`INCIDENTI – Lo schianto´ // `O´

Autore disco:

NichelOdeon/InSonar & Relatives // Enomisossab

Etichetta:

Snowdonia (I) // Edison Box (I)

Link:

www.snowdonia.it/
www.enomisossab.com/

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2021 // 2022

Titoli:

1) Non Esistono 2) How hard Tune! 3) Variations on The Jargon King 4) Il Barbiere degli Occhi 5) Con Dedica 6) Senza Ritorno 7) La Scatola 8) L’ultima Sigaretta (Fantasmi ad Argun) 9) Idiota/Autoritratto (Tadzio’s Death) 10) Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona PT I: “Ho Gettato mio Figlio” 11) Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona PT II: “Cento Vite” 12) Ho Gettato mio Figlio da una Rupe perché non Somigliava a Fabrizio Corona PT III: “Il Coro dei Critici all’ultima Sponda del Commiato” 13) Sabbia Scura 14) Del Mondo gli Occhi (New Moses) 15) Nyama (Gettarsi Oltre) 16) La Montagna e il Trono 17) Out Let – Viae di (s) PHjga // 1) La caduta del cielo 2) Co2 a 1000 3) Fotosintesi 4) O 5) La canzone dei manos 6) Ematuria 7) Congedo

Durata:

77:15 // 26:48

Con:

Claudio Milano, Paolo Siconolfi, Erica Scherl, Evaristo Casonato, Paolo Tofani Krsna Prema, Vincenzo Zitello, Laura Catrani, Coucou Sèlavy, Dalila Kayros, Cinzia La Fauci, Stefano Luigi Mangia, Massimo Silverio, Paola Tagliaferro, Paola Tozzi, Vittorio Nistri, Stefano Giannotti, Gianni Lenoci, Camillo Pace, Francesca Badalini, Andrea Grumelli, Andrea Quattrini, Stefano Ferrian, Raoul Moretti, Andrea Murada, Fabio Amurri, Pierpaolo Spirangle Caputo, Mimmo Frioli, Giovanni D’Elia, Danilo Camassa, Mauro Corvaglia, Domenico Liuzzi, Max Pieretti, Fulvio Manganini, Alessandro Palma, Ulisse Tonon, Sisto Palombella, Claudio Pirro, Marco Lucchi, Luca Olivieri, Lorenzo Sempio, Jody Bortoluzzi, Ivano Nardi, Franco Poggiali, Daniele Onori // Simone Basso, Fabrizio Barale, Simone Abbà, Alessio Dutto

la pesante eredità del progressive (e di demetrio statos)

x mario biserni (no ©)

Claudio Milano non ha mai nascosto la sua indole progressive. Se negli anni di oscurantismo attraversati dal pianeta musica tale natura poteva significare una condanna alle pene dell’inferno, in questo periodo di illuminismo imperante il definirsi progressive non può che attirare le simpatie di pubblico e addetti ai lavori. La collocazione indubbia da parte dei suoi NichelOdeon è oggi confermata, se non altro, dalla rinnovata presenza dei nomi di Paolo Tofani e Peter Hammill, il primo fra gli strumentisti (in Variations on The Jargon King e La Montagna e il Trono) e il secondo fra i firmatari di un brano (Variations on The Jargon King). La riprova definitiva ci arriva tuttavia dall’ascolto del CD, che del progressive si porta appresso tutti i pregi e tutti i difetti. Fra i primi l’aver annullato il gap fra musica popolare e musica colta e fra i secondi il suo carattere ovviamente eccessivo. A tal proposito sono ben 44 i musicisti che si intersecano fra i solchi di “INCIDENTI”, in parte si tratta di nomi che bazzicano la Snowdonia ma nell’occasione si va a intingere non solo nel parco innevato. Significativa, e da segnalare, è la presenza del piano preparato di Gianni Lenoci in Con Dedica. Negli otre settanta minuti del CD - ai quali va aggiunto il materiale di un vinile annunciato e al momento venduto in download su bandcamp: - sono mille e una le fiammelle che si accendono e si spengono, in un montaggio surreale di immagini che definirei zappiano. Citazioni che vanno da Mamma mia dammi cento lire a Come te non c’è nessuno si diluiscono in un calderone dove sobbollono cinema e teatro, opera lirica e rock sperimentale, musiche popolari e trovate elettroniche. Sopra al tutto si stende una cappa di (finta) seriosità che a tratti si stempera in un’ironia degna dei progetti di Manuel Bongiorni.
“INCIDENTI-Lo Schianto” è un disco talmente particolare e difficile da essere assimilato che quanto sta scritto nei flyer («… è pronto per divenire il più grande fallimento di Snowdonia …») potrebbe essere un rischio concreto.
Se il nome degli Area, e del loro cantante, è stato varie volte tirato in ballo a proposito di Claudio Milani, i legami con il progressive da parte di Simone Basso conducono ancor più direttamente a Stratos, mentre altrimenti paiono più difficili da essere colti. Conducono a Stratos non solo per l’uso della voce e delle tecniche vocali, comuni a numerosi altri sperimentatori, ma soprattutto per un’evidente somiglianza timbrica. “O” è un’opera strutturalmente minimale, basata unicamente sulla voce, su una drumbit e su frammenti sezionati al campionatore. Schegge che, parimenti alle fiammelle di “INCIDENTI”, hanno una provenienza eterogenea e vanno da Vivaldi ai Queen, dall’iraniana Googoosh ai Simple Minds e da Julius Eastman agli In Flames, in accostamenti quanto meno azzardati (e se questo non è progressive peste mi colga). Soprattutto pare emergere un retroterra che sta nelle evoluzioni contemporanee della musica elettronica e in particolare delle sue derivazioni industrial. “O”, ultimo capitolo di una tetralogia della quale rappresenta l’episodio più pregiato, è comunque incentrato sull’esplorazione della vocalità, e quindi di quello che è lo strumento più antico, in tutte le sue potenzialità. Se il tappeto musicale porta inevitabili segni del già sentito la parte cantata, filastrocche su testi di carattere concreto, è illuminante e mostra tutta l’abilità acquisita da Basso nel piegare frasi e parole fino a ricondurle a una logica musicale.
Due dischi che piaceranno a quegli ascoltatori in grado di apprezzare il parossismo portato alle stelle. Buon ascolto.


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Data Recensione: 22/11/2023
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