`Drums & Octobass´ // `Always I Gnaw´

Autore disco:

Keiji Haino & Guro Moe // Sult

Etichetta:

Conrad Sound (N) // Thin Wrist Recordings (USA)

Link:

www.conradsound.com
www.blackeditionsgroup.com/thin-wrist-recordings
www.sands-zine.com/archiviorec.php?IDrec=2480

Formato:

2CD, LP // LP

Anno di Pubblicazione:

2023 // 2023

Titoli:

1) Flower Which Is Orange And Very Strong-Willed2) Flower Which Is Pink, Small And Resistant 3) Flower Which Is A Small River, Which Is A Yellow Sparrow 4) Flower Of Ice Flower Of Granite Flower Of Earth Crust Flower Of The Earths Interior Flower Of The Air Of The Puls Of The Wave // 1) It Sifts 2) Skin Behind Trees 3) The Freedom Of Others Extends Mine To Infinity

Durata:

74:51 // 47:36

Con:

Keiji Haino, Guro Skumsnes Moe // Jacob Felix Heule, Håvard Skaset, Guro Skumsnes Moe

musicisti che non finiscono mai di stupire

x mario biserni (no ©)

Deve esistere un legame molto forte, seppure occulto, fra la tradizione culturale norvegese e quella giapponese. Un legame profondo, che si riflette nella diffusione di forme musicali estreme in entrambi i paesi. Cosiccome nel modo in cui i musicisti norvegesi e giapponesi si appropriano di rock, jazz e psichedelia per rileggere tali generi dando vita a qualcosa di nuovo e distintivo. Sicuramente è da considerare una tradizione sciamanica che si riflette in una religiosità che, nel bene come nel male, presenta tratti forti e soluzioni drastiche. Rientra quindi nello scipite del prestabilito, seppure non inevitabile, questa collaborazione fra Guro Skumsnes Moe e Haino Keiji. Molto più indecifrabile sarebbe stato prevedere le modalità nelle quali si sarebbe svolta, pure se erano prevedibili le sue forti connotazioni sciamaniche. Il titolo pare riduttivo, seppure la batteria di Keiji, suonata nella modalità energica tipica dei cerimoniali giapponesi, e l’ottobasso di Guro Moe, delineino due aspetti fondamentali del disco. L’ottobasso, in particolare, è un mostro con tre corde alto oltre tre metri e mezzo inventato nel XIX secolo dal liutaio francese Jean-Baptiste Vuillaume su indicazione del compositore Hector Berlioz (si potrebbero contare nelle dita delle mani, sono convinto, le volte in cui è stato utilizzato dal momento della sua invenzione, e sto chiaramente esagerando ma non troppo!). Non può comunque passare inosservato l’uso selvaggio e animalesco della voce da parte di entrambi i protagonisti. Senza dimenticare, infine, l’utilizzo meno caratterizzante, ma comunque significativo di fisarmonica, harmonium e shenai (strumento a fiato di origine indiana simile all’oboe). Ce n’è abbastanza per incuriosire gli amanti delle proposte musicali più inconsuete.
Nel caso di “Drums & Octobass” è assolutamente consigliato l’acquisto della versione in doppio CD che, rispetto al vinile, contiene un brano in più della durata di ben 43 minuti.
Esiste più di un legame fra questo disco e “Always I Gnaw” dei Sult, un gruppo del quale mi sono già occupato a più riprese. Innanzitutto Guro Skumsnes Moe, la cui presenza è un faro che illumina la rotta in entrambe le situazioni. In secondo luogo la partecipazione degli altri due terzi dei Sult alla realizzazione di “Drums & Octobass”: il chitarrista Håvard Skaset, pure lui norvegese, come produttore esecutivo, e il batterista statunitense Jacob Felix Heule al missaggio.
È con sommo piacere che infine mi appresto a fare la recensione di questo disco, un autentico capolavoro, recensione che avevo già annunciato alla fine del 2023 quando l’avevo segnalato come mio disco dell’anno.
Per inquadrarlo nella giusta prospettiva va innanzitutto detto che si tratta di un disco di una musica improvvisata che, come si legge nella frase di Bakunin ripresa da un libro di Lȇ Quan Ninh e utilizzata per titolare il terzo brano, intende come tale rappresentare una dichiarazione d’intenti politica e sociale: «The freedom of others extends mine to infinity».
“Always I Gnaw”, oltre che per la musica (forse ancor più che per la musica), va valutato come progetto. Innanzi tutto il disco è un multiplo proposto in tre varianti, ognuna delle quali è contraddistinta da una diversa immagine fotografica di Aage Villy Skåret (riporto sotto le immagini di tutte e tre la varianti). All’interno è contenuto un inserto trifoglio di 29 x 69 centimetri stampato su entrambi i lati con altrettante notevoli foto di Aage Villy Skåret.
Ma non fraintendete, quanto ho scritto non significa affatto che la musica contenuta in “Always I Gnaw” non ha importanza. Tutt’altro, si tratta di materiali improvvisati su strumenti acustici, chitarra, contrabbasso e grancassa, sulla scia della nobile tradizione rappresentata da AMM e Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza. È una musica improvvisata di altissimo livello che non lascia mai spazio a momenti di stanchezza.
Una qualità che è confermata dalla statura dei tre musicisti. Lo statunitense Jacob Felix Heule è attivo in numerosi progetti fra i quali brilla come oro puro il duo con il chitarrista Bill Orcutt (“Colonial Donuts”).
Di Guro Skumsnes Moe si recensisce qui il recente duo con Haio Keiji. Per il resto è attivissima nella scena norvegese dell’improvvisazione con puntate nel noise rock attraverso il gruppo che porta il suo stesso nome (Moe).
L’attività di Håvard Skaset è legata doppia mandata a quella di Guro Moe, con la quale condivide varie situazioni a partire dai Sult e dai Moe. Per il resto intrecci con quelle realtà, tipo Ultralyd e Lemur, sulle quali ci sima a suo tempo lungamente soffermati.
Musicisti che non finiscono mai di stupire.

Prossimi top: “Rifugi” // “Ellittica” di Filippo Sala // Carlo Maria Martoni; “Ottomani” di Linardi, Sinigaglia, Tajè & Uggeri; “Ash” // “The Great Green” // “Futuro Ancestrale” // “Vostok: Remote Islands” di Ava Trio // Ava Trio // Giuseppe Doronzo, Andy Moor & Frank Rosaly // Fie Schouten, Vincent Courtois & Guus Janssen; “Boxer Rebellion” del Looty Trio; “Extended II – For Strings And Piano” // “Duo” // “Black Forest Diary” // “Irrlicht” di Daniel Studer // Monchocé & Studer // Kimmig, Studer & Zimmerlin // Umiak; “Crescent” di Kamala Sankaram; “Vittorio Nistri – Filippo Panichi” di Filippo Nistri & Filippo Panichi; “Akystret” di Ypsmael; “Kronblade” // “Cuore Esicasta” di Irene Bianco // Casa; “First Recordings” di Lhasa De Sela & Yves Desrosiers ...


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Data Recensione: 25/6/2025

`Drums & Octobass´ // `Always I Gnaw´  

`Escale´  

`Jalitah´  

`Catacryptico´  

`Farahser´  

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´  

`Pale Blue´