Alio Die (intervista) di Luca Mori |

ecologia dei suoni
Stefano Musso, artista milanese, ha iniziato a comporre musica ambient-elettronica con lo pseudonimo Alio Die fin dal 1989, elaborando e miscelando suoni di varia natura. Da allora ha realizzato più di venticinque CD, in parte autoprodotti attraverso la sua etichetta Hic Sunt Leones, in parte editi da labels specializzate, italiane e statunitensi (Amplexus, Eibon, Hypnos, Heart of Space / Fathom, Projekt...). Negli ultimi anni ha collaborato con vari artisti, molti dei quali di fama internazionale. Tra essi ricordiamo Robert Rich (USA), Vidna Obmana (Belgio), Mathias Grassow (Germania), Nick Parkin (UK), Yannick Dauby (Francia), Amelia Cuni, Raffaele Serra, Ora (UK), Antonio Testa. La musica di Alio Die, caratterizzata da suoni acustici ed evocativi manipolati e trattati elettronicamente, costruisce intimi paesaggi sonori legati al mistero ed alla liricità della vita e della natura.
Intervista
Esiste secondo te un'ecologia dell'ascolto, del modo di porsi rispetto ai suoni? Noi effettivamente siamo molto condizionati dai codici che ogni giorno ci bombardano attraverso i media: bisogna forse imparare ad andare oltre il preconfezionato?
Naturalmente sì. Assistiamo ad un modo di fruire la musica sempre più
consumistico e superficiale,e sono purtroppo questi i contenuti della
maggior parte delle proposte che, al solito generosamente arricchite di
stereotipata sensualità , arrivano alle nostre orecchie attraverso radio e
tv.
Musica che serve solo a battere il piedino e creare le coordinate di sempre
nuove mode effimere o di revival che non vanno mai al di là del puro
intrattenimento.
L`'ecologia dell'ascolto' implica la possibilità di trovare una dimensione personale di introspezione e contatto con se stessi, dove alla musica sia permesso di interagire con il piano sensibile. E` musica che suggerisce altro, è musica differente perchè differenti sono state le modalità e le energie al momento della sua creazione. L'atteggiamento di chi crea senza secondi fini è
necessariamente più adatto a portare un messaggio che contenga spunti
esistenziali armonici, ai quali i media per forza di cose si interessano
solo marginalmente.
Ci daresti una tua definizione di ecologia musicale?
Se l'ecologia risiede nello studio delle leggi che regolano il rapporto tra
i regni minerale, vegetale, animale ed umano, così l'ecologia dei suoni
rimanda alla riscoperta di leggi vibrazionali che mettono in relazione
armonica il suono/vibrazione alla sensibilità /percezione umana.
L'utilizzo di determinate scale, modulazioni cromatiche, ritmiche,
provoca o facilita il conseguimento di particolari stati mentali che
contribuiscono a ristabilire la giusta relazione tra corpo, mente e
spirito: una sorta di armonia dell'essere, argomento oggi molto in voga e quanto
mai astratto e inafferrabile.
Una prima fonte di ispirazione è da sempre rappresentata dai suoni della
natura: infatti per l'uomo primitivo l'imitazione dei suoni naturali è
stata la prima forma di musica. Si tratta di un'organizzazione non del tutto casuale di rumori che l'ambiente produce attraverso gli esseri che lo abitano, in cui sono determinanti parametri come la conformazione geologica ed i fenomeni atmosferici.. Partendo dal riferimento del paesaggio sonoro la musica ecologica cercherà di riprodurre elementi spaziali di primo piano e di profondità attraverso la loro giusta collocazione nello spazio sonoro; la natura evocativa dei suoni può poi contribuire ad ampliare la profondità percepibile aggiungendo elementi che
immancabilmente mutano anche la percezione temporale.
Questa sorta di incanto in qualche modo riavvicina la percezione umana a
quella della natura, da sempre fissata nel presente.
In un mondo dove il suono del paesaggio sonoro diventa sempre più infelice,
ed il tempo fugge, la musica armonica permette di ristabilire la
connessione perduta uomo/natura anche in un ambiente estremamente
urbanizzato.
