`Ottomani´

Autore disco:

Linardi, Sinigaglia, Tajè & Uggeri

Etichetta:

ADN (Artisti del 900) (I)

Link:

adnrecords.com

Formato:

LP, DL

Anno di Pubblicazione:

2023

Titoli:

1) Ahad2) Iṯnān 3) Talāṯa 4) Arbaʿa

Durata:

40:09

Con:

Silvio Linardi, Riccard Sinigaglia, Ruggero Tajè, Matteo Uggeri, Cristiano Lupo, Federico Sanesi, Alberto Carozzi, Franz Krostopovic

four heads are better than none

x mario biserni (no ©)

Credo si chiami polisemia, quando una frase o una parola ha più di un significato.
Mi ha sempre divertito giocare con i doppi significati e ne ho spesso fatto uso, a iniziare dal nome dato alla no-zine che state leggendo (sands in lingua inglese vuol dire sabbie ma è pure un acronimo di sound and silence).
Così è Ottomani, un lavoro realizzato a 8 mani, cioè a quattro teste. Tante e tali sono quelle coinvolte dall’etichetta ADN per la realizzazione di questo disco, tutte appartenenti a musicisti che in precedenza hanno pubblicato per l’etichetta ma che in linea di massima collaborano l’uno con l’altro per la prima volta: Silvio Linardi, Riccard Sinigaglia, Ruggero Tajè e Matteo Uggeri.
Procedimento: ognuno dei quattro musicisti ha assemblato una base snora, per una durata di circa 10 minuti, che ha poi passato agli altri tre per una loro elaborazione. Il risultato è poi tornato alla base per il mix finale.
Scommessa quanto mai azzardata, quella della ADN, e l’ottimo risultato finale ha comunque dato ragione ai visionari discografici.
Cosa c’entra la polisemia in tutto questo?
Il termine Ottomani, stando ai vocabolari, si riferisce alla dinastia turca e allo Stato islamico multietnico, esistito tra il 1300 e il 1922, da essa governato.
La ADN prende spunto da ciò e, nel confezionare il disco, si è immersa totalmente nella parte (in qualche modo l’operazione mi ha ricordato gli XTC quando, in occasione di “The Big Express”, racchiusero l’ellepì in una busta che riproduceva una ruota di locomotiva, con i musicisti vestiti da macchinisti con tanto di facce annerite dal carbone).
L’immersione nello physique du rôle è totale, a partire dai quattro figuri raffigurati nel fronte della busta che paiono tratti da illustrazioni d’epoca relative all’impero ottomano (peccato non venga riportato da dove sono riprese tali figure oppure se sono state disegnate ex-novo, se tale informazione fosse annotata mi è sfuggita e già me ne scuso). I titoli stessi dei brani hanno attinenza nel vocabolario arabo e, sempre se non sbaglio, dovrebbero rappresentare la sequenza numerica da uno a quattro. Le musiche stesse, vista la loro sinuosa connotazione arabesca, potrebbero essere una perfetta colonna sonora ai racconti di “Le mille e una notte”.
“Ottomani” è un disco particolare e originale con una sua stupefacente uniformità, come se fosse stato partorito da una mente unica. Tale sensazione deriva dalla conclamata circostanza che tutti e quattro i musicisti hanno dato il loro contributo ai singoli brani, lasciando logicamente una loro impronta. Aggiungerei anche che gli strumentisti coinvolti per le rifiniture sono più o meno sempre gli stessi: Lupo e Krostopovic in particolare. Tale uniformità non nasconde mai, comunque, l’ammaliante ricchezza sonora data dall’intreccio fra suoni materici e suoni strumentali.
Grazie all'ADN, e ai musicisti coinvolti in questo etemporaneo progetto, per l'eccellente mix di jezz e psicedelia servitoci in una delle migliori kebabberie.
Marco Veronesi approverebbe.

Prossimi top: “Ash” // “The Great Green” // “Futuro Ancestrale” // “Vostok: Remote Islands” di Ava Trio // Ava Trio // Giuseppe Doronzo, Andy Moor & Frank Rosaly // Fie Schouten, Vincent Courtois & Guus Janssen; “Boxer Rebellion” del Looty Trio; “Extended II – For Strings And Piano” // “Duo” // “Black Forest Diary” // “Irrlicht” di Daniel Studer // Monchocé & Studer // Kimmig, Studer & Zimmerlin // Umiak; “Crescent” di Kamala Sankaram; “Vittorio Nistri – Filippo Panichi” di Filippo Nistri & Filippo Panichi; “Akystret” di Ypsmael; “Kronblade” // “Cuore Esicasta” di Irene Bianco // Casa; “First Recordings” di Lhasa De Sela & Yves Desrosiers ...


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Data Recensione: 14/9/2025

`Ottomani´  

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