nefelheim (intervista)    di Giuseppe Verticchio




Nefelheim, è un progetto musicale italiano d'impronta spiccatamente dark-ambient, fortemente ispirato ai miti e alla simbologia del nord Europa. Sonorità oscure e profonde, ricreate prevalentemente al sintetizzatore, e integrate da parti di chitarra acustica ed elettrica, registrazioni ambientali, rumori concreti, voci, e registrazioni di altri strumenti acustici, caratterizzano la proposta musicale di Nefelheim, artista che ha esordito nel 2001 con "Yggdrasill", il suo primo e affascinante lavoro realizzato come autoproduzione.
A "Yggdrasill" sono seguiti altri due lavori , sempre autoprodotti, il CD-R "Shadows Dwelling" nel 2002, e il Mini CD-R "Earth Purification" nel 2003.
Nel luglio 2004 (successivamente all’intervista) è uscito il primo CD ufficiale di Nefelheim "Whispers from the Ashes", un lavoro ispirato al periodo storico dell' Inquisizione, realizzato in collaborazione con Nimh e prodotto dall'etichetta italiana "Amplexus" di Stefano Gentile (www.amplexus.it).
. Nefelheim sarà inoltre presente su una compilation di musica dark-ambient italiana che uscirà nel 2005, realizzata attraverso il sito "Oltre il Suono" (www.oltreilsuono.com), insieme ad altri artisti come Never Known, Alio Die, Raffaele Serra, Nimh, Opium, New Risen Throne, Ornament, Crìa Cuervos, Subinterior, Normality Edge, Luca Formentini.
Pur volendo ricondurre il genere proposto da Nefelheim a quell'area solitamente definita ‘dark-ambient’, e quindi avendo in mente come riferimento nomi di artisti come Caul, Lull, Lustmord, Amon, Nordvargr o Raison d' Etre, c'è da sottolineare come la proposta di Nefelheim sia in grado di distinguersi per un'impronta fortemente personale che ne caratterizza in modo spesso inconfondibile le produzioni.

Pagina Web: www.oltreilsuono.com/nefelheim.html
Email: nefelheimail@yahoo.it




(intervista)

Prima di tutto ti ringrazio per la tua disponibilità , e per aver accettato di collaborare alla realizzazione di questa intervista.
La prima domanda che vorrei farti è questa: puoi spiegarci il significato di "Nefelheim", e come mai hai scelto di adottare tale nome per il tuo progetto musicale?

Nefelheim era il nome utilizzato anticamente presso le popolazioni celtiche e germaniche per indicare una regione che era perennemente avvolta da una nebbia fittissima, ma sembra essere anche una delle deformazioni del termine "Nifelhem", il regno dei morti scandinavo. Quando questo progetto è iniziato avevo intenzione di realizzare pienamente un sound assolutamente oscuro, così nessun nome come Nefelheim, (bruma, nebbia) ispirato poi dai miti norreni poteva essere più adatto.

Ti va di parlarci un po' della tua formazione musicale?
Quali sono le tue ‘radici’, e quali sono i generi musicali, e i relativi artisti e gruppi che in qualche modo hanno caratterizzato i tuoi ascolti e sono stati, nel passato, i tuoi maggiori punti di riferimento?

Ho iniziato ad ascoltare hard rock ed heavy metal verso i nove anni e per molto tempo sono stati i gruppi hard rock-glam come Guns n'Roses, L.A. Guns, Enuff Znuff, Motley Crue e Hanoi Rocks a ispirarmi nel mio passato, visto che sono nato musicalmente appunto come chitarrista rock.

In che modo e a seguito di quali circostanze poi, ad un certo punto della tua vita, hai cominciato ad avvicinarti alla musica ambient, e in particolar modo alla dark-ambient, definizione che, stilisticamente parlando, descrive probabilmente nel modo più appropriato il genere di musica che proponi?
Penso che in primo luogo abbia influito una mia certa avversione all'idea di mettere su gruppi, perchè non amo molto interferenze altrui nella mia musica. Ho scoperto CD in cui non c'erano ritmi, bassi o cantanti. Questo inizialmente mi lasciò perplesso visti i miei precedenti musicali. Nel tempo ho iniziato invece ad apprezzare proprio tutte quelle sonorità ambient che gli strumenti tradizionali possono difficilmente riprodurre e così la mia misantropia ha trovato finalmente sbocco per cominciare a registrare per conto mio vaghi abbozzi, finchè qualche anno successivo misi i puntini sulle ‘i’ e registrai "Yggdrasill".

