`Kissós´

Autore disco:

Nicolò Francesco Faraglia

Etichetta:

Aut Records (D)

Link:

www.autrecords.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2022

Titoli:

1) Dithýrambos 2) Paurosía 3) Phásma 4) Échidnai 5) Epipháneia 6) Ikárion 7) Oînops 8) Trieterís 9) Thýein

Durata:

40:12

Con:

Nicolò Francesco Faraglia, Gabriele Evangelista, Nicholas Remondino

jazz pittorico

x mario biserni (no ©)

Con l’esplosione del free jazz s’è spesso associata la musica a degli stili pittorici contemporanei. L’esempio più classico è proprio nel disco padrino del movimento che lo stesso autore volle equiparare al notorio “White Light” di Jackson Pollock. Ma molti altri musicisti attivi nel free jazz e in genere nell’improvvisazione creativa, da Bill Dixon a Anthony Braxton e da Cecil Taylor a Butch Morris, hanno caldeggiato l’idea di una simbiosi con l’astrattismo pittorico. Spesso si tratta di legami puramente teorici e difficilmente figurabili a livello tangibile.
Nel caso di “Kissós”, attraverso i cui brani si vuol rappresentare una narrazione dionisiaca, il carattere pittorico della musica si fa corporeo, tanto che in alcuni passaggi l’orecchio è portato suggestivamente a cogliere il suono della spatola e del pennello che tracciano le linee o spargono il colore.
Nella musica di Faraglia non c’è però l’apparente subbuglio sprigionato dai dipinti di Pollock, viceversa c’è quell’ordine insito a tutte le forme di vita. Lo stesso ordine rivelato dallo scheletro di foglia d’edera raffigurato nella copertina del digipack. Quello scheletro è anche il simbolo di una musica altrettanto incorporea, spogliata da ogni orpello, essenziale nelle sue strutture minimali.
In “Kissós”, edera in greco antico, composizione e improvvisazione, strutturazione e libertà convivono in perfetta armonia, e muovendosi all’interno di questi opposti Faraglia e compagni tratteggiano un affresco che nella sua semplicità racchiude quell’equilibrio e quella forza in grado di tenere in quadro tutto l’universo.


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Data Recensione: 14/2/2025

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