Sono più di dieci anni che Adamennon (aka Adam Van Maledict, ma dubito che anche questo sia il suo vero nome) delizia i cuori più malsani con le sue produzioni (spesso auto- e in CD-R).
“Le nove ombre del caos” è la sua seconda pubblicazione su Boring Machines, a seguire il vinile “Turiya” del 2015. L`idea che sta dietro al disco è quella della colonna sonora immaginaria, presentata però come se lo fosse di un film realmente esistente. Suggestive in tal senso sia l`immagine di copertina sia la scritta in alto che riporta «Colonna Sonora Originale». Per non parlare della locandina compresa nella confezione dove sta scritto: «Boring Machines presenta: Adamennon - Le nove ombre del caos - disponibile solo nei migliori cinema dal 15 febbraio 2017». I riferimenti sono chiaramente al cinema orrorifico, e le musiche del CD lo confermano. Solenni, essenzialmente tastieristiche, coronate da cori e recite oscure, affondano le loro radici nel gotico romantico e nell`opera per il cinema di artisti quali Goblin, Vangelis e Keith Emerson. Ci sono però anche un minuetto per diavoletti dispettosi alla gremlins (La giostra del folle), il romanticismo puro di La caduta nel perpetuo oblio e dei morriconismi che risolvono prima in messa blasfema e poi in una cacofonia della natura (Il risveglio della morte universale / Le nove ombre del caos).
“Le nove ombre del caos”, in conclusione, è una colonna sonora immaginaria assai meno astratta di una colonna sonora reale (scusate il pasticcio) e, se il genere rientra nei vostri interessi, l`acquisto mi pare obbligatorio. Sta poi a voi l`utilizzo da farne: come sottofondo ai vostri incubi o per cucirci sopra la trama di un film tutto vostro.
In ogni caso, buon sabba.
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