sawako    di e. g. (no ©)





Sawako è uno dei personaggi più amati dai nostri lettori, per cui pare logico e debito dedicargli finalmente un articolo retrospettivo. A qualcuno potrà sembrare prematuro, considerando i soli due CD pubblicati, ma è bene tenere a mente che la ragazza ha alle spalle uno sciame di autoproduzioni, produzioni in CD-R ed in mp3, ed inoltre ha partecipato a una matassa inestricabile di compilazioni. Indi per cui ci sono ormai materiali sufficienti al tratteggio di un identikit piuttosto esauriente. Per definire Sawako (Kato), e il miracolo della sua ormai completa affermazione, è sufficiente scomporre ed esaminare al minuto la definizione che lei stessa ha dato di sé: `Tokyo Digital Mutation Girl` (che voglio liberamente interpretare come `ragazza giapponese dell`era virtuale`).

Ragazza: l`essenza al femminile è uno degli elementi caratterizzanti della sua musica e del suo successo, sia per quanto riguarda la sensibilità che trasfonde nelle sue composizioni, con un modo di vedere e interpretare le cose tipicamente `in rosa`, sia per la determinazione e la caparbietà infusa nel raggiungimento dei propri scopi. Fate un po` mente locale e ditemi se quest`ultima non è una vera e propria caratteristica che contraddistingue la donna nella contemporaneità ? E` un aspetto individuabile sia nelle attività professionali sia nelle altre manifestazioni sociali, favorito sicuramente da un progresso scientifico e da un livello di emancipazione in grado di annullare quegli handicap fisici che nel passato avevano tarpato sul nascere buona parte della straripante creatività femminile.

Giapponese: tutti gli elementi distintivi del pianeta musicale posto all`Estremo Oriente, spesso a noi alieni, sono impressi nella sua impostazione e nella sua musica, soprattutto è avvertibile quell`infedeltà ai generi che si contrappone ai catechismi di chi fa e ascolta musica in Occidente. L`accostare - in modo spregiudicato diremmo noi - musica contemporanea, musiche da film, ritmi da discoteca e becere canzoni da classifica fa parte della norma, da quelle parti, e magari lei si ispira in egual misura a Claude Debussy, a Paul Mauriat e a Pierre Schaeffer. Ha comunque una marcia in più rispetto a molti dei musicisti giapponesi suoi contemporanei, o è comunque dotata di un `gusto` musicale più sopraffino, e questo le permette di rimanere sempre in equilibrio e schivare ogni rischio di perniciosi scivoloni nel trito e nel kitsch.

Era virtuale: senza indubbio Sawako è una figlia legittima della virtualità e della informatizzazione; non solo senza i moderni calcolatori elettronici non avrebbe fatto musica, ma non sarebbe neppure riuscita a raggiungere quell`affermazione perseguita essenzialmente attraverso il passa e-mail, tramite una minuziosa attività di corrispondenza, e attraverso la partecipazione a quelle situazioni che rappresentano il pane quotidiano per il popolo di internet. La sua è stata un`escalation da perfetta situazionista della rete, dove la partecipazione a raccolte, più o meno virtuali, le collaborazioni e le produzioni a basso costo hanno rappresentato altrettanti terreni fertili da coltivare. La sua è una popolarità estranea allo strombazzare della stampa, più o meno musicale, e mi sembra che c`è del nuovo in tutto ciò, nella crescita di un pubblico che non dipende dalle pagine scritte ad inchiostro ma si muove per altre tangenti.

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La sua discografia, come già detto piuttosto consistente, può essere suddivisa in CD-R autoprodotti, CD-R `ufficiali`, CD `super-ufficiali`, mp3, brani su compilation e collaborazioni.
In principio ha fatto circolare due singolari `compendi` - “digest 01” e “digest 02” - corredati da disegnini e letterine manoscritte che, nella loro essenza povera e naif, fanno pensare all`arte degli origami. Lei stessa, nelle confezioni, definisce la sua musica come `organic erectronica (organic atmophere with future science)`, definizione che trovo pienamente azzeccata. Qualche dubbio lo riservo invece al `post romantic sound` tirato in ballo, a suo tempo, dal “Boston`s Weekly Dig”, se non altro perchè dentro al calderone del `post romantico` ci può entrare un po` di tutto. Personalmente ritengo si tratti di un `impressionismo` (o di un `ukiyo-e` sonoro, tanto per tingere il tutto con colori giapponesi) improntato da venature `surreali/irreali` e/o giocosamente `infantili`. con_howard_stelzer

