 2020.
Il tutto stigmatizzato da una citazione finale da Emily Dickinson «Tutti coloro che perdiamo qualcosa ci tolgono; / resta ancora uno spicchio sottile, / che, come luna, qualche torbida notte, / obbedirà al richiamo delle maree.».
Prossimi top: “Jalitah” di Iosonouncane & Paolo Angeli; “Drums & Octobass” // “Always I Gnaw” di Keiji Haino & Guro Moe // Sult; “Rifugi” // “Ellittica” di Filippo Sala // Carlo Maria Martoni; “Ottomani” di Linardi, Sinigaglia, Tajè & Uggeri; “Ash” // “The Great Green” // “Futuro Ancestrale” // “Vostok: Remote Islands” di Ava Trio // Ava Trio // Giuseppe Doronzo, Andy Moor & Frank Rosaly // Fie Schouten, Vincent Courtois & Guus Janssen; “Boxer Rebellion” del Looty Trio; “Extended II – For Strings And Piano” // “Duo” // “Black Forest Diary” // “Irrlicht” di Daniel Studer // Monchocé & Studer // Kimmig, Studer & Zimmerlin // Umiak; “Crescent” di Kamala Sankaram; “Vittorio Nistri – Filippo Panichi” di Filippo Nistri & Filippo Panichi; “Akystret” di Ypsmael; “Kronblade” // “Cuore Esicasta” di Irene Bianco // Casa; “First Recordings” di Lhasa De Sela & Yves Desrosiers ...
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Data Recensione: 20/3/2025 |
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