Se, e ve lo consiglio vivamente, visitate il bel sito del contrabbassista Yoram Rosilio resterete stupefatti dal nugolo di attività che vedono coinvolto questo musicista. Oltre a essere fra i promotori dell’associazione “Le Fondeur de Son”, dell’etichetta discografica omonima e della rassegna “Sound Paris Improvisation Meeting Europa”, è a capo di vari progetti fra i quali un posto di rilievo è rivestito da questi Tikkun, qui al secondo disco dopo “The 24 Doors” del 2015, un sestetto con contrabbasso, batteria, tre ance e un ottone.
“Ceremony For Dreadful Days” è un disco ricco di sfumature, dove il free jazz va a stemperarsi in influenze klezmer, circensi e magrebine. All’inizio è un contrabbasso molto melodioso, alla Haden, che introduce un insieme molto Liberation Music Orchestra, fra dissonanze e melodie popolari strappacore. il tutto sfocia in una fantasia ayleriana, e sono questi gli elementi che si ripropongono, miscelandosi e scomponendosi, per tutto il CD, in una specie di “Bells” aggiornato, rivisto e corretto. Concedendosi, come in Ygdal, anche momenti di malcelata delicatezza poetica.
Una scena che sorprende a ogni nuova uscita e, in quanto tale, da seguire con attenzione.
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