`Spiralis Aurea´
|
Autore disco: |
Stefano Pilia |
Etichetta: |
Die Schachtel (I) |
Link: |
www.dieschachtel.com www.youtube.com/watch?v=nVjKoWTQQ1U www.youtube.com/watch?v=MDuEnCiYQEA |
Formato: |
CD |
Anno di Pubblicazione: |
2021 |
Titoli: |
1) Crux 2) CodeXIII (+) 3) Imago 4) Ascensio 5) Spirals 6) Aurea part I 7) CodeXIII (O) 8) Ouroboros 9) Hannah 10) CodeXIII (( )) 11) Aurea part II 12) XIII 13) Aurea part III |
Durata: |
78:02 |
Con: |
Mattia Cipolli, Elisa Bognetti, Stefano Pilia, Alessandro Di Marco, Elena Maury, Alessandro Savio, Enrico Gabrielli, Valeria Sturba, Giuseppe Franchellucci, Adrian Utley, Alessandra Novaga, Jacopo Incani, Cecilia Stacchiotti, Silvia Tarozzi |
|
pilia ci riconsegna la figura del compositore |
x mario biserni (no ©) |
|
Dopo averla annunciata da tempo pubblichiamo finalmente la recensione a questo disco. Fuori tempo massimo, vien da dire, non solo perché il disco è stato pubblicato da più di un anno ma anche perché, soprattutto perché, nel frattempo Pilia ha pubblicato altri materiali.
Ma chi se ne frega.
Innanzi tutto non guardo a una recensione come a una gara a chi arriva primo, e penso a quante recensioni sprecate si vedono perché fatte frettolosamente con tale obiettivo, e oltretutto non apprezzo neppure più di tanto gli sport agonistici. L’unico sport che ha senso è quello combattuto con se stessi per migliorarsi, questo è ciò che penso. In secondo luogo ritengo “Spiralis Aurea” un disco talmente importante da dover essere recensito e recensito di nuovo, ad ibidem, anche fra dieci anni.
Probabilmente i nostri lettori sanno bene chi è Stefano Pilia, ma in egual misura mi sembrano utili due cenni storici.
È necessario iniziare citando iXem, un collettivo di musicisti interessati alle arti sperimentali, che prese forma verso la fine del millennio scorso e rappresenta l’evento musicale recente più importante avvenuto in Italia dopo il progressive italiano degli anni Settanta. Boooom!, diranno subito gli immancabili detrattori, e il beat e i cantautori dove li mettiamo? Li mettiamo da parte, perché il beat e i cantautori sono fenomeni prettamente italiani mentre iXem e il progressive, che comunque trovo sopravvalutato rispetto alla sua rilevanza artistica, hanno avuto una rilevanza internazionale. Hanno infatti fatto parte di iXem musicisti tuttora conosciuti e quotati a livello globale come Giuseppe Ielasi, Claudio Rocchetti, Valerio Tricoli e Andrea Belfi, tanto per citare solo la punta di un iceberg che ha trascinato dietro a sé mille altri frammenti. Pilia fu uno degli ultimi ad aggregarsi al carrozzone, e lo foce un po’ sotto tono, con discrezione, ma alla distanza è il musicista iXemiano che più si è affermato. Non ne sto facendo una questione di merito e di bravura, quindi non me ne vogliano gli altri, semplicemente faccio riferimento alle numerose pubblicazioni, ai vari gruppi di cui ha fatto parte (dai ¾ agli In Zaire), alle numerose collaborazioni (dagli Afterhours a Rokia Traoré), e mi fermo qui perché basta fare un giro in rete per capire quanto è estesa la ragnatela di attività che lo coinvolge. E poi non sono in molti, fra i musicisti italiani, ad aver condiviso il palco con calibri da novanta come John Paul Jones e Paul McCartney (vedi il video a uno dei link riportati sopra).
Quindi, come si direbbe ad Arezzo, non si tratta affatto di Chiuschino!
