`Parallelism´

Autore disco:

Central Unit

Etichetta:

Snowdonia Dischi (I)

Link:

www.snowdonia.it

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2021

Titoli:

1) The Rest Of Our Lives 2) Modern Pioneers 3) Codex 4) The Greatest Brain 5) Exit Freedom Of Thought 6) No Need To Panic 7) Chemistry Pioneers 8) Sit Here And Dream 9) Parallel Lives

Durata:

43:00

Con:

Riccardo Lolli, Alberto Pietropoli, Enrico Giuliani, Isabella Bui, Andrea Ventura

il perpetuarsi della fantascienza

x mario biserni (no ©)

Musica e cinema. Colonne sonore fittizie e reali. Nel nostro disco top c’è la colona sonora immaginaria di Sigurtà e Beauchamp ed ora eccovi scodellata una soundtrack vera e propria.
Un mea culpa per iniziare, dacché non ho visto la pellicola di riferimento, il cortometraggio sperimentale “Parallelism” di Marco Bolognesi, né le installazioni create dallo stesso autore. E me ne dolgo, perché leggo con piacere che il film ha riportato a casa premi, nomine, menzioni e selezioni. Leggo anche che nel film il rapporto fra le immagini e i suoni è uno degli aspetti determinanti alla sua riuscita. E di nuovo me ne dolgo.
Però, riflettendoci sopra un attimo, è un aspetto davvero negativo il dover recensire il disco senza aver visto il film? In realtà il disco è destinato a un ascolto da fare senza l’ausilio delle immagini e, di conseguenza, una recensione limitata all’aspetto sonoro e non influenzata dall’aspetto globale è sicuramente più confacente all’utilizzo che ne verrà fatto.
Si può subito dire che “Parallelism” è un ottimo CD e il suo ascolto può essere consigliato anche in separata sede rispetto alla proiezione del film. Musicalmente si porta appresso la storia di quelle che sono state le estetiche space e cyber, partendo da prototipi come Pink Floyd, Gong, Kraftwerk, George Clinton e, perché no, Sun Ra. Infine c’è sicuramente l’impronta dei grandi compositori di colonne sonore. Tutte le influenze maturano però in ombre di suono fuggevoli, in brevi flash che appaiono per scomparire immediatamente, quasi inafferrabili, per perdersi in oasi di suono ben attento a quella che si chiama contemporaneità. I singoli suoni, presi individualmente, possona anche dare l’idea del vecchio, del già sentito, ma sono poi gli accostamenti, gli impasti, a mostrare quasi sempre i tratti di una marcata personalità e di una scaltra originalità.
Una menzione particolare per l’accattivante confezione e per la qualità del suono, con il missaggio felicemente affidato a Roberto Costa.


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Data Recensione: 16/2/2023

`Twofold´ // `Made Out Of Sound´ // `Decameron´  

`All The Way Down´  

`Conjugate Regions´  

`Spiralis Aurea´  

`Black Holes Are Hard To Find´  

`Níjar´  

`Songs in Time of Plague´  

`Austin Meeting´  

`Arkinetics´  

`Shirwku´  

`Le Jardin Sonore´ // `TMR´  

`Folk! Volume 1´ // `Folk! Volume 2´  

`Ilta´  

`Sings´  

`Tempoo´  

`After The Storm (complete recordings)´  

`Virus´  

`Blue Horizon´  

`Hide Nothing´ // `BeforeThen´  

`Signals´  

`You’re Either Standing Facing Me Or Next To Me´ // `Yurako´ // `My Lord Music, I Most Humbly Beg Your Indulgence In The Hope That You Will Do Me The Honour Of Permitting This Seed Called Keiji Haino To Be Planted Within You´  

`The Soundtrack Of Your Secrets´  

`Transmutation Of Things´  

`Run, The Darkness Will Come!´ // `Fetzen Fliegen´ // `Two Sides Of The Moon´  

`Double Exposure´  

`People And Places´  

`Landscapes And Lamentations´  

`The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs´  

`White Eyes´  

`Rainforest IV´  

`In Otherness Oneself´ // `Soothe My Soul, Feed My Thought´  

`Pan Project´  

`Territory´ // `l’A Neuve´ // `Zeitweise Leichter Schneefall´  

`Hotel Colon´  

`Historic Music Past Tense Future´  

`Tourmaline´  

`Tropico Romagnolo´ // `Another Advanced Useless Machine´  

`How To Get Rid Of The Darkness´  

`1 – bis 4 - stimming´  

`Gro Mig En Blomst´ // `Skærsgårdslyd´  

`Sessione Pre Angiou´  

`Turm´  

`Rade´  

`Live Capitol Brig´  

`Qonicho Ah!´  

`Tone Sequence Evaluators´  

`Uneven Same - Saxophone Quartets´  

`Apophany´