Simon Reynell (intervista)    
di Raffaele Mastrovincenzo





Ultimamente ho acquistato via e-mail alcuni dischi dalla notevole etichetta Another Timbre, ad esempio la bellissima interpretazione della composizione “Four 4” (opera di J. Cage, riedita dai musicisti Simon Allen, Chris Burn, Lee Patterson e Mark Wastell) oppure altri dischi con la presenza di David Toop, Bhob Rainer, Keith Rowe e molti altri. Con un po` di timidezza ho iniziato a fare alcune domande al suo ideatore, che con molto piacere a risposto alle mie piccole curiosità .


Intervista a Simon Reynell (www.anothertimbre.com)


Vorrei chiederti quando hai iniziato con questa favolosa etichetta, ed inoltre sarei curioso di sapere se sei l`unico a lavorarci o vi è un team di persone con cui collabori?
Ho iniziato con l`etichetta “Another Timbre” nel Novembre del 2007 pubblicando i primi dischi. Fin da piccolo sono stato un fan della musica d`avanguardia e d`improvvisazione, il tutto circa quarant` anni addietro. Per decenni il mio interesse nell`ascoltare la musica era quello di un privato e semplice ascoltatore, ed erano pochissime le persone che condividevano Il mio entusiasmo nell`ascolto di essa. Lavoro in televisione come ingegnere del suono per documentari. Circa cinque anni fa i miei figli cominciarono ad intraprendere la loro vita personale, cominciai così ad avere più spazio per le mie cose mentre anche il lavoro cominciava a non gratificarmi più, visto il modo come la televisione sta cambiando. Quindi non essendo soddisfatto del mio lavoro avevo bisogno di qualcos`altro ed iniziai con Another Timbre, in principio ne parlai con dei musicisti e titolari di altre etichette (tipo Richard Pinnell della Cathnor, Eddie Prevost della Matchless e Martin Davidson della Emanem). Fin dall`inizio sapevo che non avrei tirato su molti soldi, e continuo quindi a lavorare in televisione per le spese di tutti i giorni. Speravo che con il dovuto impegno sarei riuscito almeno a pareggiare i conti e non avere perdite, cosa che adesso posso dire funziona; nel bene e nel male è una cosa tutta mia. La metà dei dischi che ho pubblicato sono cose che i musicisti mi hanno spedito. L`altra metà sono cose che ho registrato io. Adoro i progetti tra registrazione e montaggio, la cosa che mi annoia di questo lavoro sono la distribuzione e l`amministrazione. Nella maggior parte delle cose faccio quasi tutto da solo, ho mio figlio che è un grafico e mi da una mano nell`artwork dei dischi. A volte chiedo consigli ad altre persone per la validità di alcuni progetti, non sono sempre sicuro se sono sufficientemente validi per essere pubblicati.

Cosa significa quando dici che metà dei dischi sono cose che tu hai registrato - se ho capito bene, inviti i musicisti a registrare le loro session, dopo di che ne fai un tuo montaggio o altrimenti?
Sì hai capito bene: è un lavoro in sintonia con i musicisti che invito a suonare, registrano insieme, dopo di che in un secondo momento faccio il montaggio discutendone con loro.

Come gestisci tanti musicisti provenienti da diversi continenti (Stati Uniti, Europa ed Asia). Come noto hai pubblicato da David Toop, Michael Pisaro e Bhob Rainey a Toshimaru Nakamura e tanti altri. Eri gia loro amico o hai iniziato a contattarli e lentamente lo sono diventati, oppure altri musicisti ti hanno dato una mano. Raccontaci?
Quando ho iniziato con l`etichetta non conoscevo molti musicisti, se non per averli visti suonare dal vivo. Posso dire che è molto semplice contattare musicisti via e-mail, per via dei loro siti internet. Generalmente loro sono contenti di pubblicare la loro musica. Fino ad oggi ho incontrato la maggior parte degli improvvisatori inglesi, molti tra Francesi e Tedeschi, e musicisti di altri continenti ne conosco una buona parte, specialmente se negli ultimi 4 anni hanno suonato in Inghilterra. E` abbastanza semplice pubblicare dei dischi senza incontrare direttamente i musicisti; in Another Timbre ci sono state molte produzioni senza aver avuto un contatto fisico con le persone.
Ad esempio non ho mai incontrato Michael Pisaro, Sophie Agnel, Bhob Rainey, Ernst Karel, Magda Mayas, Martine Altenburger ed altri ancora.
Quando pubblico un lavoro ovviamente conosco le persone, anche se adesso posso dire che Another Timbre ha delle buone fondamenta e spesso ricevo demo da tutti gli angoli del mondo da musicisti che non ho mai incontrato. Inoltre posso aggiungere che i musicisti in ambito improvvisativo e sperimentale sono persone molto gradevoli e dirette con cui è semplice costruire qualcosa. Non ci sono cosi tanti problemi come quelli che incontro nel mio lavoro alla televisione.

