la Fabbrica e la sua voce    
di andrea ferraris (foto di manuele cecconello)




Valle_Sessera
A ridosso del nuovo millennio, in pieno recupero e ripensamento degli ambienti lavorativi e ad onor del vero, in pieno spostamento del `lavoro sporco` altrove, una delle tendenze più interessanti è stata quella che ha visto la riqualificazione di vecchi `cimiteri degli elefanti` che molte volte erano mal inseriti nel contesto urbano, se non là dove il villaggio industriale o il quartiere dormitorio sono sorti attorno alla fabbrica. Credo che non ci si nasconda nessuna spiegazione psicologica particolarmente complessa dietro al fascino dai vecchi edifici e non penso neppure che ci voglia una fervida immaginazione per esserne attratti, in fin dei conti la vita lascia tracce del suo passaggio anche nel caso in cui si tratti di un vecchio lanificio dove i `muri possono parlare` a chi ha la pazienza e la capacità di ascoltarli. Recuperare una struttura non è esclusivamente una questione di occupazione, esorcismo e neppure un esperimento da letteratura `cyber`, si tratta molto più semplicemente di riappropriarsi dell`identità di un luogo e conseguentemente della comunità che è cresciuta al suo interno/esterno, riscoprire le proprie radici culturali per sapere chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. E così dopo lo splendido lavoro di riqualificazione effettuato alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri anche il lanificio Zingone si trasforma, seppur in modo diverso e non certamente inedito, quanto meno in un modo molto (forse troppo) raro nel contesto del panorama italiano. Purtroppo l`eredità scomoda di avere un passato e delle radici culturali così ricche come le nostre, troppo spesso hanno frenato nel processo di assimilazione ed accettazione dei nuovi artisti e delle nuove forme d`espressione, ma proprio per rimescolare le carte è tanto importante conoscere la propria storia quanto lo è guardare in avanti per non cadere preda dello storicismo e di una sterile nostalgia. Il fatto che il Centro Studi Biellesi abbia commissionato il lavoro a due artisti di Biella come Luca Bergero e Luca Sigurtà , non solo rappresenta un buon esempio di localismo illuminato, ma si inserisce proprio in questo contesto di `recupero` che guarda al futuro in netta controtendenza rispetto al `passatismo` così diffuso in questa epoca. Non semplice `musica` ma `soundscape`, un termine con cui in lingua inglese su per giù si intende parlare della creazione di un `ambiente sonoro`, il che implica sia la commistione di elementi acustici con i suoni elettronici, sia il fondersi in parallelo dell`idea di umano (l`operaio) e di non umano (la macchina). Il suono dell`acqua e quello dei macchinari del lanificio che apparentemente collidono, in realtà diventano elementi essenziali per la ricreazione del paesaggio sonoro in cui immergersi secondo la corretta fruizione di un`istallazione. La fabbrica in questo senso non cessa di essere una `macchina di produzione` ma passa agilmente dalla produzione di lavorati/merci a quella di `suggestioni` che non conducono, per l`appunto, ad un altro `mausoleo della memoria` ma bensì ad un `non luogo`. La Fabbrica della ruota rivive anche a livello visivo grazie allo splendido lavoro fotografico di Manuele Cecconello e che si muove all`unisono con l`ambientazione sonora e con ciò che i locali stessi dell`edificio hanno voluto raccontare. Mi preme sottolineare che istallazioni così in sintonia con il contesto in cui vengono effettuate purtroppo sono merce rara, soprattutto in un paese in cui troppo spesso le amministrazioni locali si sentono assolte dai propri compiti investendo quasi esclusivamente in fiere e sagre, che sì, forniscono splendide situazioni di svago e di valorizzazione dei prodotti locali, ma che ricordano più che mai (come se ce ne fosse ancora bisogno) che `di solo pane non si vive`.


la mostra
Da domenica 6 maggio a domenica 3 giugno 2007 la Fabbrica della ruota di Pray ospiterà la mostra “La fabbrica e la sua voce - trame sonore dell`industria tessile” realizzata dagli artisti biellesi Luca Bergero e Luca Sigurtà e patrocinata dal DocBi - Centro Studi Biellesi.
L`inaugurazione avverrà domenica 6 maggio alle ore 16.
Orari d`apertura: Domenica dalle 15 alle 18.30 o su appuntamento chiamando lo 015 7388393.

Fabbrica_della_ruota

DocBi

il_silenzio_intorno_ai_suoni

reportage_dall'inaugurazione



Come arrivare
da Torino: uscita al casello di Carisio, direzione Cossato e Vallemosso, a Crocemosso bivio a destra verso Ponzone, poi proseguire per Pray
da Milano: uscita al casello di Greggio, direzione Arborio, bivio a sinistra per Rovasenda, Roasio, Crevacuore e Pray, poi seguire per Ponzone da A26: casello Romagnano-Ghemme, direzione Serravalle, bivio a sinistra per Crevacuore, Pray, poi seguire verso Ponzone.




Gli autori

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