`The Night Shall Break´

Autore disco:

Hanna Hurwitz, Colin Stokes & Daniel Pesca

Etichetta:

Neuma Records (USA)

Link:

neumarecords.org

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2024

Titoli:

1) Fantasie No. 1 for Violin and Piano 2) Piano Trio (I. Moderato ma appassionato) 3) Piano Trio (II. Andante molto semplice) 4) Piano Trio (III. Allegro vigoroso) 5) Sonatina for Violin and Piano (I. Largo) 6) Sonatina for Violin and Piano (II. Scherzo) 7) Sonatina for Violin and Piano (III. Adagio) 8) Sonatina for Violin and Piano (IV. Largo) 9) Thème et Variations pour Violon et Piano 10) Duo No. 1 for Violin and Cello. H. 157 (I. Preludium – Andante moderato) 11) Duo No. 1 for Violin and Cello. H. 157 (II. Rondo – Allegro con brio)

Durata:

56:58

Con:

Hanna Hurwitz, Colin Stokes, Daniel Pesca

consigliatissimo ai cultori della musica classica

x mario biserni (no ©)

“The Night Shall Break”, citazione da una poesia di William Blake, pone l’accento su quattro compositori nati alla fine dell’Ottocento i quali, nonostante abbiano contribuito a scrivere il grande libro della musica, sembrano destinati all’oblio. Destino che, viceversa, non dovrebbe sfiorare la figura di Olivier Messiaen, quinto autore qui rappresentato con Thème et Variations pour Violon et Piano, dal momento che è riconosciuto come uno dei massimi talenti musicali del secolo scorso.
I quattro nomi che questo CD ha il merito di porre sotto i riflettori sono invece Florence Beatrice Price, probabilmente la prima afroamericana a realizzare componimenti di questo tipo, l’inglese Rebecca Clarke, il messicano Carlos Chávez e il ceco Bohuslav Martinů. Compositori in parte problematici, soprattutto le prime due, perché all’epoca dei fatti, i primi anni del Novecento, le donne dedite alla composizione musicale venivano ancora guardate con un certo sospetto, se non ostracizzate. Erano anni, quelli, nei quali le suffragette venivano arrestate durante le manifestazioni a favore del diritto di voto. Per la Price, poi, vigeva l’aggravante derivante dall’elemento razziale.
Gli anni in cui furono approntati i quattro componimenti, dal 1921 al 1933, erano anni forieri di grandi cambiamenti. S’era da poco conclusa una guerra devastante e le prospettive per il futuro erano tutt’altro che rosee. In concomitanza venivano piantati i semi, a livello artistico, di quello che possiamo definire come l’apogeo delle arti concettuali.
Tutto questo ribollire di vicende e di idee contribuisce alla riuscita delle fantasie, del piano trio, della sonatina e del duo, componimenti nei quali vecchio e nuovo convivono non senza contraddizioni. Neo-classicismo e post-romanticismo, impressionismo ed espressionismo, finanche qualche svolazzo mozartiano, con richiami alle musiche popolari afroamericane, del centro-america e dell’est europeo.
Il disco è accreditato ai tre interpreti, anche se il piano trio al completo suona solo nel componimento di Rebecca Clarke mentre, altrove, sono impegnati Hurwitz e Pesca (violino e piano) e, nell’ultimo componimento, Hurwitz e Stokes (violino e violoncello).
Molto bella l’immagine di copertina, che par essere un omaggio alla libertà.


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Data Recensione: 28/10/2025
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