`Thirtynine Fiftyfive´
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la risposta acustica alla musica elettronica |
x mario biserni (no ©) |
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Ci siamo già occupati di questo trio interregionale europeo che si protende dalla Romania della pianista Dušica Cajlan all’Olanda del batterista Etienne Nillesen attraverso la Germania del sassofonista Georg Wissel. Tre strumentisti che dilatano i loro linguaggi attraverso la preparazione degli strumenti e l’utilizzo di tecniche estese. Vi invito a visionare un loro video che trovate su you tube al link che abbiamo riportato, o altri video che potete scegliere a vostro piacere, per immergevi appieno nella singolarità della loro musica. In particolare riuscirete ad apprezzare la stupefacente apparecchiatura del pianoforte da parte della romena, l’utilizzo di paccottiglia povera da parte del sassofonista e l’incredibile varietà di soluzioni create da Nillesen su un semplice rullante. Rispetto al disco precedente, che era diviso in sei brani, “Thirtynine Fiftyfive” presenta solo due improvvisazioni, la prima delle quali con la sua quasi mezz’ora di durata si accaparra quasi l’intero spazio mentre la seconda ha tutto l’aspetto di un bis (il disco è registrato in concerto a Monaco di Baviera).
Il titolo conferma l’impostazione cageana del precedente “Fourtyfour Fiftythree” nel suo rappresentare unicamente la durata complessiva del CD, avete presente quella cosa intitolata 4’ 33”?, e cageana par essere pure l’ambaradan delle preparazioni e l’ampio utilizzo dei silenzi. Ma forse in quei titoli c’è anche qualcosa d’altro, lidea di una musica che rappresenta solo se stessa. Il top del concreto.
Preparazioni e tecniche estese aprono, nei confronti della musica acustica, una varietà infinita di soluzioni espressive e, in tal senso, sembrano rappresentare una valida alternativa all’utilizzo dell’elettronica. In entrambi i casi la qualità dei risultati raggiunti è direttamente proporzionale alla fantasia e alla creatività degli autori che, credetemi, nel caso di questo trio è decisamente alta.
Prossimamente: “Recoil” di Henkel Carlson Hall; “Remember” di Jeremy Beck; “The Hills Shout” di Jacques Demierre; “Woven Territories” di Bryan Day & Dereck Higgins; “Pandemia” di Collin J Rae / Red Gnein Sextet; “Active Observation” dei Genera; “Flashpoint” di Linda Dusman; “Materical” dei Materical; “Ordo” di Philip Blackburn; “Maison Moderne” di Steven Kamperman; “Pale Blue” di Glen Whitegead; “Late Night Banter” di Aaron Jay Myers; “Bringing It Back / Round And Round And Round” di John Krausbauer & David Maranha; “Fragments de Temps” dei Kairos; “Isocèle” di Manuel Mota; “Freshta” di Mark Lotz; “Before The Fall” di Dan Peter Sundland’s Home Stretch; “Fold / Unfold / Refold” di Piergiorgio Pirro; “Genius Loci” di Davide Barbarino & François Wong; “Nowhere Dense” di Max Arsava; “The Night Shall Break” di Hanna Hurwitz, Colin Stokes & Daniel Pesca; “Words” di Matteo Paggi …
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Data Recensione: 11/8/2024 |
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`Thirtynine Fiftyfive´ |
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