ART.CappuccinoNet.com    di e. g. (no ©)





Il cappuccino non è una semplice bevanda, come il caffelatte o il latte macchiato, ma una vera opera d`arte. Ancor più del caffè espresso che, come lo stesso cappuccino, è figlio della meccanizzazione. Perchè se il caffè espresso è un`opera di tipo semplice, il cappuccino è invece il frutto di un`elaborazione più complessa, e nella sua riuscita la manualità dell`artista, il barman, ha una funzione di capitale importanza, addirittura più di quanta ne ha nella preparazione dei cocktail (nei quali le dosi sono comunque predefinite). L`approntamento del cappuccino inizia con il caffè, ed è fondamentale sia scegliere una giusta dose di miscela in polvere sia stoppare la discesa del liquido ad un punto ottimale: nè alto, nè ristretto e cremoso al punto giusto. La qualità della macchina e della miscela hanno chiaramente un ruolo fondamentale, ma la manualità e l`occhio dell`artista (il barman) sono altrettanto importanti. Nel mentre che il liquido scende va scaldato il latte, e manualità ed occhio sono ancora chiamati a far si che la schiuma monti al punto ottimale. E arriviamo così al momento più difficile dell`intera operazione, quello in cui il latte viene versato dalla lattiera alla tazza con il caffè, perchè l`operazione richiede una grande abilità e concentrazione. Il latte e la schiuma devono essere dosati in giusta percentuale e, soprattutto, il movimento della mano che regge la lattiera deve essere tale da determinare quel classico disegno di superficie senza il quale un cappuccino non è degno di tale nome. Una spruzzata di cacao finale può rappresentare un piacevole optional.

Chissà se Ge-Suk Yeo, all`atto di mettere in piedi la sua etichetta discografica, ha pensato a queste cose? Comunque sia i dischi della ART.CappucinoNet.com hanno tutte le caratteristiche del preparato in tazza da cui l`etichetta prende il nome: belli alla vista e gustosi all`assaggio. Ma procediamo con ordine.
Ge-Suk_YeoGe-Suk Yeo è una cantante, compositrice e artista visuale coreana che, seguendo il fascino esercitato su di lei dall`opera lirica, ha raggiunto la Germania, facendo base ad Amburgo, dove ha studiato canto sviluppando la sua voce verso le tonalità del soprano. Questi primi dati portano inevitabilmente alla corte di Cathy Berberian, e la coreana ha certamente tutte le carte in regola per ripercorrerne le inenarrabili gesta. Per il momento la sua ugola ha avuto il modo di distinguersi in contesti legati sia alla musica improvvisata sia alla musica elettroacustica, e non è detto che in futuro non affronti anche situazioni legate alla forma canzone.
Sono solo tre i dischi da lei pubblicati, restando rigorosamente in casa ART.Cappuccino.Net, ma sono in grado di presentare un profilo piuttosto esauriente su quel suo particolare mood in cui si miscelano improvvisazione, tradizione operistica, musica contemporanea, arti visuali e tradizioni coreane. “Segue”, del 2003, raccoglie una serie di duetti fra la sua voce e gli strumenti dello statunitense Blaise Siwula (sax alto, sax soprano, clarinetto e flauti in bambù). Si tratta di improvvisazioni, o composizioni spontanee, in cui le acrobazie della voce, usata come uno strumento, vanno ad interagire in un vero e proprio dialogo con i fiati che, a volte, si esprimono viceversa in modo onomatopeico. Ma non disdegnano, i due, momenti in cui fiati e voce si distendono in fraseggi più `regolari`. Un ottimo inizio.
Il secondo CD della `lady`, ma terza realizzazione dell`etichetta, è il delizioso “Dalbukki” (2005) di cui abbiamo già parlato nello spazio dedicato alle recensioni. Le composizioni, ispirate in parte a personaggi della novellistica coreana, sono di tipo prettamente elettroacustico, con le linee della voce che si intrecciano in arabeschi miracolosi e si fondono con raffinate registrazioni d`ambiente. Si tratta sicuramente del suo disco più importante perchè ne mostra, accanto ed oltre alla splendida voce, le eccellenti doti di compositrice e musicista.
Wittwulf_Malik_Ge-Suk_YeoIn parallelo con ““Dalbukki” viene pubblicata “White Room”, in duo con il violoncellista Wittwulf Y Malik, una composizione di fattura prettamente contemporanea che ne racchiude mirabilmente le varie anime. L`esposizione vocale e i suoni elettroacustici trovano riscontro nel drammatico mood del violoncellista, ed a questo punto entrano in gioco ulteriori memorie che ci portano all`immenso Giacinto Scelsi.
Ho saltato la seconda realizzazione dell`etichetta, pure ottima, perchè è l`unica in cui non compare la musicista coreana. Il disco, intitolato “Clearings”, propone un trio d`improvvisazione pan-europeo formato da John Butcher (inglese) ai sassofoni tenore e soprano, Christoph Irmer (tedesco) al violino ed AgustÖ Fernández (spagnolo) al pianoforte. S tratta di un grande lavoro che attraversa vari stilemi dell`improvvisazione non idiomatica e, motivo importante, dimostra l`intenzione di non racchiudere l`etichetta nei limiti di una struttura ad uso personale.
Esiste un altro disco, prettamente coreano, distribuito in sole 400 copie e nella cui produzione la ART.cappuccinoNet.com collabora con la Song-Joong-Ha Music di Seoul, ed è proprio in un club della capitale sud-coreana che il CD è stato registrato. “Sound Skipping - Sori Numgi”, questo è il titolo, racchiude cinque improvvisazioni di un trio nel quale Ge-Suk Yeo è affiancata dall`incredibile percussionista Je-Chun Park e dall`infervorata pianista Miyeon. Si tratta di un lavoro più focoso dei precedenti e Sori Numgi, questo dovrebbe essere il nome del trio, è uno dei pochi ensemble d`improvvisazione contemporanei che potrebbero farmi fare molti chilometri pur di assistere ad un loro concerto.
Sori_NumgiPer il 2006 è già annunciata una nuova uscita che si preannuncia molto interessante. Si tratta di un nuovo disco in solo della `lady`, intitolato “Five Sequences”, nelle cui cinque piste vengono presi in esame i cinque elementi fondamentali della vita per la cultura dell`est asiatico: legno, metallo, acqua, terra e fuoco.

