`Sound In Time´

Autore disco:

Blaž Švagan

Etichetta:

Aut Records (D)

Link:

www.autrecords.com

Formato:

LP, DL

Anno di Pubblicazione:

2023

Titoli:

1) Floating Structures 2) Wendol 3) 13th Warrior 4) Inside A Melting Glacier 5) Defiant Steps 6) The Interval 7) Esperanza 8) Sleepless 9) Quantum Insomnia 10) Monkish (solo nel digitale)

Durata:

42:47

Con:

Blaž Švagan, Nazareno Caputo, Miha Koren, Matheus Jardim, Boris Majcen

un ottimo ensemble internazionale

x mario biserni (no ©)

Torno a recensire dischi dopo un periodo di latitanza dedicato alla preparazione di una mostra dedicata alla relazione che intercorre fra la produzione in vinile e il fumetto, mostra che si terrà a Pratovecchio (in provincia di Arezzo) dalla metà di Luglio alla metà di Agosto.

Sul banco degli imputati un interessante disco in vinile, rara produzione su tale supporto della Aut, che volge i riflettori verso la validissima scena jazz slovena. Il quartetto guidato dal sassofonista sloveno Blaž Švagan presenta infatti un altro strumentista con tale provenienza, il contrabbassista Miha Koren, per essere poi completato dall’italiano Nazareno Caputo al vibrafono e dal brasiliano Matheus Jardim alla batteria. Boris Majcen, quinto incomodo alla tromba nel brano 13th Warrior, è un ulteriore elemento di origine balcanica.
La musica raccoglie gli aspetti meno estremi e dissonanti della new thing, con il batterista e il vibrafonista che creano giocate particolarmente fluide. La presenza del vibrafono in un ambito derivante dalla new thing può far pensare di primo acchito all’Eric Dolphy dell’immortale “Out To Lunch”, ma in pratica il quadro tinteggiato da Švagan & Co è più prossimo a Coltrane o all’Archie Sheep di “New Thing At Newport”. Senza bypassare con ciò l’influenza immancabile di grandfather Monk (tirato in ballo direttamente nel titolo presente solo nella versione digitale).
Accanto alla tradizione jazzistica sono però presenti più di un riferimento alla musica balcanica, e slava in genere, sia folk che classica, e par proprio di sentire degli echi di ritorno da quello Stravinsky le cui innovazioni tanto dovevano al suo interesse nei confronti delle musiche provenienti dal nuovo mondo.


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Data Recensione: 16/1/2025

`Qui´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´  

`Pale Blue´  

`Maison Moderne´  

`Perlée De Sève´ // `Adage Vestige´  

`Materical´  

`Flashpoint´  

`The Hills Shout´  

`Pandemia´  

`Active Observation´  

`Woven Territories´