`When The Crickets Sing´
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una boccata d'aria fresca |
x mario biserni (no ©) |
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Conoscevo Silvia Corda attraverso alcuni ottimi dischi nei quali la sua presenza mi era parsa fondamentale. Una conoscenza parziale la mia, e me ne rammarico, dacché in un rilevante periodo di attività i suoi interessi hanno abbracciato vari ambiti e si è espressa con una consistente produzione discografica, e concertistica, che andrebbe conosciuta nel suo insieme. L’ascolto di questa sua opera solista non mi ha quindi trovato totalmente impreparato, ma mi ha comunque lasciato basito a causa della sua seducente bellezza.
“When The Crickets Sing” è un lavoro particolare per pianoforte giocattolo e altra minutaglia sonora. I suoni che ne derivano evocano carillon, piccole campane, gamelan, mbira e altro ancora. A tal proposito sarebbe utile conoscere quali sono le fonti che l’hanno ispirata (chi è interessato può scriverle all’indirizzo e-mail riportato sopra).
Sicuramente lo è Cage (mi è inevitabile non pensare alla malaugurata penna che lo definì come il musicista più sopravvalutato del XX° Secolo), e di conseguenza Margaret Leng Tan, ma Cage sembra elevare gli strumenti giocattolo a una dimensione adulta mentre in Silva Corda percepisco come una gioia infantile dinnanzi alla magia data dalla creazione del suono.
Probabilmente questa sensazione deriva dal fatto che la maggior parte dei brani sono composizioni istantanee (solo Game & Land, Tre Ritratti Del Tempo e Monday Afternoon sono brani composti sulla carta, e il terzo porta la firma di Daniele Di Maggio).
L’autrice ha inteso dare un cappello ideale alle sue musiche nel canto dei grilli, come si evince dal titolo del disco, e in concreto il frinire degli animaletti viene utilizzato nella title-track (dove ci sono anche registrazioni aggiunte tratte dalla biblioteca virtuale Klankbeeld).
Potrei scrivere ancora a lungo, ma per quante parole possa utilizzare non riuscirò mai a fare giustizia al fascino sprigionato da questa musica, posso solo aggiungere che le registrazioni sono state fatte da Adriano Orrù, la masterizzazione è opera di Simon Balestrazzi e la parte grafica di Nicola Guazzaloca.
L’acquisto può essere effettuato su Bandcamp nel formato digitale e scrivendo all’artista per quanto concerne il supporto fisico.
Prossimamente: “The Air-Conditioned Nightmare” del Denmon Maroney Quintet; “Galaterna” di Maj Kavšek; “Air Cake And Other Summery Occupations” di Catharine Cary; “The Shadow Carvings And Other Short Poems” di Hazy Loper; “Growth” di Matteo Uggeri; “Playing The Folk” di Roberto Fega; “Nieuw Amsterdam New York” del Glass Farm Ensemble; "You Can Blackmail Me Later” di Christoph Gallio & Roger Turner; “Pita Parka Pt. 1: Xam Egdub” della Dun-Dun Band; “Emergence” di Joel Chadabe; “Emphatic Now” del Ewart – Asplund – Ricks Trio; “Temporal Driftness” di Floridis, Bauer & Hertenstein; “From The Roof Top” di Cobus du Toit; “Deeds Of A Rascal” dei Su Nichel; “Inherit A Memory” del Noonan Trio; “Plucked & Struck” dei Percussia; “Twelve Sad Songs And One Blues” di Herbert De Jonge ……
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Data Recensione: 11/9/2025 |
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`When The Crickets Sing´ |
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