Vasco Viviani torna a quella che un tempo, con la Old Bicycle Records, era stata quasi una sua prerogativa, la produzione su musicassetta, e lo fa con un artista sonoro già da tempo attivo ma alle prime armi quanto alla diffusione della sua musica su supporto.
Nelle sei piste tracciate per ”Fernweh” neo-classicismo e minimalismo convivono, sciupati da correnti sotterranee di elettricità, che in fondo è la sola costante di tutti i brani, e da qualche refolo di ritmo. Le composizioni si dividono in due tipologie: quelle pianistiche (le avvolgenti Fuga dal pensiero e La Tigre Assenza e la spiritata Nell’eterno svanire) e quelle orchestrali (le più solari Il sogno di Tao e Iris Blu e la più leopardiana All’infinito).
Danilo Ligato prende estremamente sul serio sia la musica per ambienti di Brian Eno sia le prime produzioni del maestro Battiato.
Tanto di cappello.
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