Fatta questa premessa, e il compito era piuttosto semplice, resta di dire perché, pur all’interno di una discografia tanto ingente, “Spiralis Aurea” è un disco così importante, e questo è meno semplice.
Si tratta di un disco post-minimalista, con tredici brani fortemente contemplativi che sprigionano misticismo da tutti pori, il cui titolo rimanda a Fibonacci, e alle interconnessioni fra la matematica e le geometrie della natura, che sicuramente hanno ispirato le composizioni a livello filosofico se non metodologico. Ma di tutto ciò parlano diffusamente lo stesso Pilia in una presentazione del disco, che trovate su You Tube ad uno dei link riportati sopra, e Julian Cowley, nel libretto con le note allegato alla confezione.
Quello che mi preme sottolineare è altro. Nell’ambito specifico in cui Pilia si colloca, un ambito non propriamente accademico né strettamente neo-classico, la figura del musicista compositore si è come dissolta. «Ma che dici», obietteranno in molti, «sono compositori anche i Pink Floyd o i Lennon-McCartney, e pure le creazioni della musica improvvisata vengono oggi definite come composizioni istantanee».
Vero e sacrosanto.
Ma ciò che io intendo è che si è dissolta, tranne rare e sporadiche eccezioni, la figura del compositore inteso in senso classico, così come lo sono stati Bach e Beethoven o, in tempi a noi più prossimi, Eliane Radigue o John Cage, cioè del musicista che compone della musica da affidare all’esecuzione di altri.
In tal senso Pilia, che a livello esecutivo compare solo in sei dei tredici brani, lancia un piccolo segnale. Magari “Spiralis Aurea” rimarrà una splendida rosa nel deserto, destinata a durare una giornata e a non dare nessun frutto, oppure fruttificherà e disperderà al vento quei semi destinati a rimboschire il panorama musicale con tanti di quegli arbusti che sembravano destinati a estinguersi. Solo il futuro saprà darci le risposte, e forse noi non ci saremo, ma intanto possiamo goderci queste tredici perle – tutte per piccole formazioni che vanno dal brano per solo organo a quello per quartetto d’archi e dal duo piano + violino al trio di chitarre elettriche e synth, come qualcosa di più autentico rispetto al classico regalo al di fuori delle feste comandate.
Anche perché Pilia ha raccolto un manipolo di esecutori con i fiocchi: da Enrico Gabrielli a Adrian Utley dei Portishead, da Alessandra Novaga a Iosonouncane, da Silvia Tarozzi a Mattia Cipolli … (sopra, come al solito, l’elenco completo degli strumentisti che sono presenti).
“Spiralis Aurea”, per concludere, è il disco più importante – con ciò non intendo dire né il più bello né quello che io preferisco, pubblicato in Italia in questi primi venti anni del terzo millennio.
Prossimi top: “Twofold” // “Made Out Of Sound” // “Decameron” di Onno Govaert & Verhoeven / Serries // Chris Corsano & Bill Orcutt // Philipp Schaufelberger & Pierre Favre; “Orchid Music” // “Green Album” di Juraj Kojš // The Vegetable Orchestra; “Ossi – Album Su Lp” di Ossi; “Monk On Viola” di George Dumitriu; “Ornettiana” di Monica Nica Agosti – Shapex; “Transient” // “Herbstreise” dei Clairvoyance // Nicola Guazzaloca & Gianni Mimmo; “Trónco” dei Trónco; “Mycelium” // “The Asocial Telepathic Ensemble” degli Spill // Autori Vari; “Tales From An Underground River” degli Open To The Sea; “Perlée De Sève” di Roxane Métayer; “Sonatas & Interludes” // “Concord” // “The Time Curve Preludes” di Agnese Toniutti // Phillip Bush // William Duckworth ...
|
|
|
Data Recensione: 14/11/2023 |
|
|
|
|
`Spiralis Aurea´ |
|
|