Le sue composizioni sono come paesaggi al chiaro di luna dipinti con colori pastello, ma alla loro economia vanno ad aggiungersi altri elementi quali la musica concreta ed un gusto per i montaggi di stampo tipicamente cinematografico. Infine, ciliegina nella torta, c`è una vera e propria passione per i suoni del pianoforte, maggiorato o giocattolo che sia, che ricorrono nella sua musica a più riprese. I due CD-R terminano entrambi, non a caso, con una citazione pianistica del tema conduttore dal film “Un Homme et une Femme” di Claude Lelouch (scritto da Françis Lai). Sawako, più o meno contemporaneamente ai due “digest”, ha realizzato anche un curioso dischettino rettangolare di brevissima durata, intitolato “Sources”, contenente schegge sonore molto più grezze, che non ho ancora capito se vanno intese come raccolta di `fonti` sonore utilizzate altrove o come lavoro compiuto.
L`esordio `ufficiale` su marchio Throat è datato 2002 ed è un CD-R a tre pollici, intitolato “Nana”, a dir poco stupendo (ancor oggi rimane una delle sue realizzazioni migliori). In meno di 20 minuti è racchiuso il suo credo - fatto di registrazioni d`ambiente, suoni di piccoli oggetti e trattamenti al calcolatore elettronico - e tanta è la purezza da far resuscitare le emozioni provocate a suo tempo dalla `neige` di Bernhard Günter.

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Sono stati in molti ad innamorarsi di quelle atmosfere così delicate e poetiche, ma tutt`altro che `fargili`, e fra i tanti c`è Andrew Deutsch, che la chiama a collaborare al suo album del 2003, lo splendido “Electronic Garden” uscito su Anomalous, e nel 2004 produce nella sua etichetta magicIf quello che personalmente ritengo a tutt`oggi il miglior disco di Sawako: “Fishwish”. E` un CD-R con 11 brani, e in alcuni di essi lo stesso Deutsch partecipa suonando sax, violino e armonica. per_ctrlaltcancSi tratta di un lavoro, facile intuirlo, in cui convivono in perfetto equilibrio montaggi di registrazioni d`ambiente, suoni di oggetti e strumenti giocattolo e parti suonate, come nei pochi secondi di Haemo, dove un brusio di voci e suoni di sfondo sottolinea il malinconico incedere dell`armonica. A quanto ne so il disco è ancora disponibile, si può acquistare direttamente nel suo sito, e vi consiglio vivamente di approfittarne. Nel corso del 2003 la sua discografia si era frattanto consolidata con altri due CD-R: il 3 pollici “Nin” per Aesova e “Cotor” per Grain Of Sound. Si tratta naturalmente di altri due dischi sopraffini, se pure si dispongano un pelino sotto ai due cardini della sua produzione in CD-R.
E` fuor di dubbio che Sawako, con questi dischi, è andata definendo un suo 'mood' sempre più personale, all`interno del quale puoi scorgere, aguzzando ben bene la vista, i trattamenti al calcolatore di Pita e quelli al mixer di Toshi Nakamura, le sinewaves di Sachiko M(atsubara), la giocosità in pigiama della Toychestra, i montaggi `concreti` di Aki Onda, quelli plunderfonici di John Oswald, il pop eclettico di O.Lamm..., e la fantasia di tutto il lotto messo assieme.
Nel frattempo vengono pubblicate anche molte cose in rete, fra le quali si distinguono le partecipazioni a compilazioni italiane come la "tu M`p3 curata dai Tu m` o “On How A Picture Can Sound” uscita per la Homemade Avantgarde di Lorenzo Brutti (e oggi fortunatamente ristampata su Sinewaves). Fra i vari lavori in mp3 da raccomandare ci sono anche quelli per il marchio statunitense Statisfield - soprattutto 3 Stories, già incluso in “digest 01”, che è un brano per ronzii elettronici, suoni concreti e pianoforte veramente delizioso - e un “Live in Tokyo” pubblicato dalla ctrlaltcanc di Adriano `Punck` Zanni.