Così attraverso l'utilizzo di elementi naturali, field
recordings, bordoni ed onde, strumenti acustici e quant'altro la tecnologia
ci mette a disposizione, lo studioso procede ad organizzare suoni sulla
base dell'ascolto sensibile, e tanto le antiche musiche tradizionali quanto
il collages sonori creativi possono essere gli ingredienti di una musica
che ha il potere di armonizzare,sensibilizzare e rivelare tanto il vecchio
quanto il nuovo.
Nell`approccio alla musica che può avere l`uomo della strada ritieni che sia giusto ascoltare ciò che piace, seguire il proprio istinto o ritieni che ci debba essere un`educazione all`ascolto?
Non credo che l'interesse alla musica, come forma di cultura, sia
un'esigenza di tutti, però credo che avere la possibilità di sperimentare
la musica dell'altrove, per chi può averne interesse, possa rappresentare
una buona chance introduttiva alle potenzialità del suono. E` però
un'interesse che va coltivato. Io stesso attraverso la mia istintiva
ricerca ho spaziato sempre più negli ascolti ampliando e prendendo spunti
da musiche a volte differenti. Infatti è proprio cogliendo l'essenza di
particolari 'feelings' e riproducendoli in una forma espansa e stratificata
che ho trovato alcuni degli elementi base del mio linguaggio musicale.
Le dimensioni ed i materiali della tua musica fanno pensare ad una dilatazione dell'opera d'arte, e quindi al dissolvimento dell'unità di autore e composizione, che è un elemento tipico del contemporaneo. Anche il fatto che vuoi spesso incontrarti con altri musicisti e fondere ogni volta il loro mondo musicale con il tuo considerando quindi la pluralità come un valore aggiunto sembra deporre a favore di questa visione.
Il creare mondi sonori permette di plasmare la propria coscienza in
dimensioni che grazie alle loro qualità sviluppano una dilatazione spazio
temporale nella quale ci si può rilassare e 'viaggiare' senza gli usuali
impulsi visivi ai quali siamo normalmente sottoposti. In questa dimensione
l'ascoltatore è parte integrante dell'esperienza di unione con la musica.
Ancor più nel momento della composizione il musicista diventa, proprio
attraverso l'ascolto profondo,lo strumento primario e così attraverso la
propria sensibilità dà direzione al pezzo a cui sta lavorando. In effettti
in questo processo il musicista in qualche modo scompare fondendosi
nell'oceano del suono, per poi riaffiorare prontamente quando l'intuito gli
suggerisce aggiunte o necessarie modifiche.
Anche nelle collaborazioni, oltre a cercare di fondere nel migliore dei
modi le caratteristiche delle rispettive musiche e linguaggi, si utilizza
un procedimento simile, ed a volte è sorprendente vedere con quale
prontezza quando si è reciprocamente 'sintonizzati' vengono intuite in entrambi scelte e direzioni da intraprendere.
Come ti poni nei confronti dell'arte contemporanea: ritieni di farne parte o ti senti un outsider?
Outsider, perchè non ho contatti con il mondo dell'arte contemporanea
(quello delle gallerie per esempio) per diffondere il mio lavoro.
Fortunatamente esistono dei circuiti specifici indipendenti che permettono
di promuovere queste musiche, così come ci sono fedeli appassionati
ricettivi a questo tipo di suoni. Ci sono però delle connessioni con altre
forme d'arte, infatti ho avuto contatti con alcuni pittori che hanno
utilizzato la mia musica per perfezionare una tecnica di pittura in
connessione con l'ascolto.
La natura è senza dubbio una delle tue fonti di ispirazione primarie:
la consideri come una fonte di energia e verità per l`essere da cui non si può prescindere o la tua è solo una scelta estetica?
Senz'altro un movente primario per la mia musica è quello di risvegliare la
sensibilità verso la natura, non in un senso estetico/realista, ma in
quell'intimo che questo rapporto crea.. ad esempio l'esperienza
dell'interconnessione con tutte le forme di vita, si allaccia
necessariamente a tematiche che si collegano facilmente a sentimenti di
tipo mistico.
