`Eris I Dysnomia´ // `Ixtlahuaca´ // ‘Box Of Black´

Autore disco:

Jeff Surak // Orasique // Ypsmael

Etichetta:

eh? (USA)

Link:

www.publiceyesore.com

Formato:

MC

Anno di Pubblicazione:

2021

Titoli:

1) Parasite Lost 2) Concupiscent Strings 3) Asphalt Muzak 4) Stuck 5) 16 Hours On Neptune // 1) Cuando los vivos comenzaron a salir 2) Ganas de volver al corral 3) Me mató un novillo 4) Oyó allá atrás su propria voz 5) Quién sabe qué clase de revoltosos sean 6) Aquello ya no tiene remedio 7) Las urgencias del cuerpo // 1) 66 2) Snower 3) Becol 4) Ah, quelqu’un! 5) Rhombus 6) Bob Outro 7) Excerpt 8) Becolune 9) La Ndofo Akaf Terno On

Durata:

46:09 // 32:29 // 58:05

Con:

Jeff Surak // Don Malfon, Fernando Barrios, Marco Albert, Misha Marks // Ypsmael

tapes uber alles

x mario biserni (no ©)

Qualcuno mi dovrebbe spiegare che senso c’è oggi nel pubblicare e nel comprare le musicassette. Da buon cronista, quale credo di essere, ho capito prima di altri il ritorno in auge di questo mezzo per veicolare la musica. Da mediocre psicologo, e men che mediocre esperto di tendenze, non ne ho però afferrato in pieno le ragioni. Da pessimo tecnico, quale sono, mi sono poi pienamente oscuri le motivazioni che fanno preferire una musicassetta a un CD. Ma forse, per capire davvero il fenomeno, servirebbe uno psichiatra.
Noi qui dobbiamo però parlare dei contenuti, della musica che dentro a tali supporti viene trasmessa, e quindi ce ne freghiamo del recipiente che la contiene e che, comunque, per correttezza riportiamo ben specificato nei dati tecnici.
Se quello che conta è la qualità della musica, più del supporto che la contiene, posso assicurarvi che raramente si trova su CD e/o su vinile musica di pari livello a quella prodotta dalla eh? (marchio sussidiario della Public Eyesore).
Ci siamo occupati recentemente della eh? recensendo una bella cassetta di Erin Demastes, ed ecco qua scodellate tre nuove uscite che faranno felici i fan del nastrino uber alles.
Nella prima delle tre il tedesco Jeff Surak ci presenta, racchiuse dietro un’inquietante immagine, cinque composizioni in forma di collage sonoro. Il primo brano occupa l’intero lato A del nastrino e per 24 minuti sottopone l’ascoltatore a una cascata di suoni rotolanti e risonanze sibilanti. Dopo aver raggiunto il suo zenit il blocco sonoro, al pari dello sferragliare di un treno, si allontana gradualmente attenuandosi fino a lasciare un’ovvia memoria di se. Parasite Lost fa inevitabilmente pensare alla sinfonie concrete di Francisco López. Il secondo lato si apre con un estremo fair play, creato con i suoni di uno strumento a corde, che suonano però come allentate in un effetto straniante. Il leitmotiv iniziale è riproposto in Asphalt Muzak, seppure in questo caso i percorsi sonori siano nettamente più frantumati e ruotino intorno a gocciolamenti e ticchettii di indole un po’ paranoica. In Stuck lo scenario cambia totalmente, e un ritmo e una melodia incalzanti, seppur minimali, stringono d’assedio una voce disturbata di tipo radiofonico. Un battito più lento e ossessivo accompagna una planata spaziale nei restanti cinque minuti.
Nient’altro da segnalare per questa cassetta molto varia e in grado d’appassionare più d’un lettore.
Degli Orasique s’è scritto recentemente recensendo la compilation “Pulsioni Oblique Vol. 2”, pur’essa su cassetta, e a quella recensione rimando il lettore che vuol saperne di più. Posso solo aggiungere che l’utilizzo della voce, in declamazioni surreal-dadaiste, porta in questo frangente a un confronto serrato con i Jealousy Party di Mat Pogo. Il che è tutto dire! Se riusciranno a pubblicare su un formato più guascone, tipo CD o vinile, potrebbero lasciare un segno ben visibile negli anni a venire.
Se permettete la correzione di un refuso vi posso assicurare che Jeff Surak non è tedesco, come ho scritto sopra, ma statunitense di Washington, DC, e ha alle spalle un’intensa attività in solitudine, in collaborazione con altri musicisti e in vari gruppi. Ypsmael, invece, è effettivamente tedesco e anche lui, seppur più limitata, ha già svolto una discreta attività. Anche Ypsmael, come Surak, è un artista che fa del paesaggismo sonoro, però molto più orientato verso l’utilizzo di strumenti tradizionali come la chitarra, dei quali impiega soprattutto i feedback, di tutta una serie di oggetti amplificati, di effetti di varia tipo, di loop e di una voce che, quando c’è, è quasi sempre un mormorio sommerso o un vocalizzo allucinato. Al top il ripetitivo Ah, quelqu’un! che, inquietante e accattivante allo stesso tempo, è un brano semplicemente magistrale sia per la sua strutturazione sia per la qualità e l’originalità dei suoni utilizzati. E, comunque, è nel suo insieme che la cassetta convince, con la sua miscela fatta di suoni malati e dilatati, per una psichedelia di stampo futurista.


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Data Recensione: 23/2/2023
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 Archivio dell'anno 2023 ...

`Mother Afrika´  

`Non Dweller´ // `Erosion´  

`Pulsioni Oblique Vol. 2´ // `Hardboiled´  

`Music For A Different Room´  

`Cirrus´  

`Eris I Dysnomia´ // `Ixtlahuaca´ // ‘Box Of Black´  

`Beats The Plague´  

`Blues Pour Boris´  

`Saca Los Cuernos al Sol´  

`Approximately Grids With A Plan´  

`Fernweh´  

`Totale!´  

`Melancholia´ // `Cure And Mound´  

`Post Jazz Chamber Music´  

`Justinian Intonations´  

`Transmitter´  

`The Other Lies´  

`Kora´  

`Over The Ridge´  

`Nut´  

`2013 – 2021 dal diario di Luigi La Rocca, Cittadino´  

`Medusa Dreaming´  

`A Secret Code´ // `Echolocation´  

`Katacombe Vol. 3´  

`Avvolgistanti´  

`In Vivo´  

`Eight Pieces For The Buchla 100 Series´  

`Alpine Variations´ // `Watering A Paper Flower´  

`INCIDENTI – Lo schianto´ // `O´  

`Aterraterr´  

`Cabrioles cérébrale et accidents psychotiques´  

`Promontory´  

`In Her Words´  

`Paint Your Lips While Singing Your Favourite Pop Song´  

`Tone Sequence Evaluators´  

`« … »´  

`Uneven Same - Saxophone Quartets´  

`Apophany´  

`Anna´  

`Reverse Drift / Reverse Charge´  

`An Established Color And Cunning´  

`Postcard From A Trauma´  

`Thrīe Thrēo Drī ´  

`Parallelism´  

`Elements´  

`Qonicho Ah!´