Ottimo disco d’improvvisazione per questi due musicisti stazionati a Berlino ma i cui nomi tradiscono la loro origine greca. Floridis (ance e trattamenti elettronici) e Dimitriadis (percussioni e trattamenti elettronici) hanno alle spalle delle considerevoli discografie personali seppure questa sia la prima occasione discografica che li vede collaborare (così mi risulta e chiedo scusa in anticipo nel caso mi sbagliassi). Il mestiere è mestiere e ai due non manca e, come detto, interagiscono alla meraviglia. Oltre al mestiere c’è comunque qualcosa di più che definirei come creatività. In particolare il loro suono mi sembra influenzato dalle tendenze più avanzate della musica elettronica e, frequentando l’ambiente berlinese, ciò appare quasi inevitabile. Non è però inevitabile riuscire a coniugare una formula improvvisatoria ormai vecchia di decenni – “Interstellar Space” di John Coltrane e Rashied Ali è del 1967, con ritmi, suoni e trattamenti elettronici di nuova programmazione … e i due ci riescono.