Nella pagina iniziale del sito internet di Another Timbre vi sono degli ascolti da te suggeriti di altre case discografiche, uno di questi è Salvatore Sciarrino. Da italiano mi premeva domandarti quali erano le tue considerazioni sui nostri anziani compositori a partire da Luciano Berio, Bruno Maderna, Luigi Nono, Morricone e tanti altri. I loro insegnamenti tra la musica contemporanea ed elettronica, le collaborazioni con altri musicisti internazionali sia americani che europei?
Tra i tuoi ascolti vi è uno storico compositore di cui sei fiero di essere a conoscenza?

Il mio interesse per la musica d`avanguardia ha inizi con ascolti di musica classica contemporanea, e tuttora la mia ricerca si sviluppa su questa branchia della musica, anche se i miei ultimi ascolti sono ricchi di elementi di improvvisazione. Questa era la direzione che Another Timber prese e con cui vuole continuare a lavorare.
Normalmente gli ascoltatori che si avvicinarono alla musica di improvvisazione tra gli anni '70 ed '80 venivano da un background ricco di jazz, sicuramente non è stato il mio caso. Al contrario i miei primi interessi vengono dalla musica classica contemporanea, sono particolarmente interessato a quel genere di musica che si trova al confine tra la composizione contemporanea e l`improvvisazione. Molte delle produzioni di Another Timbre sono state concentrate in quella terra di frontiera compresa tra queste due parole: composizione - improvvisazione.
Per quanto riguarda i compositori italiani, col passare degli anni hanno avuto una grande influenza su me, ed nel modo in cui ascolto la musica. Difatti è abbastanza difficile trovare un`altra nazione che ha prodotto cosi tanti compositori importanti per la mia crescita. Tra quelli che hai menzionato, Berio era fermamente tra i miei favoriti ed uno dei primi che ho scoperto poco prima dei miei vent'anni, negli anni '70. Non ascolto spesso la sua musica ed a volte la trovo anche un po` troppo lirica, in ogni modo conservo un forte sentimento nostalgico sugli ascolti che feci a suo tempo, composizioni come Sinfonia, Visage, Laborintus, II ecc... Un altro compositore di cui ho un gran rispetto è Maderna, sebbene adesso ascolti la sua musica raramente; da giovane fui veramente entusiasta di vederlo condurre un concerto a Manchester sulla musica post-Darmstadt, credo fu un anno prima che lui morisse.
Per quanto riguarda Nono è stata una delle mie ultime influenze, Tra Cage e Lachenmann è al momento uno dei compositori più importanti per me. Adoro i suoi primi lavori tra gli anni '50 e '60; all`epoca mi sorprese sentire i suoi ultimi lavori per la prima volta. Ho scoperto la sua musica immediatamente dopo la sua morte, fu per me una grande rivelazione: le prime cose che ascoltai furono i suoi lavori sull`elettronica dal vivo con registrazioni di trasmissioni ed interferenze radio.
Ho avuto la sensazione che questa era la musica che volevo ascoltare per almeno un decennio, ed è stato fantastico scoprire che qualcuno si era focalizzato nella ricerca di questo tipo di musica. Rimasi pietrificato, ed immediatamente cercai di entrare in possesso di tutta la sua musica. Sarebbe un mio sogno, se ne avessi la possibilità economica, poter pubblicare qualche suo lavoro che ancora non è stato pubblicato in CD, ma tristemente le mie finanze non me lo permettono. Egualmente posso dire di avere un mio personale omaggio a Nono rilasciato da A.T., esso è il Cd “Nella basilica” una registrazione improvvisata da Roberto Fabbriciani e Robin Hayward. Roberto era un grande amico di Nono ed uno dei conduttori ed interpreti delle sue ultime ricerche musicali, lui e Robin ebbero il piacere di incontrarsi mentre suonavano ad un concerto sui lavori di Nono. Nel catalogo di A.T. questo è uno dei miei dischi favoriti, e molta della musica che si trova in questo disco suona alle mia orecchie come se Nono stesso stesse suonando (usa l`espressione “Liquid Nono”), ed i suoni che i musicisti usano sono simili al mondo sonoro che Nono esplorava nelle sue ultime composizioni. Un disco bellissimo.
Un altro dei maggiori compositori italiani che nell`ultimo secolo con i suoi lavori ha influenzato profondamente il modo in cui ascolto la musica è Giacinto Scelsi. Specialmente il modo come ha lavorato sul 'suono', incorporandolo in un solo blocco, non come se fosse una pura linea melodica o un pattern ritmico ma come una forma di scarica elettronica, una sorta di interferenza radio, mutevole e scintillante; molto simile a come molti improvvisatori affrontano il suono ai giorni nostri. Non ascolto spesso la sua musica e non ne sono nemmeno tentato, in ogni modo credo che vi è qualcosa nel modo in cui Scelsi esplora il suono e lo concepisce che rende la sua musica veramente contemporanea.
In diverso modo anche Sciarrino ha una certa importanza. Nel suo mondo ricco di suoni, tra fruscii, fischi ed ombre, vi sono spesso dei risultati splendidi. Difatti i ronzii degli insetti al crepuscolo presenti nella sua musica sono molto simili all`effetto di molta musica improvvisata presente in A.T. che io adoro molto e amo pubblicare. Una menzione va sicuramente a Franco Evangelisti, specialmente per il suo lavoro nel Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza. Dopo aver fondato il gruppo, decise nei primi anni sessanta di focalizzare il suo lavoro sull`improvvisazione abbandonando la composizione ed il gruppo stesso. Era un fantastico gruppo, dove suonavano insieme degli ottimi compositori incluso Morricone e Mario Bertoncini. Le loro composizioni nella struttura e nella forma di improvvisazione erano molto vicine sia alla musica classica contemporanea sia al jazz (loro avevano certamente delle influenze jazz). Il primo vinile di musica improvvisata che acquistai fu il loro lavoro edito dalla Deutsche Grammophon, quasi in contemporanea con il mio primo album di Derek Baley, e lo trovo ancora fantastico.
L`ultima menzione va Osvaldo Coluccino, un giovane compositore italiano che ho scoperto recentemente. Lui stesso mi ha mandato un paio di suoi dischi, nei quali ho molto apprezzato il minimalismo acustico del suo lavoro. E` sicuramente uno da tenere in considerazione.

