Credo che tutti, a dispetto di una memoria storica estremamente abbreviata, si ricordino dei Calomito. Chi non se li ricordasse può comunque fare affidamento sulle memorie digitali. Andando così a rovistare fra le note che accompagnavano i dischi di quella straordinaria combriccola scoprirete - o riporterete alla memoria - il nome di Tommaso Rolando che, già al tempo come ancor oggi, ricopriva il ruolo di bassista. Più complessa appare la ricerca a proposito di Jean René, l`altro componente di questo duo, violista canadese prossimo a etichette come Ambiance Magnétiques e Constellation (o ai musicisti che pubblicano per tali etichette). Esperienze diverse, forse lontane, che confluiscono in questo singolare progetto. I due, qui al primo atto registrato della loro collaborazione, evitano eccessivi spunti di classicismo, comunque presenti e inevitabili vista la formula strumentale contrabbasso - viola, per dedicarsi a un`idea contaminatoria fra musica contemporanea e improvvisazione di stampo iazz. Non vorrei fare torto ai due citando a mo` di paragone alcuni gruppi guidati da tal Maarten Van Regteren Altena, chi si ricorda dello splendido “Op Stap” pubblicato su Claxon oltrechè di uno splendido concerto pisano, ma il raffronto mi sembra più che corretto. “Do. So” è un disco singolare, fuori dagli schemi e dalle correnti più o meno dominanti, mal collocabile e, in quanto tale, molto appetibile presso quella frangia di lettori più avventurosi e alla ricerca di opere poco ortodosse. Il vinile è racchiuso in una busta con la riproduzione di un bell`olio su tela astratto firmato da Paul Goodwin, un pittore inglese che ha soggiornato a lungo in Italia, è accompagnato dal link per il download, ed è diviso in un lato cyan e in un lato magenta.
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