Ma la coreana, attraverso la ART.CappuccinoNet.com, mette in gioco non solo le sue qualità di musicista e discografica, ma pure quelle di disegnatrice. Sono infatti sue le figurazioni delle splendide copertine che, come detto all`inizio, rendono questi CD, oltre che gustosi all`ascolto, anche belli alla vista. La sua mano tratteggia dei graziosi e poetici quadretti stilisticamente riconducibili ad una miscela di fumetto, graffito e ideogramma. Riporto le copertine dei cinque CD con dovizia di particolari, dabbasso, giacchè mi sembrano essere un elemento niente affatto secondario alla configurazione di uno stile caratterizzante che, innegabilmente, è un dato reale.
E dietro al marchio si nasconde ancora qualcosa d`altro, basta fare una visitina al sito http://art.Cappucinonet.com per scoprire tutta una serie di eventi legati alla sperimentazione sonora di cui questa piccola realtà si è fatta carico. Non è forse in virtù di queste piccole cose che sopravvive la musica che più amiamo? Una visita al sito è vivamente consigliata, anche perchè al suo interno è disponibile un piccolo mail-order che, oltre ai cinque dischi di cui abbiamo parlato, offre alcune produzioni coreane altrimenti difficilmente reperibili sui nostri lidi. C`è un disco in solo del sassofonista Kang Tae-Hwan e un altro (piccola chicca per gli estimatori degli strumenti a percussione) di Park Je-Chun, più varie registrazioni di quest`ultimo insieme a musicisti quali la pianista Miyeon, Leo Smith e Otomo Yoshihide.
Inutile nascondere che ho pensato questo articolo come un piccolo regalo di fine anno per i nostri lettori: spero che abbiate fatto una buona lettura e che facciate buoni ascolti. Buon 2006!!!!!!!!!














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