La musica per te è anche (e forse soprattutto) ricerca delle radici, evocazione dal passato.
Qual`è il tuo rapporto con il mito e l`archetipo, per usare dei termini familiari alla psicanalisi ma anche all`arte? L`uomo ha oggi perso il contatto con le proprie origini e forse il recupero di questo rapporto può essere una via d`uscita?
Sì. E` una ricerca che non si vuole catalizzare in uno specifico periodo
storico o genere musicale appartenente al passato, ma è il sapore di qualcosa
di perduto e dimenticato che mi piace ritrovare,un atteggiamento che sia
canale per fermare la mente,ed addomesticarla a rallentare il suo corso.
Non so se l'uomo troverà o ritroverà un giusto rapporto con la vita, anche
se al momento tutto farebbe pensare il contrario. La funzione della musica
è quella forse di preparare,mediando e anticipando con le proprie
intuizioni, mondi e dimensioni possibili,alle quali l'essere umano, la sua
coscienza, potrebbe tendere nel prossimo futuro. Credo però si tratti in
percentuale della punta dell'iceberg,in quanto purtroppo la maggior parte
delle coscienze restano nell'oblio delle acque fredde, non solo di musica
parlando.
Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? Il tuo lavoro non ne può prescindere anche se per te l`artificio non è mai preponderante o fine a se stesso: la consideri solo 'un mezzo' o ritieni che abbia una sua valenza primaria dal punto di vista estetico come, per fare un esempio, i 'Clock DVA'? Potrà in futuro la tecnologia liberare l`essere umano dalla sua situazione di scacco?
Non mi interessa il punto di vista estetico legato alla tecnologia. Faccio
uso della tecnologia ,che non rifiuto, come mezzo idoneo a realizzare al
meglio la creatività . Non ho nessuna aspettativa circa una qualsiasi forma
di sostanziale 'liberazione' da parte della tecnologia verso l'essere
umano. Gli strumenti creativi che sono oggi alla portata delle masse sono
largamente superiori al passato(ad esempio tempo fa solo uno studio di
registrazione costosissimo poteva permettersi simili mezzi...).
Questo facilita per molti l'utilizzo del tempo libero ma di 'liberazione' non ne
vedo l'ombra anche perchè l'uomo si abitua presto ai suoi nuovi giocattoli
e dopo un po' diventano grigi.
Mi piace ricordare che ogni nuova cosa che l'uomo produce ha un costo per
il pianeta,in termini di inquinamento, quando non di guerre e sfruttamento
ambientale.. se si riuscisse a svincolare lo sviluppo tecnologico dal
consumismo forse saremmo sulla buona strada,per riequilibrare il mondo e la
qualità della vita, ma so che da un punto di vista economico la cosa
oggigiorno non può certo stare in piedi.
Quali sono secondo te le prospettive del panorama musicale in un futuro prossimo? Il mercato dominerà ancora imponendo i propri stereotipi o sarà possibile differenziare l'offerta interagendo con un'audience più autonoma grazie alle possibilità di interazione offerte dalla rete?
Negli ultimi anni si è assistito a un grosso cambiamento fornito dal
computer e dall'avvento di internet: le produzioni discografiche si sono
moltiplicate non sempre con una qualità crescente rispetto al passato, ma talora
anche con ottimi lavori realizzati anche in ambito indipendente.
Bisogna dire che grazie alla possibilità di duplicare in casa i supporti o scaricarseli da internet, le vendite sono scese sensibilmente; se già il passaggio dall'LP
al CD, avvenuto a partire dagli anni `80 ha tolto valore all'oggetto
musicale (che è realizzato con cura tanto da potersi considerare parte integrante dell'opera..), però a vantaggio della qualità di riproduzione, della praticità e durata del supporto... il passaggio dal supporto fisico del cd al supporto virtuale scaricato da internet lo trovo senza lati positivi,in quanto non può sostituire l'opera originale sia per la qualità che per l'impersonalità dell'oggetto che se ne
ricava. Può però servire a rendere libero accesso a molte più persone
all'informazione e la divulgazione della musica che potendo essere
ascoltata in rete può essere scelta con più cura e divulgata attraverso
canali indipendenti.
