Registrato a Breslavia, con il flauto del leader accompagnato dal contrabbasso e dalla batteria dei polacchi Grzegorz Piasecki e Wojciech BuliÅ„ski, questo disco ci propone un Lotz estremamente brillante che scorrazza all`interno della tradizione jazz (Euterpe di Sam Rivers e Segment di Charlie Parker), sconfinando nelle colonne sonore (Song Of Delilah di Victor Young è ripresa da “Samson And Delilah”) e nella musica più propriamente afro (Pata Pata di Miriam Makeba). Questo per quanto concerne le escursioni in terra d`altri, ma i quattro brani che portano la firma dello stesso Lotz (due dei quali composti insieme a Piasecki e uno insieme al flautista indiano Hariprasad Chaurasia) non sfigurano affatto accanto al resto e mostrano influenze di tipo ancor più grandangolare. In particolare metto l`accento su Slap, Kick & Stop, che pare un ulteriore omaggio alla Makeba (nello specifico a quella splendida sinfonia di sospiri che è Amampondo).
Quasi sempre associamo il flauto a un concetto di leziosità .... Giusto, ma questo è il disco che potrebbe riconciliarvi con questo antichissimo strumento.
P.S.: [Mi cospargo la testa di cenere e confesso di ignorare la provenienza di Franz scritta da Michael Moore].
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