Ci siamo occupati di recente dei sassofonisti Christian Ferlaino e Renato Ferreira, calabrese il primo e brasiliano il secondo, e li ritroviamo entrambi in questo quartetto (dove Ferreira suona però il contrabbasso) che condividono con il pianista Herbert De Jonge e con il batterista Hans Houtman, entrambi olandesi.
Haffah - nome che dovrebbe derivare dalla città siriana al-Haffah, una delle zone più calde del pianeta - è un quartetto di free jazz che sembra porsi sulla linea dettata dai gruppi di Thelonious Monk, John Coltrane e Alex Von Schlippenbach, anche se, rispetto a quei gruppi, è qui evidente l`assenza di un leader. Quattro voci che interagiscono in maniera e con una logica paritetica, quindi, alla maniera dei migliori combo del free jazz, dando vita a una musica atematica e torrida, pregna di colori e di suggestioni.
Dal quadro generale si differenziano due brani: Mi & Nim e We Have To Go. In Mi & Nim le note rarefatte di un piano alla Tilbury sono calate in una giungla fatta di schiocchi d`ancia, strappi di corde, colpi sulle giunture dei tamburi e da qualche fraseggio molto delimitato. We Have To Go è una melodia niente affatto torrida, quasi delicata, che sembra procedere per onde e appare più strutturata rispetto al resto del CD, la musica giusta per uscire di scena.
Un disco ben riuscito.
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