Quali sono gli altri artisti che in qualche modo senti a te più vicini, che in qualche modo, all'interno del contesto specifico del genere dark-ambient, ti capita di ascoltare più volentieri o che comunque hanno maggiormente influenzato il tuo modo di fare musica?
Sicuramente in un breve periodo ho avuto interesse per Raison d'Etre, come tutti del resto penso all'interno della dark-ambient, e ho trovato interessante Nordvargr così come altri ascolti sparsi di artisti della scena.
Onestamente di solito però dedico i miei ascolti a cose piuttosto differenti dalla dark-ambient o comunque da ciò che puoi trovare nei lavori di Nefelheim; credo che la maggior parte di essi continuino a fare CD senza provare a ‘riscoprirsi’, realizzando così lavori il più delle volte sicuramente impeccabili compositivamente, ma allo stesso tempo limitati a schemi ormai consunti a mio avviso.

Ripercorriamo dall'inizio le tappe di questa tua avventura musicale con il progetto "Nefelheim", e parlaci un po' del primo lavoro, "Yggdrasill", uscito nel 2001. Per essere un disco di esordio lo considero davvero eccezionale...
Come nasce questo lavoro, come è maturata l'idea di questo progetto, e quali sono i temi e gli argomenti dai quali hai tratto maggiore ispirazione per la realizzazione di questo magnifico CD-R?

Grazie per i complimenti. Yggdrasill è nato sotto una forte spinta letteraria, la lettura dei passi dell'Edda mi furono di grande ispirazione e così il concept basato sulla morte di Baldr, il dio più puro e virtuoso prese forma nel migliore dei modi. Ogni brano è nato da un' immedesimazione interiore nelle vicende e nelle tragedie che distinguono questo mito. Chiusi gli occhi e lasciai scorrere le dita sui tasti del sintetizzatore. La realizzazione non fu semplice per diverse ragioni e il CD-R richiese molto tempo prima di vedere la luce ma fu comunque una cosa elettrizzante. Ascoltandolo con attenzione è possibile percepire suoni ‘nascosti’, melodie ben definite che avanzano quasi impercettibilmente e questi sono per me elementi che trovo piuttosto stimolanti; partecipano a far accrescere senso di mistero e il pathos.

Nel 2002 hai prima partecipato con il tuo brano Urdharbrunnr, alla compilation di musica ambient-elettronica italiana "Beyond the Sound", e più tardi è uscito il tuo successivo CD-R "Shadows Dwelling". Si tratta di un altro splendido lavoro, sicuramente più maturo del precedente "Yggdrasill", nel quale compaiono nuovi elementi, nuove idee, ma sempre all'interno di un contesto "ambient" piuttosto oscuro...
Cosa vuoi dirci a proposito di questa realizzazione?

Urdharbrunnr è stata una breve parentesi che presenta però in parte un filo conduttore con "Shadows Dwelling". Effettivamente il lavoro è progredito con suoni d'ambiente e suoni tanto oscuri quanto pieni di melodia. Ascoltandolo puoi riconoscere un'omogeneità strutturale tra i pezzi che però sono al tempo stesso differenti per via degli elementi che li compongono. ‘La dimora delle ombre’: il regno dei morti, è l'ispirazione che è alla base di tutte le tracce. Nacque tutto da un disegno che realizzai a carboncino (che è poi la copertina del CD-R) raffigurante sagome umane nel buio. E` in qualche modo l'immagine dell'oltretomba norreno, dove i morti continuano a vagare nell'oscurità nella dimora della dea Hel. L'immaginario del mondo mitologico pagano è forse ancora più presente rispetto ad "Yggdrasill". Puoi sentire il rumore metallico dei calderoni pieni d'idromele così come l'angoscia di uomini costretti a vagare eternamente nell'oscurità e nel silenzio. L'ultima traccia Destruction for a new order (dedicato a Varg Vikernes, ex Burzum) il cui titolo può essere interpretato come meglio si crede, è fondata su arpeggi malinconici ma allo stesso tempo pieni di luce e lascia l'ascoltatore senza una risposta. Volevo esprimere qualcosa di estremo e dolce allo stesso tempo. Mi fa pensare all'infinito e al fato sulle nostre vite.

Quindi nel 2003 è il momento del tuo più recente CD-R, "Earth Purification", costituito di un unico brano di circa mezz'ora, davvero intenso, direi quasi ‘sublime’. Lo considero un vero piccolo capolavoro...
Anche l'immagine scelta per la copertina è particolarmente bella ed evocativa, e sembra descrivere perfettamente le atmosfere e le immagini ricreate attraverso la musica. Cosa ci dici a proposito di "Earth Purification", dell'idea che c'è dietro, dei temi cui è ispirato, della sua realizzazione?

