`Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm´ // `Gelbe Tupfen´

Autore disco:

Valerio Tricoli // Domenico Sciajno & Ralf Wehowsky

Etichetta:

Bowindo (I) // Bowindo (I)

Link:

www.bowindorecordings.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2006

Titoli:

1) Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm // 1) i.Dk.Sk. 2) i.k.k. - mneme gelb

Durata:

34:46 // 58:12

Con:

Valerio Tricoli, Stefano Pilia, Claudio Rocchetti, Giuseppe Scopelliti, Mathias Forge // Domenico Sciajno, Ralf Wehowsky

nuovi punti nodali all`interno di percorsi lungimiranti

x e. g. (no ©)

Quando sembrava che il marchio Bowindo fosse ormai cosa da archiviare, seppellito sotto le difficoltà insite in quelli che erano i suoi pregi, ecco che giunge inattesa questa doppia realizzazione.
Seppure molte delle premesse che stavano dietro alla comparsa dell`etichetta discografica siano oggi vanificate, i soli Sciajno e Tricoli sono rimasti a tirare avanti l`impresa, la rifioritura di un marchio che aveva destato tante aspettative, attraverso un catalogo di altissimo livello (seppure ancora povero), non può che riattizzare il nostro entusiasmo. Tanto più che la qualità delle nuove uscite non ha nulla da invidiare alle precedenti.

Valerio Tricoli: un viaggio allucinato.
Concordo pienamente con Salvatore Borrelli quando afferma che i ¾ HadBeenEliminated sono, `insieme a Sinistri ed OvO, il gruppo più internazionale, produttivo e davvero trasformativo in Italia`. Vorrei aggiungere, a proposito delle differenze con i Sinistri, che mentre questo è un disegno in divenire pensato lucidamente da un'unica mente, i ¾ nascono come confluenza di più personalità e la loro proposta è soggetta a variazioni molto più significative. I progetti paralleli dei primi vanno visti e compresi alla luce di quello che è il fulcro centrale mentre quelli dei secondi sono la base da cui partire per esplorare completamente i sentieri tracciati dal gruppo. Per gli estimatori dei 3/4 , quindi, il secondo disco di Valerio Tricoli (insieme al primo ed a quelli di Pilia e Rocchetti) non può essere definito altrimenti che indispensabile. Nonostante il contributo in `materie prime` offerto dai suoi pard Pilia e Rocchetti (ma anche da una sua vecchia conoscenza qual è Scopelliti e dal trombonista francese Mathias Forge), Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm è una scultura sonora montata e plasmata in tutto e per tutto dalle mani del suo autore. Una innegabile crescita compositiva, rispetto al pur valido “Did They? Did I?”, si adegua al passo di una qualità sonora che da sempre ha in Tricoli un fuoriclasse riconosciuto. Come dire che le qualità architettoniche del brano sono perfettamente bilanciate con quelle ingegneristiche. E` soprattutto l`arte compositiva a sorprendere, se pure l`immediatezza di un primo ascolto possa far ammutolire per il `respiro dei suoni`, nella fattezza di una specie di racconto sonoro allucinato - o meglio ancora di un viaggio che, sorprendentemente, termina al punto di partenza a dispetto di un percorso non necessariamente circolare - distratto a tratti da sedimenti percussivi. La composizione è dotata di una spazialità nitida ed effervescente, ed è assolutamente priva di risvolti claustrofobici, tanto che induce la sensazione di stare sotto una grande volta e conferma come super-azzeccato quel paragone fra la musica di Tricoli e il “Blue” di Jarman (stigmatizzato ancora dalla magica penna del Borrelli), e pure presenta tratti distintivi in una sua specifica policromia.

