`In Attesa, nel labirinto´

Autore disco:

Tasaday

Etichetta:

Wallace (I)

Link:

link www.tasaday.it
www.wallacerecords.com

Formato:

CD

Anno di Pubblicazione:

2004

Titoli:

1) Mindanao 1971 2) Minotaurus (in attesa, nel labirinto) 3) Rinascita degli dei 4) La terra senza il male 5) World As A Simulacrum 6) Un altro sacrificio 7) Mind Now 2004

Durata:

45:44

Con:

con Paolo Cantù, Stefano Golfari, Xabier Iriondo, Daniele Malavasi, Alessandro Ripamonti, Carlo Ronchi, Stefano Sangalli, Strotter Inst., Maurizio Abate, Hu Jia, Sabrina Fiore

inquietante

x Alfredo Rastelli

Dopo aver attentato alle regole di mercato con il Kaspar Project in cui mettevano a nudo i meccanismi di produzione (sia artistica che esecutiva) musicale, i Tasaday ritornano a fare gruppo e per l`occasione reclutano (a titolo definitivo?) anche una serie di musicisti da sempre gravitanti nell`orbita di questo storico gruppo italiano: sono infatti della partita Xavier Iriondo (A Short Apnea, Polvere, EAReNOW e chi più ne ha più ne metta), Stefano Golfari e Daniele Malavasi, accanto ai fedelissimi Alessandro Ripamonti, Paolo Cantù, Carlo Ronchi e Stefano Sangalli. Cosa si nasconde “In attesa, nel labirinto”? Un Minotauro, ovviamente, dalla testa rock e dal corpo segnato da derive industriali, jazz, elettronica e sperimentazione, tutti elementi innestati nel magma sonoro con precisione chirurgica. Il lavoro si presenta in forma di concept e probabilmente (almeno a giudicare da alcune note del cd) si inserisce in un contesto più ampio che coinvolge tutti, o quasi, i lavori precedenti; un viaggio nel cuore delle paure più nascoste, una riflessione sulla precarietà della condizione umana davanti all`ignoto, sull`individualismo come necessità , il sacrificio come via di fuga e l`oblio come ultimo stadio. Quello che ne esce fuori è un suono ricurvo su se stesso, una visione krauta dell`industrial (Mindanao 1971) con il basso a costituire la spina dorsale di questo lavoro: lo percorre in lungo e ne detta tempi e condizioni; le sue linee arrivano ad abbracciare stacchi funk, vicini alla new wave di Cabaret Voltaire (Rinascita degli dei), il rock (World As A Simulacrum), il jazz informale (Un altro sacrificio), fino ad approdare alle derive dark-ambient (la finale Mind now 2004). Un avant rock che trova il suo punto di forza e la sua bellezza nell`assoluta omogeneità dei riferimenti che invadono questo disco. Che è inquietante, quasi malvagio, e che non rassicura affatto se non sulle qualità di questo splendido collettivo.


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Data Recensione: 20/7/2004

`Drums & Octobass´ // `Always I Gnaw´  

`River Of January´  

`Escale´  

`Jalitah´  

`Catacryptico´  

`Farahser´  

`Qui´  

`Radici´  

`Temporal Waves´  

`For A Reason´  

`Where Songs Go At Night´  

`Vurga´  

`Chamber Music´  

`In The Grip´  

`Cello Unlocked´  

`Jack´  

`Domicide´  

`Infinity Avenue´  

`Regenprasseln´  

`Incanto´ // `Tracce´  

`Dreaming Of Horses Running In Circles´  

`Our Sea Lies Within´  

`Due´  

`Words´  

`Nowhere Dense´  

`The Night Shall Break´  

`Chirurgia sperimentale´  

`Genius Loci´  

`Before The Fall´  

`Fold / Unfold / Refold´  

`Isocèle´  

`Fragments de Temps´  

`Freshta´  

`Sonatas & Interludes´ // `Concord´ // `The Time Curve Preludes´  

`Late Night Banter´  

`Bringing It Back / Round And Round And Round´  

`Ordo´