Presi una foto di una foresta innevata e la musica nacque quasi come tributo a quella festa nordica che è chiamata Yule in cui si celebra il freddo massimo, il momento in cui la natura viene schiacciata dal gelo per poi rinascere in primavera. E` pieno di chitarre acustiche medievaleggianti e suoni freddi suoni di synth, venti, pioggia e campanellini echeggianti. Tutto ciò spezza un bel po’ con la dark-ambient tutta cori e drones. Rappresenta sicuramente per quanto mi riguarda una crescita. Lo ascolto e ne rimango incantato io stesso; è molto intimo e lo considero a tutti gli effetti la mia migliore creazione.

Ciò che apprezzo particolarmente nella tua musica, è la capacità di usare in modo molto equilibrato miscele di suoni provenienti da sintetizzatori, registrazioni ambientali, rumori concreti, chitarra acustica, voci...
Anche laddove i sintetizzatori prevalgono sulle altre sorgenti sonore, ciò che ne scaturisce a livello di suono non ha mai un impronta troppo ‘sintetica’; inoltre la mia impressione è che l'uso dei ‘preset’ di sintetizzatori non faccia (fortunatamente!) parte delle tue abitudini, e che la ricerca di suoni e timbri particolari e piuttosto ricercati, sia una delle ‘fasi’ fondamentali nel processo che porta alla composizione della tua musica...
E` effettivamente così? E sai dirci, di solito, come nascono i tuoi brani, quali sono i processi attraverso i quali crei e ‘plasmi’ la tua musica? Abitualmente parti da un'idea ben precisa, e quindi cerchi di realizzarla e metterla a punto nel modo più accurato e fedele possibile, o piuttosto usi metterti davanti agli strumenti senza obiettivi prefissati, e ti lasci guidare di volta in volta dall'istinto e dalle circostanze?

Quando accendi una tastiera, di qualsiasi marca, ti trovi il più delle volte di fronte a quelle centinaia di suoni che TUTTI hanno sfruttato dagli anni '70 fino ad adesso. Mi capita di ascoltare virtuosi della tastiera e ne apprezzo le doti, ma la prima cosa che percepisco è la mancanza di personalità , piuttosto dilagante. Puoi fare una composizione bellissima, ma la bellezza è data da un insieme di cose per quanto riguarda il mio parere in musica. I preset di cui parli sono il pane quotidiano di tutti i musicisti ma francamente ne faccio a meno il più delle volte come hai notato!
Nefelheim è un'espressione artistico-esistenziale, non lo dico con presunzione. Ogni lavoro ha il suo significato intrinseco e seppure io non faccia parte dei veri sperimentatori cerco comunque di apportare sempre quel qualcosa di ‘particolare’; sì cerco di dare una mia definizione personale al sound. Il processo di composizione invece è un qualcosa che trova il suo culmine non attraverso l'improvvisazione allo strumento bensì nel mio immaginario. Improvvisamente ‘so’ come sarà il brano, chiamala visione, ispirazione. Cerco quindi di ricavare dagli strumenti ciò che la mia fantasia ha fotografato e assieme agli elementi che nel frattempo ritengo siano validi prende forma la composizione. Questo è Nefelheim...

A conclusione di questa serie di domande, vorrei chiederti di indicarci i titoli di alcuni CD che consideri assolutamente indispensabili nella tua formazione musicale, più o meno recente, e che ti sentiresti di consigliare senza alcun dubbio ai nostri lettori.
"Filosofem" - Burzum, "Daudi Baldrs" - Burzum, "Hlidskjalf" - Burzum, "Transilvanian hunger" - Darkthrone, "Disintegration" - The Cure, "Pornography" - The Cure, "Faith" - The Cure, "On the edge of forever" - Never Known, “Thursday Afternoon” - Brian Eno.

Grazie mille ancora per la tua disponibilità , e un grosso in bocca a lupo per te, e per tutta la tua musica che verrà nel futuro...
Grazie a te,e a tutte le persone che nel bene e nel male, o inconsciamente hanno fatto in modo che Nefelheim continuasse ad esistere.


ANGOLI MUSICALI 2016  
  Torna al Menù Principale
 Archivio dell'anno 2006 ...

OvO  

Amplify 2004: Addition  

christina kubisch  

Pop dell`Arte  

From Hands / Sedia / Polvere  

nefelheim (intervista)  

susie ibarra  

textile records  

Settimana Stockhausen  

klaxon gueule  

red crayola  

die schachtel  

2004  

afk  

sinistri  

netmage 05  

sintesi 2005  

caroliner rainbow (servizio fotografico)  

Dr Jim`s Records  

grain of sound  

Interferenze 2005 (reportage)