Due strumentali, in apertura e chiusura, e sei canzoni dal piglio minimale, lo-tech e novembrino, questo è “Metaphysics Of Entropy”. Consiglio di iniziare l`ascolto da Illusions Hold (Belaqua Shua`s Version), e il paragone con i Joy Division di Atmosphere verrà fuori spontaneo. Da lì, e da ciò che è venuto dopo, sembrano scaturire le paturnie di un Giampaolo Loffredo quanto mai concentrato. Molto, in questo disco, hanno da offrire gli ospiti con i loro apporti: violoncello, clarinetto, balalaika, chitarre e feedback, batteria e, soprattutto, la musical saw di Luca Galuppini che, col suo suono fra fischio eolico e lamento di anime inquiete, ben si adatta al clima brumoso di questa musica. Ebbene, tutto questo ben di dio finisce con l`essere una pura e semplice guarnizione alla torta, un arricchimento che non ne cambia minimamente nè il sapore nè la forma. Un altro aspetto riguarda una genuinità dell`artista, quella che Lester Bangs chiamava sincerità , che traspira da tutti i pori del disco finendo con il coinvolgerti e con il commuoverti intensamente. “Metaphysics Of Entrophy” è un piccolo essere, rannicchiato dentro a insistenti spirali di ripetitività , dal quale si dirama un forte potere magnetico. E` un piccolo Davide che, non capisci come, finirà con l`abbattere un intero esercito di giganti.
Non so se tutti capteranno le mie stesse sensazioni ma una cosa è certa, se alla Under My Bed Recordings avessero deciso di fabbricare un artista tagliato a misura per la loro produzione sarebbe venuto alla luce Lebenswelt.
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