Domenico Sciajno: un viaggio scabroso.
Domenico Sciajno, fra i musicisti italiani, è quello che meglio ha saputo tracciare un percorso internazionale fatto di collaborazioni ad hoc che ne hanno scandito le tappe. Tale percorso, visto a posteriori, pare seguire una sua logica ben precisa; ma è altrettanto palese che seguito in progressione appare come imprevedibile e assolutamente sorprendente. Non era affatto scontato che, a partire dalla collaborazione con Alvin Curran, Sciajno sarebbe andato a parare in questo tªte à tªte con Ralf Wehowsky! “Gelbe Tupfen” proviene dallo stesso progetto da cui venne tratto il CD “I.K.K.” pubblicato dalla Sirr (vedi la recensione di Fioratti). Nulla da aggiungere, per quanto riguarda la genesi del progetto, a quanto scriveva lo stesso Fioratti: `“I.K.K.”, che sta per `Ihr Kinderlein Kommet` (all`incirca `venite piccini`), non è altro che un canto natalizio nato alla fine del `800; in questo caso stiamo parlando di una rielaborazione abbastanza pesante di vecchie registrazioni dell`interpretazione di sua figlia Sonja (di Wehowsky), ricordi di famiglia per intenderci`. Nel disco Sirr la manipolazione di Wehowsky sul canto natalizio era affiancata da quella di altri nomi, che però rappresentavano solo una parte di quelli che avevano effettivamente aderito. Ed ecco che un altro tassello si aggiunge, per l`ascoltatore più curioso sarà un bel giochetto affiancare l`ascolto della versione di Sciajno a quelle presenti nel disco Sirr, a dare una definizione più completa di quel progetto. Il titolo dato da Sciajno alla sua rielaborazione, i.Dk.Sk., riprende quello originale con l`unica aggiunta delle sue iniziali D e S. L`atteggiamento conservativo termina qui, dal momento che il brano si muove in pratica per tangenti assolutamente originali che, vista la `ricchezza` d`invenzioni complessiva, appaiono impossibili da descrivere al minuto (pena il rischio di trasformare questa recensione in un tomo della “Treccani”). Mi limiterò a osservare che è diviso in quattro parti e una coda, che in origine era in quadrifonia mentre questa versione è binaurale (viene consigliato l`ascolto in cuffia) e che il suo fascino è amplificato dall`eccellente dinamica della registrazione. Per il sottoscritto si tratta della miglior produzione di Sciajno in assoluto e ne consiglio l`ascolto anche a coloro che ritengono la sua musica troppo contorta e cerebrale. Ma non finisce qui ché, come una ciliegina sulla torta, il disco contiene anche un ulteriore rielaborazione (questa volta basata sul materiale di Sciajno oltre che su parti di quello originario) fatta da Ralf Wehowsky. Mi sembra di cogliere in questa maggiori nessi con la cultura industrial e una maggior compattezza-monotonia, da non leggere necessariamente in termini negativi, e comunque il tedesco si conferma un maestro in questo tipo di elaborazione-composizione elettronica. Se una critica può essere fatta, ma più che una critica è un rincrescimento, riguarda il fatto che non è stato possibile raccogliere tutto questo materiale in un unico cofanetto come avvenne una decina d`anni fa con l`eccellente “Tulpas”. Ma per gli estimatori di Sciajno questo è forse un vantaggio, non devono acquistare un costoso cofanetto per un unico brano, mentre gli altri non avranno certo problemi a mettere insieme i vari cocci che, uniti, vanno a comporre l`insieme del progetto “I.K.K.”.

Catalogo Bowindo:
“Aestethic Of The Machine” di Elio Martusciello
“Did They? Did I?” di Valerio Tricoli
“Charlemagne, la vue attachée sur son lac de Constance, amoureux de l` bime caché” di Alessandro Bosetti / Antje Vowinckel
“The d&b album, featuring: do shine`o & prinsjan” di Domenico Sciajno & Gert-Jan Prins
“Oreledigneur” di Giuseppe Ielasi & Renato Rinaldi
“3/4HadBeenEliminated” dei ¾ HadBeenEliminated
“Gelbe Tupfen” di Domenico Sciajno / Ralf Wehowsky
“Metaprogramming From Within The Eye Of The Storm” di Valerio Tricoli.


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Data Recensione: 2/12/2006

`Trónco´  

`Transient´ // `HerbstReise´  

`Due Mutabili´ // `Cadenza del Crepuscolo´  

`Ornettiana´ // `Monk On Viola´  

`The Quietest Of Whispers´  

`Ochotona Calls´  

`Zanshou Glance At The Tide´  

`OSSI – Album Su LP´  

`Quadrivium´  

`An Artist’s Life Manifesto´  

`Terrestrial Journeys´  

`Uragano´  

`Live at De Roze Tanker´ // `Left Side Right´  

`Tetrapylon´  

`Orchid Music´ // `Green Album´  

`333´  

`From Solstice To Equinox´ // `Starlight And Still Air Reworked´ // `Out Of Standard!! – Italia 11´  

`All The Way Down´  

`Twofold´ // `Made Out Of Sound´ // `Decameron´  

`Conjugate Regions´  

`Wells´  

`Spiralis Aurea´  

`Black Holes Are Hard To Find´  

`Níjar´  

`Songs in Time of Plague´  

`Austin Meeting´  

`Arkinetics´  

`Shirwku´  

`Le Jardin Sonore´ // `TMR´  

`Folk! Volume 1´ // `Folk! Volume 2´  

`Ilta´  

`Sings´  

`Tempoo´  

`After The Storm (complete recordings)´  

`Virus´  

`Blue Horizon´  

`Hide Nothing´ // `BeforeThen´  

`Signals´  

`You’re Either Standing Facing Me Or Next To Me´ // `Yurako´ // `My Lord Music, I Most Humbly Beg Your Indulgence In The Hope That You Will Do Me The Honour Of Permitting This Seed Called Keiji Haino To Be Planted Within You´  

`The Soundtrack Of Your Secrets´  

`Transmutation Of Things´  

`Run, The Darkness Will Come!´ // `Fetzen Fliegen´ // `Two Sides Of The Moon´  

`Double Exposure´  

`People And Places´  

`Landscapes And Lamentations´  

`The Living, The Dead, The Sleepers And The Insomniacs´