Personalmente ho acquistato I miei dischi della Another Timbre direttamente dal sito web, e sono venuto a conoscenza dell`etichetta tramite internet. Potresti dirci come organizzi le vendite? Vi sono dei distributori in differenti nazioni o il tutto è fatto on-line?
Vi sono alcuni distributori che mi aiutano, ma si contano sul palmo della mano. Purtroppo molti di loro hanno difficoltà a vendere i CD in tutti i campi musicali, dovuto all'attuale declino delle vendite. Molti utenti acquistano i dischi direttamente dal sito dell`etichetta, questo fattore cresce sempre di più, e posso dire che la cosa è molto più conveniente per noi. E` un piacere per me vedere che molte persone da varie parti del mondo vogliono ascoltare la nostra musica, sebbene debba fare dei piccoli pacchi e andare spesso in posta per poi spedirli e la cosa mi annoia un po`, ma al tempo stesso mi rende felice.

Hai rilevato che non vieni da un background jazz e adori Derek Baley, quale è la tua considerazione sul radicalismo jazzistico europeo? Io credo che dietro il jazz radicale europeo riferito a musicisti come Peter Brötzmann, Alexander von Schlippenbach ed i più giovani compositori tipo i Polwechsel e molti altri vi sia un totale affinità con l`improvvisazione legata alla composizione a differenza del free jazz americano. Un altro grande artista, e l`area musicale in cui lui lavora, è per me Anthony Braxton e tutto quello che accade attorno a lui negli Stati Uniti, è un`area musicale vicina alle due parole citate 'improvvisazione - composizione'. Sarei interessato ad una tua opinione...
Come tu sai sono molto affascinato da quell`area grigia musicale che sta tra improvvisazione e composizione, alla fine più vicina alla musica classica che al free jazz. Da studente ho ascoltato con piacere i musicisti jazz, sicuramente molti più musicisti europei che americani, Derek Bailey, Evan Parker & Paul Lytton, Gunther Christmann e Paul Lovens, e conservo ancora un sacco di LP di quei tempi, sono usurati e difficilmente riesco a farli suonare. Dopo di loro ci fu la generazione succesiva, in altre parole la mia, degli improvvisatori europei, musicisti come John Butcher, Thomas Lehn, Michel Doneda che adoro molto. Loro e gruppi come i Polwechsel hanno probabilmente preso strade diverse da quelle del jazz andando anche oltre.
Il prossimo lavoro di Another Timbre che a breve sarà disponibile è concentrato sul lavoro di musicisti degli anni cinquanta (Lehn, Doneda, Sophie Agnel, Birgit Ulher, Christoph Schiller). Avendo seguito questi musicisti e ovviamente la loro musica per circa trenta anni percepisco in me un sentimento nostalgico, contemporaneamente mi sento di avere una certa confidenza con il loro suono e quello che la loro musica ci ha regalato, anche quando hanno esplorato nuovi orizzonti e si sono spinti verso nuove aree musicali. Per quanto riguarda Anthony Braxton ho una grande stima per lui e per come lui ha tentato di muoversi fuori delle sue origini free jazz, cercando qualcosa di complesso, specialmente le difficili strategie che ha adottato per la composizione. Hai ragione, su tutti gli improvvisatori jazzisti americani probabilmente è il musicista a cui sono più interessato, e a come lui si evolve. Sebbene lui sia cosi prolifico, il che rende difficile stargli dietro! Ancora adoro gli LP che fece negli anni settanta quando incontrò Derek Baley, puoi sentire un rapporto reale in quegli album che lavora in maniera istantanea - anche nelle prime tracce che loro hanno rilasciato.



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