`Vento di maestrale´
|
Autore disco: |
Giorgio Albanese |
Etichetta: |
Skycap Records (D) |
Link: |
www.giorgioalbanese.it www.skycap-music.com |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2016 |
Titoli: |
1) Slot Machine 2) Schizofrenie 3) Behind The Blue Sky 4) Lobbiyng 5) Labirinto 6) Suite del Maestrale |
Durata: |
57:18 |
Con: |
Giorgio Albanese, Steve Potts, Gianni Lenoci, Danilo Gallo, Adolfo La Volpe, Pippo “ark” D`Ambrosio, Dario Nitti, Antonio Valente, Giorgio Distante, Mike Rubini, Michele Salvemini, Alberto Piccinni, Giorgia Santoro, Stefano Luigi Mangia, Pablo Montagne, Giovanni Angelini, Pino Basile, Giacomo Mongelli |
|
germania, terra promessa ... |
x parminder kaur (no ©) |
|
Sempre pensando ai nostri lettori come a un pubblico alla ricerca di musiche di qualità , certo, ma anche dotate di una loro originalità e, soprattutto, di uno o più motivi di essere, cerco di consigliare dischi in grado di soddisfare tali esigenze. “Vento di maestrale” cade, a tal proposito, come il cacio sui maccheroni. A iniziare dalla premesse che vedono un fisarmonicista, il pugliese Giorgio Albanese, alle prese con la musica jazz.
Quello fra la fisarmonica e le musiche di derivazione afroamericana non è certo un rapporto consono o privilegiato e, tranne rare occasioni, lo strumento è soprattutto associato alla musica folk europea o, ancor più propriamente, alla musica popolare d`intrattenimento. Con le dovute eccezioni, questo sempre, a partire dal fatto che un suo parente prossimo è lo strumento principe del tango argentino. In ambiti più propriamente sperimentali, o in territori limitrofi al jazz, citerei comunque almeno i nomi di Pauline Oliveros, Alicia J. Rose (Miss Murgatroid), Guy Klucevsek, Sven-Åke Johansson, Antonello Salis e Alfredo Costa Monteiro, oltre a una schiera di francesi con in testa Richard Galliano.
Albanese, rispetto a buona parte dei nomi citati, propone strutture più tradizionalmente jazzistiche, pur facendo riferimento a un jazz free e post free, dal decorso fluido e mai banale, che sembrano soprattutto far riferimento alla ricchezza armonica di Eric Dolphy. Strutture che, è bene ribadirlo, trovano una loro originalità aggiuntiva proprio nel suono particolare della sua fisarmonica.
Nell`occasione si ascoltano due tipi di formazione: una orchestrale, di ben 15 elementi, e un quintetto (in un brano allargato a sestetto per la presenza del chitarrista Adolfo La Volpe). In entrambe le formazioni si avverte la presenza prestigiosa di Steve Potts ai sax soprano e alto, mentre in quella più ristretta c`è quella altrettanto importante di Gianni Lenoci al piano.
Il brano orchestrale, lo stesso che da il titolo al disco, nella sua forma di suite della durata di oltre 20 minuti è chiaramente più articolato degli altri e presenta sorprese accessorie come gli strumenti auto costruiti di Alberto Piccinni e le marimba di Dario Nitti e Antonio Valente. Qui la struttura è più polimorfa, con sequenze che passano dall`insieme al particolare e dal forte al piano, e con alcune coloriture drammaticamente noir.
“Vento di maestrale” è stato registrato nel 2012 in quel di Bari, ma fra la sua genesi e la sua pubblicazione, ad opera della tedesca Skycap, sono trascorsi ben quattro anni, che per altro non hanno affatto nociuto alla sua freschezza. Altamente consigliato.
|
|
|
Data Recensione: 17/2/2018 |
|
|
|

|
`Vento di maestrale´ |
|
|