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A proposito di Punk voglio ricordare anche una collaborazione al suo “cdr01”, con uno scambio di remix, ed entriamo così in un altro settore della sua produzione, già parzialmente trattato con il disco di Deutsch. Fra gli altri musicisti con cui ha collaborato vanno citati Hypo (nei CD “Karaoke a capella” e “Random Veneziano”) e Taylor Deupree (interventi di voce e piano giocattolo nell`eccelso “January”). Un`altra collaborazione interessante è quella con il giovanissimo Asuna, aka Naoyuki Arashi, che trova sfogo principalmente nelle tre composizioni del CD-R “Aihara” uscito nel 2004 per la Autumn Records. Nel 2005 la Community Library ha infine pubblicato un intero mini CD - titolo “Omnibus” - in cui sono raccolte altre collaborazioni con alcuni amici di sempre (Tu m`, Hypo, Polmo Polpo...) e altre piacevoli sorprese.
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La sua attività più importante, oltre ai dischi a proprio nome, è però da individuare nella partecipazione ad innumerevoli raccolte quasi sempre dissimili, come lo possono essere “Phonography 2” - secondo numero di una serie dedicata a composizioni che utilizzano registrazioni d`ambiente - e la tripletta “Toxic Girls” (Tsunami-Addiction, 2002), “Muzik” e “Re-Muzik” (.intikrec 2002 e 2004), dove si intruppa insieme a spensierati scavezzacollo che interpretano ilari canzoncine in stili che vanno dal punk, alla musica leggera, all`hip-hop.... E` all`interno di queste tre raccolte che si manifesta un feeling con quell`ambiente franco-nipponico che gravita intorno alle etichette Active Suspension e Clapping Music (The Very Ape, The Konki Duet, Colleen, Hypo, O.Lamm...), a consacrare una predilezione per la tradizione musicale francese che era già trapelata, col senno del poi, e non è quindi affatto casuale se nel preambolo iniziale ho inteso citare proprio tre musicisti francesi quali suoi possibili ascendenti.
Fra le altre compilation ricorderei “Bricolage n° 1” della Illegal Art e “Costarring From Cherry Farm 01” della Cherry Music. La prima è un compendio di piccole situazioni illegali, fatto di montaggi estemporanei e disarticolati: Super Star, il brano di Sawako, inizia e si conclude con le solite note da “Un Homme et une Femme”, una vera ossessione, ma nella parte finale (a quello da lei altrimenti definito come shalalalala) si sovrappone una citazione, non inattesa ma di assoluto fair play, della rollingstoniana Satisfaction. Si tratta di un disco veramente eccezionale, per quanto mi risulta la migliore raccolta a cui ha preso parte. Anche il disco della Cherry Music - un CD-R in questo caso - è molto interessante, soprattutto perchè la presenta nuovamente in collaborazione con Asuna, e il `meeting` con questo giovanissimo talento è sicuramente uno dei più stimolanti fra quelli che ha intrapreso (Asuna riveste un ruolo di primo piano anche nella definizione del superbo “Yours Gray”).

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Ma sta forse in “Two Point Two”, doppia raccolta uscita nel (2003) su 12k/Line, la sua partecipazione più importante, perchè rappresenta un po` l`ingresso nel grande giro e il preludio alla realizzazione del suo secondo CD “Hum”. I molti che seguono d`appresso quest`etichetta, come si trattasse di una chiesa, conosceranno di sicuro questa pubblicazione; per gli altri faccio presente che Sawako apre il disco 12k davanti a gente come Sébastien Roux, Taylor Deupree, Komet, Sogar, Ghislain Poirier, Kenneth Kirschner... e penso che la fresca musicalità di Air.Aif, se pure non la mostri al meglio delle sue possibilità , non può che aver colpito i molti seguaci dell'etichetta newyorchese. A puro scopo informativo accenno ad alcuni musicisti presenti nel disco Line: Steve Roden, Richard Chartier, Steinbrüchel e William Basinski.

Siamo così arrivati al nocciolo della storia, e quindi ai due CD super-ufficiali, cioè non CD-R, che sono “Yours Gray”, pubblicato su and/OAR nel 2004, e “Hum”, pubblicato su 12k nel 2005. Il primo, secondo me uno dei dischi più belli del 2004, è essenzialmente costituito da registrazioni naturali, ed è stupefacente l`equilibrio ed il gusto con cui vengono sintetizzati e portati a convivere elementi precari, e spesso in contrasto, quali la naturalezza e la purezza del suono. Sawako è circondata da numerosi collaboratori, tutti giapponesi, fra i quali è d`obbligo citare `Toshi` Nakamura, Asuna, Kiyoharu Kuwayama e Mitchell Akiyama. “Yours Gray” è il disco che avrebbe dovuto rivelarla ad un mondo, quello della stampa musicale, che purtroppo è troppo occupato a guardare dietro le proprie spalle e ad usare i musicisti per promuovere se stesso.
Ma il fatto che il disco passi quasi inosservato non le impedisce certo di tornarancora più agguerrita, trascorso poco più di un anno, con il suo secondo album su 12k, che è un lavoro più `suonato` in senso tradizionale, anche se trattato digitalmente, e quindi adorno di arabeschi sia strumentali sia vocali. Siamo nuovamente al cospetto di un disco molto bello, c`era forse da dubitarne, seppure si tratti di una bellezza statica, quasi immobile, che sembra risentire della tendenza a standardizzare la propria produzione da parte delle 12k; suona, cioè, come ti aspetti che debba suonare un disco con quel marchio e, sinceramente, ho un po` di idiosincrasia nei confronti di questo tipo di produzioni. Ci sono nuovamente alcune presenze preziose, se pure in minor numero e se pure si tratti soprattutto di nomi legati all`etichetta (come lo stesso boss Taylor Deupree e Kenneth Kirschner), e fra di esse mi sembra importante rilevare quella del chitarrista Hayato Aoki perchè potrebbe essere foriera di qualche sviluppo futuro inedito ed inatteso.
Nonostante questa incontestabile escalation Sawako continua, in linea di massima, a rimanere un personaggio estraneo alle grandi riviste che fanno tendenza. Poco importa, dacchè lei seguita imperterrita a percorrere la propria strada ed a conquistarsi nuovi fan, e questo articolo diventerà , come da prassi, uno dei più letti in assoluto di sands-zine. Statene pur certi.
Collegamento con il sito di Sawako: www.troncolon.com.



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