Un disco ben confezionato fa immaginare un contenuto altrettanto interessante e, soprattutto, induce l’incipiente ascoltatore a un primo approccio positivo. Una confezione sciatta lascia mal sperare e predispone invece a un ascolto svogliato.
La confezione esagonale in cartoncino riciclato di “Aterraterr”, corredata da annotazioni puntuali e precise, da alcune foto in b/n, da una poesia di Piero Castoro e dalle note di Mischa Andriessen intriga e incuriosisce fin dal primo contatto tattile e visivo, invitando da subito a cercare informazioni sugli autori del CD.
Giuseppe Doronzo, pugliese trapiantato ad Amsterdam, si situa in quell’area che abbiamo definito come new wave of jazz. Il suo strumento principale è il sax baritono, cioè il più ingombrante fra i sassofoni di uso più comune (talmente ingombrante che i grandi specialisti dello strumento si possono contare sulle dita delle mani: Harry Carney, Gerry Mulligan, Hamiet Bluiett, John Surman …). Doronzo è già titolare di un ottimo CD in solo, “Goya”, e vanta la presenza in alcune ottime formazioni (All Ellington, Falga, Xavier Pamplona Septet, Ava Trio …) mentre le ultime notizie lo danno a capo di un fenomenale trio con Andy Moor e Frank Rosaly. In “Aterraterr” affianca al suo strumento principale il ney anban (una cornamusa dell’Iran) e il bubbù (un’ocarina della Puglia), due strumenti ancor più poveri e minimali del sax baritono.
Pino Basile è uno specialista di cupaphon, un set di tamburi a frizione, e affianca il prezioso compare di viaggio esibendosi anche al tamburello e al bubbù.
L’incontro fra i due è esplosivo e “Aterraterr” si inserisce nella tradizione di musiche creative jazz e microtonali con visioni affatto personali, facendo leva su suoni ancestrali per portare ventate d’innovazione. La coppia interpreta alla perfezione quella branca della contemporaneità che all’utilizzo dell’elettronica preferisce il recupero di suoni antichi, e di strumenti antichi, per trattarli con l’antiruggine e rivestirli poi con i linguaggi dell’ultima ora.
Doronzo e Basile sono estremamente convinti di quello che vanno facendo e sono anche estremamente convincenti.
Prossimi top: “INCIDENTI – Lo schianto” di NichelOdeon / InSonar & Relatives; “Anna” di Angelo Bignamini; “Gro Mig En Blomst” // “Skærsgårdslyd” di Astrid Øster Mortensen; “Historic Music Past Tense Future” di Brötzmann, Graves & Parker; “PAN Project” del PAN Project Ensemble; “O” di Enomisossab; “In Otherness Oneself” // “Soothe My Soul, Feed My Thought” di Kaja Draksler; “Run, The Darkness Will Come!” // “Fetzen Fliegen” // “Two Sides Of The Moon” dei Day & Taxi // Daniel Studer // Zimmerlin, Stoffner & Meier; “You’re Either Standing Facing Me Or Next To Me” // “Concert 2009” // “My Lord Music, I Most Humbly Beg Your Indulgence In The Hope That You Will Do Me The Honour Of Permitting This Seed Called Keiji Haino To Be Planted Within You” di Keiji Haino & The Hardy Rocks // Marteau Rouge & Haino Keiji // Keiji Haino; “Le Jardin Sonore” dei Sonoria // “Tuscany Music Revolution” dei TMR; “Spiralis Aurea” di Stefano Pilia; “Twofold” // “Made Out Of Sound” di Onno Govaert & Verhoeven / Serries // Chris Corsano & Bill Orcutt ...
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