Quale importanza ha secondo te lo spazio in cui avviene la performance musicale: può esserci una relazione tra l`ascolto e l`architettura? Hai mai provato a progettare uno spazio per la musica?
Lo spazio dove avviene la performance ha l'importanza di creare
un'ulteriore suggestione. Luoghi medievali o immersi nella natura hanno
spesso soddisfatto le mie aspettative. In quanto a progettare uno spazio
per la musica credo vada oltre i presupposti del mio lavoro, che è quello
di edificare mondi sonori che mettano in risonanza spazi primariamente
interiori.
Riterresti utile che le pubbliche amministrazioni favorissero la realizzazione di 'spazi per l`ascolto', ad esempio 'giardini sonori' in cui i bambini possono giocare con i rumori oppure isole insonorizzate in cui sia possibile rifugiarsi dall`ambiente urbano e fare delle estemporanee esperienze audiovisive?
Ti piacerebbe essere coinvolto in un progetto multidisciplinare di questo tipo?
Per quanto riguarda la didattica ho assistito recentemente a dei laboratori
realizzati all'Umanitaria di Milano da Antonio Testa (con cui ho
collaborato alla realizzazione di due cd) con bambini delle elementari e
trovo sia un peccato che queste iniziative non siano più diffuse e più
supportate dalle pubbliche amministrazioni. La realizzazione di spazi per
l'ascolto o di giardini sonori sarebbe già un passo oltre che
necessiterebbe di un maggiore sforzo progettuale e realizzativo..
Hai mai fatto performances con artisti visivi, hai mai realizzato dei videoclip in abbinamento con la tua musica?
Francesco Paladino ha curato di video ripresi da delle performance dal vivo
o durante delle sessioni di registrazione,unite poi a diverse immagini
riprese da lui durante i suoi viaggi..uscite poi nel dvd Nocturnal sessions,
Durante le performance live ho utilizzato delle immagini morphing di
pitture di Yanusz Gilewicz che ha realizzato ascoltando la mia musica, e
immagini mandaliche/kaleidoscopiche realizzate artigianalmente ma con una
grossa resa, da Alessandro Vittorio degli Ozis/Stereokimono.
Brian Eno nel testo introduttivo a “Discreet Music” afferma di essere stato ispirato dalla fisiologia naturale del respiro.
Ti sei mai occupato di musicoterapia? Pensi che la musica possa influire sul profondo e modificare il nostro modo di essere e comunicare?
Certamente, mi sono 'nutrito' di musica per molti anni e attribuisco alla
musica molte potenzialità . Credo che la mia musica sia stata già dai
primordi una personale forma di autoterapia..negli anni il baricentro si è
diretto verso una forma più aperta che credo più persone possano
utilizzare, senza per questo avere abbandonato completamente le forme
espressive dei miei inizi.
Non mi interesso della musicoterapia più
didattica, ad esempio quella rivolta ad utilizzare il suono per comunicare o
esprimersi; senz'altro mi rivolgo a persone in qualche modo 'iniziate'
all'ascolto, che spesso attribuiscono ai miei lavori delle specifiche
qualità musicoterapiche.
Ci puoi dare un'anticipazione sui tuoi progetti a breve termine?
Sto curando diverse produzioni che usciranno per Hic Sunt leones ed altre
etichette: Eleusian Lullaby,con Martina Galvagni uscirà entro breve per
l'etichetta Projekt di New York, poi sto lavorando all'idea di un Art book +
cd con una label di Hong Kong.. Inoltre ho già registrato due volumi per una
collana di sonorizzazioni per castelli che realizzerò in formato digipack
nei prossimi mesi.Grazie per le interessanti domande. Buon ascolto.
