`Lieu´ / `Detrimental dialogue´
|
|
Splendidi duetti non convenzionali |
x Daniele Guasco |
|
Non ascoltavo materiale solista di Nicola Ratti dal bellissimo “Prontuario per giovani foglie”, riscoprirlo in questa nuova collaborazione con Attila Faravelli è stato un vero e proprio piacere. Nel progetto Faravelliratti infatti la chitarra di questo artista viene manipolata dal secondo attraverso un elaborato sistema di amplificazione dando forma a un disco di luci ed ombre, suoni rarefatti e ipnotici, paesaggi melodici caldi e intensi.
Le sei tracce che compongono l`lp si ammalgamano in un tripudio di sensazioni per l`ascoltatore che si perde nei solchi lasciandosi trasportare dalla musica. Quello tra Ratti e Faravelli è un duetto che riesce a dare forma a un`eperienza sonora unica ed estasiante, un connubio i cui frutti lasciano affascinati, senza parole, totalmente rapiti dalla grazia e dall`eleganza di questo disco. “Lieu” è un album gentile, quasi timido nel suo ondeggiare con cautela per tutta la sua durata, ma capace di entrare nel cuore dell`ascoltatore con estema facilità .
Ugualmente ben riuscito ma dai metodi e risultati diversi è il duetto tra Andrea Marutti e Fausto Balbo contenuto in “Detrimental dialogue”. Il titolo indica più che giustamente un dialogo, su quanto questo sia dannoso però c`è da discutere.
Marutti e Balbo infatti compongono (in due anni di sessioni) un album ostico e opprimente, un susseguirsi di intuizioni sintetiche e di suoni alienanti. I due artisti costruiscono un panorama spaziale impervio, ben rappresentato nella sua scomoda psichedelia dai disegni di Stefano “Sicksoul” Rossetti che arriscocono l`ottimo artwork del cd.
Nonostante questo però “Detrimental dialogue” si rivela un ascolto da cui non ci si riesce ad allontanare, si viene totalmente rapiti da suoni e suggestioni, da costruzioni e geometrie insolite e affascinanti.
Due duetti dagli ottimi frutti, due proposte più che interessanti, due esperienze di ascolto che fanno sperare che entrambi questi progetti non si limitino a una sola testimonianza allargando sempre di più le diverse percezioni che si possono provocare con la musica.
|
|
|
Data Recensione: 25/3/2011 |
|
|
|
|