link
www.aliodie.com
Discografia
Sit Tibi Terra Levis/Introspective
Hic Sunt Leones 000-001 (1990/91)
Under an Holy Ritual
Hic Sunt Leones 002 - Pro 039 (1992) - SVV 007 (2006) 10"
The Door of Possibility (Alio Die - Ora)
Hic Sunt Leones 006 (1993/94)
The Flight of the Real Image
Hic Sunt Leones 007 (1993)
A Tapestry of Sourceres (Five Thousand Spirits)
Sempiterna Mutatio 004 (1995)
Suspended feathers
Amplexus A 9602 (1996)
Fissures (Robert Rich & Alio Die)
Fathom 11076-2 (1997)
The Hidden Spring
Crowded 004 (1998)
Password for Ethneogenic Experience
Hic Sunt Leones 015 (1998)
Descendre cinq lacs au travers d'un voile (Alio Die - Yannick Dauby)
Hic Sunt Leones 017 - Amplexus A 9803 (1998)
The Way of Fire
Drone Records DR-33 (1998) - 7"
Mesmeric Revelation (Five Thousand Spirits)
Crowded 12 (1999)
Healing Herb's Spirit (Antonio Testa & Alio Die)
Crowded 13 (1999)
Echo Passage (Vidna Obmana & Alio Die)
Musica Maxima Magnetica eee41 (1999)
Le Stanze della Trascendenza
Hic Sunt Leones 016 (1999)
Incantamento
Hic Sunt Leones 018 (2001)
Leaves Net
Hic Sunt Leones 019 (2001)
Ad Infinitum (Sola Translatio)
Hic Sunt Leones 020 - Eibon Records Solo 028 (2001)
Mother Sunrise (Sola Translatio)
Hypnos 2130 (2001)
Aquam Metallicam (Alio Die & Nick Parkin)
Musica Maxima Magnetica eee42 (2001)
Apsaras (Alio Die & Amelia Cuni)
Projekt 126 (2001)
Son-Dha (Red Sector A Speed Up Alio Die)
Relapse 6516-2 (2001)
Prayer for The Forest (Antonio Testa & Alio Die)
GreenHouseMusic 02.01 (2002)
Expanding Horizon (Alio Die & Mathias Grassow)
Amplexus waxoov - 2002 - LP: 6578-2 (2003)
Il tempo magico di Saturnia Pavonia
Hic Sunt Leones 023 (2003)
Sunja (Alio Die & Zeit)
Hic Sunt Leones 024 (2003)
Khen introduce silence
Hic Sunt Leones 025 (2003)
The Sleep of Seeds (Alio Die & Saffron Wood)
Hic Sunt Leones 026 (2003)
Sol Niger
Hic Sunt Leones 021 (2004)
Angel's Fly Souvenir (Alio Die & Francesco Paladino)
Hic Sunt Leones 027 (2004)
Mei-jyu (Alio Die & Jack or Jive)
Projekt 167 (2005)
Aqua Planing (Werner Durand & Alio Die)
Hic Sunt Leones 029 (2005)
Il sogno di un piano veneziano a Parigi (Alio Die & Festina Lente)
Hic Sunt Leones 030 (2005)
Suspended feathers - Ristampa
Hic Sunt Leones 031 (2005)
Enigma (Sola Translatio)
Hic Sunt Leones 034 (2006)
Quantum Consciousness (Five Thousand Spirits)
Sempiterna Mutatio 008 (2006)
Schwarzschild Radius (Five Thousand Spirits)
Sempiterna Mutatio 009 (2006)
Aurea Hora - 10"
Smallvoice 007 (2006)
The Flight of the real image
Faria Records 05 - Russia (2006)
Corteggiando le messi (Alio Die & Saffron Wood)
Hic Sunt Leones 037 (2006)
Raag drone theory (Alio Die & Zeit)
Hic Sunt Leones 040 (2007)
Sospensione d'estate (Alio Die & James Johnson)
Hic Sunt Leones 041
End of an Era (Alio Die & Luciano Daini)
Hic Sunt Leones 042 (2007)
Synapse-Shaihulud (Five Thousand Spirits)
Faria Recods 11 - Russia (2007)
Eleusian Lullaby (Alio Die & Martina Galvagni)
Projekt 208 (2008)
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